Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 17 - della sollevazione ungherese contribuì ad aggravare la trista situazione; disgraziata questione, perchè se I'insurrèzione poteva essere possibile nel 1861. quando ne trattava il Cavour col Kossuth, data l'irritazione che allora animava gli ungheresi contro Vienna, era impossibile nel 1866, quando già il Deak aveva iniziata l'opera di riavvicinamento con il governo austriaco. Il La Marmora che, del resto, non aveva mai avuto simpatia per le trattative segrete coi ribelli ungheresi, aveva fatto accennare fugacemènte ali' eventualità di secondare con denaro una insurrezione in Ungheria, nei colloqui che il Govone aveva avuto col Bismarck al principio di maggio. Allora il Bismarck aveva lasciato cadere la proposta; ecco invece che alla fine di mag~io la proposta fu ripresentata proprio dallo stèsso Bismarck. Meraviglia sospettosa del La Marmora e suo rifiuto; e allora naturalmente nuovi sospetti e diffidenze da parte del Bismarck. Ciò che è più grave in questa questione ungherese, è che su di essa gli uomini che dirigevan lo stato italiano non erano d'accordo. Mentre La Marmora declinava le proposte del Bismarck, il comm. Cerruti, segretario generale del Ministero. le secondava di propria iniziativa; il Ricasoli, preconizzato succèssore del La Marmora. teneva pratiche cogli esuli d'Ungheria; il Re era favorevolissimo e maqdava a Berlino il generale ungherese Tiirr a trattare col Bismarck, e invocava apertamente il giorno in cui La Marmora sarèbbe partito per il campo e al suo posto si sarebbe trovato il Ricasoli, che avrebbe fatto tutto per l'attuazione dei piani ungheresi. Veramente La Marmora, secondo le buone norme militari, si sarebbe dovuto trovare già da un pezzo al campo, nèlla sua aualità di Capo dello stato maggiore, perchè la situazione stava precipitando. L' 11 giugno Bismarck, ormai deciso a giuocare la grande partita, aveva fatto invadere I'Holstein provocando con ciò le proteste dell' Austria davanti alla Dieta confederale; il 14 le relazioni diplomatiche fra i due governi erano state rotte, e la Dieta si preparava a votare la mobilitazione dell'esercito federale contro la Prussia. Di qui Bismarck aveva preso il motivo per dichiarare la Prussia uscita dalla Confederazione, e lanciare il progi:1ttodi un parlamento germanico , B blioteca Gino Bianco

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