Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

prussiana, sempre crescente, di spazzar via Bismarck, sempre più inquietante, e di prendere non solo i Ducati elbani, ma anche, in compenso della Venezia, l'agognata e rimpianta Slesia. Così si spiega il contegno del governo austriaco, che prima manda in fumo le trattative segrete proposte da Bismarck e poi fa, naufragare l 'idça del Congresso pacificatore; come, d'altra parte, il silenzio di Napoleone di fronte alle proposte allettatrici fatte dal Bismarck nel maggio, si spiega soltanto se si pensa che tali proposte Vçnivano fatté troppo tardi, quando già Napoleone si era accordato e impegnato con l'Austria. Del resto, la prova ultima e più luminosa delle trattative segrete franco-austriache a danno della Prussia, si trova nel trattato segreto concluso dai due govçrni il 12 giugno, quando la guerra appariva imminente. Con esso si stipulava: che Napoleone, in caso di guerra, si sarebbe mantenuto neutrale e avrebbe fatto tutti i suoi sforzi per ottçnere uguale atteggiamento dall'Italia; che gli eventuali rimaneggiamenti in Germania sarebbero stati fatti d'accordo tra Austria e Francia; che l'Austria, quali si fossero state le sorti della guerra, avrebbe ceduto la Venezia a Napoleont; che l'eventuale retrocessione della Venezia all'Italia sarebbe stata subordinata a condizioni assai gravi per 1'Italia, quali la conservazione del potere temporale, l'inviolabilità della nuova frontiera italoaustriaca, l'obbligo di non fortificare Venezia, e simili; che Napoleone non avrçbbe impedito l'eventuale sfacelo dell'unità italiana, qualora questo fosse determinato da movimenti spontanei interni. Questo trattato è davvero prezioso, perchè ci dimostra a luce meridiana che l'atteggiamento di Napoleon<! nel 1866 non fu, come vorrebbero certi scrittori francesi, determinato dal suo sviscerato amore per l'unità italiana e dal desiderio di compierla a ogni costo, anche ingrandçndo la Prussia e quindi danneggiando la Francia : Napoleone pensò anzi tutto al proprio interesse, all'abbattimento cioè della Prussia e a un ingrandimento sul Reno; a tale scopo spinse l'Italia al trattato, senza il quale la Prussia non si sarebbe mossa, e poi subito dopo iniziò quelle trattative Sçgrete con l'Austria, che condussero al significativo trattato del 12 giugno.

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