Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 24 - operare per suo conto e preparare il passaggio del Po presso Ferrara. Queste di~posizioni erano state prese nella fiducia che gli Austriaci nella loro campagna d'Italia sarebbero rimasti sulla difensiva opèrando il loro schieramento dietro l'Adige, appoggiandosi a Verona ed occupando Rovigo, ma tale fiducia era sbagliata: l'Arciduca Alberto, comandante dell'esercito austriaco, non era uomo1 da rimaner inoperoso sull'Adige, mentre la fortuna gli~ prèsentava l'esercito nemico diviso in due parti, e gli dava la possibilità di affrontarlo separatamente. Egli con abilità strategica notevole aveva deciso di buttarsi prilJ]a sul La Marmora, di tentare di batterlo mentre Cialdini era impegnato nelle gravi difficoltà del passaggio di un grande fiume, e di rivolgersi poi contro il Cialdini, dopo aver paralizzato il La Marmora. In conseguenza di questo piano, mentre gli italiani operavano il passaggio del Mincio, l'Arciduca faceva passare al suo esercito l'Adige e decideva di attaccare le forz~ avversarie sul fianco, operando una conversione a sinistra di tutta la sua armata sulla linea Oliosi-San Rocco di Palazzolo-Somma Campagna. Queste posizioni erano · occupate alle tre di mattina del 24 giugno, proprio mèntre le divisioni dei corpi d'armata Durando e Della Rocca, si preparavano a marciare verso Sona-Santa Giustina e Villafranca-Sommacampagna, credendo che il nemico fosse ancora sull' Adigè. Le forze italiane furono così sorprese ed attaccate dagli austriaci. A sinistra due divisioni del corpo Durando furono investite successivamente in posizioni sfavorevoli tra Valeggio e Oliosi, e dopo aver tenuto f~rmo tutta la mattina, furono costrette a ritirarsi in disordine. Un'altra divisione del corpo Durando, comandata dal generalé Brignone, attaccata sulle alture di Custoza resistette come potè, ma non aiutata, contro forze sovèrchianti, dovette cedere prima di mezzo,giorno. Le sue posizioni furono riprese dalle divisioni Cugia e Govone del corpo d 'armata Della Rocca, queste truppe fecero eroicamentè il loro dovere, ma esaurite dal caldo e dalla mancanza di cibo e di munizioni, non rinforzate nonostante l'urgente bisogno. attaccate da superiori forze austriachè, dovettero anch'esse cedere. Alla sera Custoza fu sgombrata. Biblioteca Gino Bianco

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