Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

ALMANACCILOLUSTRATO COLL.\BORATORr ACHILLE LORIA • • E. T. monETA • • • CARLO RICHET • • 61U5EPPE 5ER61 • • LEOPOLDO TIBERI • PER L'ANNO COLLABORATORl PIRRO BE551 • • • LlnO fERRIAnl • • • R. 6Wl5 ADAffil • • CE5ARlnA LUPATI V. OLPER morns

PROFUMATA, INODOORDA l PETROLIO L'acqua CHININA-MIGONE, preparata con sistema speciale e con materie di primissima qualità, pos.~iedele migliori virtù terapeutiche, le quali soltanto sono un possente e tenace rigener:ttore del sistema capillare. Essa è un liquido rinfrescante e limpido ed interamente composto di sostanze vegetali. Non cambia il colore dei capelli e ne impedisce la caduta prematura. Essa ha dato risultati immediati e soddisfacentissimi, anche quando la caduta giornaliera dei capelli era fortissima. Tutti coloro che hanno i capelli sani e robusti dovrebbero pure usare l'Acqua Chinina-Migone e così evitare il pericolo della eventuale caduta di essi e di vederli imbianchire. Unasolaapplicaziornlemuo,ela forforae dàal capellui namorbidezszpaeciale . . . . Si vendeda tutti i FARMACISTPRI,OFUMIERPAI,RRUGGHIEDRIO, GHIERecIc, . Deposito :: :: MIGONE & e MILANO Via OREFICI :: :: Generale • • di fiancoallaBorsa BibLioteca Gino Bianco

ANNO XXVIII PRO Pl\CE I I I I I I Il I COLLABORATORI ~ o C> Francesco Angiolinì Ercole Bassi Pirro Bessi Panfilo Boeche Dante Diotallevi Lino Ferriani Mario Gennari I I I ALMANACCO ILLUSTRATO PEL 1917 EDITO DALLASOCIETÀ INTERNAZIONALE PER LA PACE e::, MILANO e::, PORTICI SETTENTRIONALI N. 21 e::, I I 1111 COLLAHORATORI ~ o C> Cesarina Lupati E. T. Moneta Augusto Murri V. Olper Monis Carlo Richet Antonio Rizzuti Pietro Sacchi Rosalia Gwis Adami '--"l'l''l"l"~-►-'P"!"'i~r-....11 1111111 Giuseppe $ergi Arturo Lancellotti Achille Loria 6 t::,. t::,. Biblioteca Gino Bianco t Te odoro Serti Leopoldo Tiberi t::,. t::,. t::,.

2 PIIO' PAdl fondanteal1826 fondanteal1826 È il più antico Istituto Italiano di Assicurazioni Capitalenominale L. 5.200.000--,-VersatoL. 925.600- Riservediverse L. 57.-iSl.970 A881GURAZIOnI conTRO DAnnD,&LL'InC&HDIO ===• 0 ~= Assicurazioni in corso L. 3.393.13~.918 "" Indennizzi pagati L.' 84 795.l9~ A881GURAZIONI SULLVAITI ========.a~= Assicurazioni in corso L. 142.628.569 o Somme pagate per sinistri e rendite L. 74.n56.20!l Rendite vitalizie in corso L. 1.632.8.'il · Assicurazioni Infortuni O Responsablllta CiUlle O InualiditB La Comp,.gniit 1,,. Agellzio in tutto le principa.11 <ittò ~ol Jtegno e,l in LUG~NO TllENTO e TRIESTH Sede della Compagnia: MILANO - Via Lauro, N. 7 .BANCPAOPOLARE DIMILANO (Società Cooperativa Anonima) SERVIZIO CASSETTE I,,a Banca Popolare fu la prima, nel 1881, ad iniziare in Milano il servizio di depositi a custodia in cassette di ferro. Questo servizio ha raggiunto un grande sviluppo per le comodità e garanzie di cui è circondato, tanto che le· cassette noleggiate ammontano presentemente a ,più di 5800, con Ùn valore dichiarato di oltre CENTO MILIONI . . Col marzo 1910 la Banca ha istituito una nuova categoria di Cassette a tariffa speciale ridotta (L. 12,60 annue, nolo ed assicurazione minima di L. 6000 compresa), Anche quest'ultima categoria ha incontrato il gr:mdissimo favore del pubblico. Biblioteca· Gino Bianco

