Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

66 PROPACE se ne va: lo rivedrò domani? Sarà quello che sarà: per ora gradirei sopra ogni cosa una buona bistecca, od anche, siamo sinceri, una cosa commestibile qualunque da mettere sotto i denti. La par_tenza è stata così improvvisa e la marcia così lunga che, a malgrado delle assicurazioni del buon direttore di mensa, scommetto, se dovrò morire stanotte, di morire digiuno. Che peccato ! · .. * * 28 gi ..gno, ore 9. Non è affatto sgradevole la vita in queste trincee. Di giorno c'è qualche colpo di cannone che disturba i nostri ozi campestri, ma non colpiscono mai nessuno. Quanto alla fucileria, ·si direbbe che il monte che ci sta davanti e ci domina a strapiombo sia deserto e nel fitto bosco che lo copre quasi tutto non ci stiano che le ìepri e i camosci. Poco sotto la cima, isolati contro l'azzurro del cielo, sorgono tre grandi alberi: forse un pastore con il ~uo gregge belante riposa all'ombra di quelle piante. Ma, appena imbrunisce, commcia una sinfonia non molto pastorale: ta-pum, ta-p11m... il nemico si fa vivo durante la notte, e spara, spara, spara. Noi, di solito, stiamo zitti: ma qualche volta, seccati, rispondiamo. Allora è l'inferno che si scatena: la fucileria scroscia dalle due parti con rabbia furente, le mitragliatrici si mettono della. partita, le bombarde muggono, i cannoni sibilano e tuonano. <I E un contrattacco» si mormora nelle trincee. I riflettori dei due eserciti spennellano colla loro carezza blanda il cielo, la terra,_ l'acqua del fiume; i razz1 luminosi solcano l'aria a .centinaia. Poi, lentamente, -·il parossismo -del fuoco cessa col <I contrattacéo·)) il quale, probabilmente, non è mai esistito, e ricomincia il ta-pum degli austriaci. li più noioso in questa faccenda è che tutte queste pallottole, forse non le sole aust~iache, si danno convegno attorno alla mia trincea. <I Tic ... tic ... tic ... », odo tutta la notte contro la parete del mio ricovero. Sono piccoli scricchiolii che servono a tenermi · sveglio: tuttavia non posso trattenermi dal pensare, talvolta. che se quelle bestiacce trovassero il o: locum minoris resistentiçie » e a!- tra versassero il muro, potrebbero pungere in malo modo. f28 giugno, o.-e 12. E scrivevo stamattina che l'artiglieria nemica non fa male a nessuno. Poco fa una granata è venuta a scoppiare proprio. qui vi- . cino, mentre. due soldati con dei bidoni ci portavano dalla fontana il refrigerio d'un po' d'acqua fresca. Lo scoppio... un grido acutis• simo. Uno dei due col viso lordo di sangue e di ·materia cerebrale fugge all'impazzata. Che è dell'altro? · La granata, una piccola e-ranata da montagna, gli ha portato BibliotecaGino Bianco

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