Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 29 - forma di pressione; si fa notare che la Venezia era ormai ceduta alla Francia, che l'esercito austriaco se ne ritirava verso il confine, e si fa intravedere quindi che un'avanzata italiana nel Veneto avrebbe potuto assumere un carattere offensivo per la Francia. L'Italia doveva ricevere i territori agognati senza averli conquistati, come un benèficio, un dono della Francia: quell'offerta della Venezia, che era già stata fatta nel maggio per staccare l'Italia dalla Prussia, che nel giugno era stata considèrata da Napoleone come il mezzo per spingere l'Italia a far la guerra senza troppo vigore, viene ora insidiosa a tentare di fermare il nostro esèrcito, mentre questo si prepara a lavare l'onta di Custoza, a conquistare col proprio sforzo la regione agognata. Lo scopo del governo austriaco nel fare la cessione e di Napoleone nell'accettarla e nel premere sull'Italia, è evidente : far uscire subito l'Italia dalla lotta, e permettere cosl ali' Austria di concentrare tutto l'esercito contro là Prussia, mettendo in grado l'Austria di ottenere dalla rivale vittoriosa buone condizioni di pacè, oppure di continuare la ,guerra. Napoleone, accettando in quella situazione la parte di mediatore, metteva in giuoco l'onore dell'Italia, ma a ciò èra costretto dal fatto che tutta la sua sapiente e complicata costruzione politica, basata sull 'ipotesi della sconfitta prussiana, era stata rovinata a Sadowa; urgeva quindi correre ai ripari come si poteva meglio. L'offerta di Napoleone, che fu nota nel campo italiano la mattina dèl 5 luglio, suscitò malcontento e sdegno, perchè implicava la rinuncia a quell'energica azione contro l'èsercito austriaco, che era ormai decisa e che tutti volevano. Ed esercitò anche un deplorevole e disgraziato èffetto deprimente su molti che pur avrebbero voluto agirè. - A che uopo, si dovette pensare, penetrare nel Veneto, dal momento che le truppe austriache si ritirano, che il Veneto appartiène a Napoleone, il quale è disposto a cederlo a noi, se noi ci ritiriamo dalla lotta? - E' difficile valutare l'influenza e la diffusione di sentimenti di questo genere. Noi ne abbiamo un indizio nel telegramma dèl 5 sera, nel quale il Cialdini diceva che passare il Po dopo la cessione del Veneto a Napoleone e dopo la ritirata degli austriaci, gli pareva una buffoB blioteca Gino Bianco

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