Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

-8non si dovesse cedtre nemmeno un pollice di territorio tedesco. Cosl la politica napoleonica negli avvenimenti del 1866 doveva riuscire più ambigua che mai: favoriva l'alleanza italo-prussiana per condurre alla guerra nella quale l'Italia doveva trovare il Vtneto, ma la Prussia la rovina. I sospetti di Bismarck non erano quindi ingiustificati! Per tutto ciò l'alleanza italo-prussiana che avrebbe dovuto formarsi tanto facilmente e spontaneamente, data la convergenza degli interessi dèlle due nazioni, trovò fin da principio un 'atmosfera di sospetti e di diffidenze, che poi nuove malaugurate circostanze fecero sempre aumentare. L'attività del Bismarck ptr far prevalere i propri propositi. guerreschi a Berlino, fu febbrile nella fine del 1865 e nel principio del 1866, e parve trionfare in quello storico'Consiglio tenuto a Berlino, fra i principali personaggi dello stato, il 28 febbraio, ntl quale la necessità della guerra fu ammessa, e fu riconosciuta la convenienza della collaborazione con l'Italia. Ma è bene notare che il nome dell'Italia non fu accolto con eccessiva simpatia, e che il ministro Roon sostenne essere necessario che l'Italia troncasse i troppo stretti legami con la Francia. In dò si deve vedere l'effetto dei sospetti che ormai erano svegli in Prussia di fronte al contegno d Napoleone, e che, per quel che riguarda il governo italiano, erano tenuti vivi dalle relazioni tendenziose e false del conte Usedom, rapprestntante della Prussia in Italia ostile e inviso al La Marmora. E' giusto però riconoscere che in parte i sospetti prussiani riguardo ali 'Italia erano giustificati dal fatto che il La Marmora, sempre diffidente verso Bismarck, non aveva - e Bismarck lo sapeva - cessato di tentare pratiche con Vienna per la cessione del Veneto in una forma qualsiasi pacifica. Ma è anche vero che ancora nessun legame e nèssun impegn·o stringeva l'Italia alla Prussia. Dopo il 28 febbraio, invece, le trattative italo-prussiane presero una forma più concreta, perchè il Bismarck chiese al La Marmora l'invio di un generale italiano a Berlino, per trattarvi la questione militare, promettendo che in cambio avrebbe inviato a Firenze un generale prussiano, il Moltke. Il Moltke non venne, invece un B blioteca Gino Bianco

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