,'LMANACCOILLUSTRATO 3 L'Anno Astronomico 1917 -------0------- Durata dell'anno. L'anno ha· per base la dui•ata della 1•ivoluzione della Terra attorno al Sole: !"anno siderale è di 365 giorni 6' 9' 8" 21 (tempo medio), mentre l'anno tropico è di 365 giorni 5• 48' 47" 51. L'anno commerciale si conta di 360 giorni (12mesi d'i 30 giorni l'uno). L'anno 1917comincia in lunedì e finisèe in lunedi. Relazioni cronologiche. 1:anno 1917dell'èra volgare (la quale parte dalla nascita di Gesù Cristo) nel Calendario Gregoriano (introdotto il 15 ottobre 1582)corrisponde ai seguenti anni: - 6630 del periòdo giuliano (il quale abbraccia tutti i tempi storici); - 5917<!alla creazione del moncfo (secondo i calcoli della Bibbia); - 5677/78del calendario israeliti<-o moderno (il 56n ·,,cominciato il 2 settembre 1916, il 5678 comincerà il 11 settembre 1917); - 2693/9-1delle Olimpiadi. Il primo anno della 674• olimpiade comincia nel luglio 1917; · - 2670 dalla fondazione di Roma, secondo varrone; - 133~/36 dell'Egira (calendario mussulmano). Il 133.'>è cominciato il 28 ottobre !916; il 1336comincerà il li otlobre 1917. Principio delle stagioni. P1·in1avera21 marzo a 5 h :38• Estate. . 22 gi\1gno » 1 h 15111 I giorni più lunghi Autum10 23 settembre Inverno 22 dicembre ed i più c_orti. a 10 • o· » 10 h ,-\6• I giorni l)iù Juughi dell'anno sono a Milano il 22e il 23 giugno: il sole si leva alle 4 • 36 • e tramonta alle 20 • l-i •: cosicché la durata dell'arco diurno è di 15" 38 "'· J giorni più corti dell'anno sono il 21 e il 22 dicembre: il sole si leva a I le S • 2" e tramonta alle JO• 41 m: cosicchè la durata dell'arco diurno è di S' 39 '". La metà precisa dell'anno cade al 1° luglio. a mez,.anotle. Eclissi. I - liclisse totale di I,una, 8 gennaio 1917, visibile in parte a Milano. Il - EcliSse parziale di Sole, 23 gennaio 1917, visibile in parte a Milano. lll - Ecltsse pat·ztale di Sole, 19 giugno 1917,invisibile a Milano. JV - EcUsse-totale di Luna, 4-5 luglio 1917, visibile a ~lilano. V -- EcUsse parztate di Sole, 19 luglio 1917,invisibile a Milano. l'l - Eclisse anulare di Sole, 14 dicembre 1917, invisibile a Milano. '\'fl - F:cli.•se totale di L1tna, 28 dicembre 1917, invisibile a Milano. Posizione geografica di Milano. Latitudine boreale (Asse guglia maggiore del Duomo) 45° 27" 33.5" Longitudine orientale da Greenwich _____ go l l' 38. 7" Altitudine, sul livello· del mare (pavimento del Duomo) 111. l2l.5l. Temperature 'normali. A )lilano si ha una temperatura annua media di centigradi 1·atu1·edi media mensile sono le seguenti sempre in centigradi: Gn. 0.52. I Ap. 12.23 I i,. 23.45 o. !?. 3.21 Mg. 16.93 Ag. 22.01 N. Mr. 7.52 Gg. 21.07 S. 18.38 n. 12,235. I.e tempe12.6-1 6.31 1.96 Le tempe,·ature estreme os,;ervate a ?,lilano dal 1838ad oggi sono: massime: 'f- 38.3 il 9 luglio 1902 I minime: - n.2 il 23 gennaio JS;;;; + 38.1 il 2S 19ll - 15.7 il 10 1858 + 37.S il 4 1905 - 13.6 il 22 dicemb. 1860 La maggiore escul'sione amn,a (e cioè la ,litrerenza fra la massima e la minima temperatura dell'anno) si è avuta nel 1865 con centigradi 51.4; la minima nell'anno 1913con 37.7. Biblioteca Gino Bianco

PRO PACI 01 MILANO =INTERESSA= INOISTrNTAl'\E.l'Hf TUTTI I RAMI STABILIMENTO AUSILIARIO Decreto Ministeriale N. 114 del 31 a~osto 1G)16 ---o----· Biblioteca Gino Bianco

ALMANACCO ILLUSTRATO GENNAIO 1917 ffi l L 2 M 3 M 4 G 5 V >I< 6 S >x< 7 D 8 L 9 M lO M 11 G 12 V 13 S >I< 14 0 15 L 16 M 17 M 18 G 19 V 20 S >I< 21 D 22 L 23 M 24 M 25 G 26 V 27 S >x< 28' D 29 L 30 M 31 M CIRCONCISIONE N. s. s Genoveffa s Daniele s Ermete s Telesforo EPIFANIA s Crispino ss 40 Martiri '-' s Celso s Aldo s lginio papa s Modesto b. Veronica s Ilario vesco,·o ss N. di Gesti s Marcello (t s Antonio abate Catt. di s. Pietro s Mario s Fabiano s Agnese vergine s Gaudenzio Spos. M. V. O s Babila vergine Conversione s. Paolo s Atanasio s Elvira v. m. s Cirillo papa s Aquilino s Savina '.i) s Frane. SaL MARZO 1 2 3 G s Albino V s Basilio 'X' 4 5 6 7 • 8 9 IO 'X' 11 12 13 14 15 16 17 ►I< 18 19 20 21 22 23 24 ►I< 25 26 27 28 29 30 31 S s Cunegonda D TI di Q1<aresima L s Eusebio M s Marziano M s Tomaso d'Aquino G s Litifredo (y, V s Francesca Romana S s Provino vescovo D III di Quaresima L s Gregorio martire M s Eufrasia M s Matilde regina G s Longino V s Ciriaco (i. S s Patrizio D IV di Q1<aresi111a k-1 ~ 8i~~~ff;,_ M s Filomena G s Lea mon. V s Vittoriano O S s Romolo D Annunciazione M. V. L s Teodosio :.I s Augusta v. M s Gentrano G s Eustasio V b. Amedeo IX J) S s Beniamino Biblioteca Gino Bianco l 2 3 >r◄ 4 5 6 7 8 9 IO >l! li 12 13 14 15 16 17 ►I< 18 19 20 21 rn 23 24 l,l25 26 27 28 >:Jll 2 3 4 5 6 7 >:1l 8 9 10 11 12 13 14 >I< 15 16 17 18 19 20 21 >I< 22 23 24 25 26 27 28 >Il 29 30 FEBBRAIO G s Ignazio V Pr<rijicazio11edi M. V. S s Biagio D Settuagesima b Gilberto L s Agata vergine M s Dorotea M s Romualdo w G s Carlotta V . s Apollonia S s Scolastica D Sessagesima s Calocero I, s Eulalia v. M s Aimone M s Valentino G s Faustino '<r V s Giuliana S s Flaviano D Quiuquagesima s Simeone L s Beatrice M s Zenobio M le Ceneri o G I s Margherita C. V s Policarpo S s Felice papa D l di Q1<a.-esima L s Matilde • MI s Onorina M s Macario 2) APRILE D Le Palme L s Francesco di P. M s Riccardo M s Plalone G s Chionia V s Celestino p. S s Ermanno ~ D PASQUA DI RISURR. L dell'A11gelo M s Terenzio M s Leone I papa G s Zenone V s Ermenegildo S s Valeriano D bi A/bis s Annibale L s Toribio M s Aniceto p., M s Galdino G s Ermogene mart. r : !~:~;~~ D s Cajo p. L s Marolo M s Maurizio M s Marco apost. G ss Cleto e M.no V s Liberale S s Vitale martire • D s Pietro da Ver. J) L s Caterina da Siec,a 5

6 PRO PACE s•_ INI 6~ m Siroppo NEGRI DittaFEHDIHAHDO JALDIHELLI - ~ASOA ~~~~:!~ Via Pattari, 7 - 1'(1II.,ANO - Telefono·N. 23-90 STRUMENTI CHIRUROICI - APPARECCHr ORTOPEDICI D O O O STRUMENTI PER VETERIN.AR(A O O n O PREMIATA FABBRICA di OAMBE e BRACCIA artificiali. VENTRIERE per rene mobile e fasce ombelicali. BUSTI cd apparecchi di correzione. CINTI ERNIARI di ogni sistema. CALZE ELASTICHE. TERMOMETRI rapidi e di precisione. CORNETTI acustici. SIRINGHE per ·iniezioni. GU.~NTI DI GOMMA, ccc. r (q, Cataloghi illustrati ,r.-1 gratis a richiesta. ~ ·~- .. -.-.- ..-- .- .- ..-.-.-.-.-.-.-- ..-- .- .- ..-.-.-.-.-.-- .- ..-.-.-.-.-- .-.- .. -· 'oo6NT- MIGONE' F~~· l\ È un preparato in .Elb;ir, in Pohcre ed in Crcmn I li che ha la proprietà di conservare i denti bip.nchi e ~\ sani. Esso dà un profumo piace,·ole al palato ed ·o . 1 esercita un'azione tonica e benefica neutralizzando ~ l ~- 'A. , in m_odo assoluto le cause d'alterazione che possono ; I ~'iJ; subire i denti e la bocca. Si vende al prezzo l!i •~ ~L. 2,00 l'Elisir, L. 1,30 la Polvere, -L. I,- la Crema, più L. 0,30 per la spedizione e per ogni articolo. ~-•,~-~~~"'0'J:'.!!:;) Vendesi dJ tutti i Farmacisti,Profumierie Droghièri Deposito Generale da MIGONE & C. - MILANO - Via Orefici, Biblioteca Gino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 7 MAGGIO GIUGNO l M s Geremia 1 V s Corinna 2 M s Atanasio 2 s s Erasmo 3 G Invenzione s Cr. 13:< 3 D Ss. TuN1TÀ 4 " s Goltardo FESTAdelloSTATUTO 5 s s Pio V papa 4 L s iulrino >!< 6 D s Giuditta 5 lii s onifacio w 7 L s Stanislao ,,_., 6 M !'i Artemio 8 M s Vittorio 7 G COllPUS DOMINI ·9 M s Gregorio 8 V s Medardo 10 G s Isidoro 9 s ss Primo e F. li " s Majolo abate >!< IO D s Margherita 12 s s Pancrazio 11 L s Mammil. >I< 13 D s Emma 12 M s Onofrio er. (t 14 L s Bonifacio <L 13 M s Antonio di Pact. 15 M s Torquato 14 G s Elis,o profeta 16 M s Ubaldo V. 15 V s Vito martire >):< 17 G JtSCENSIONE lJI N. s. 16 s s Aureliano 18 " s Venanzio >I< 17 D s Ranieri 19 s s Pietro C. 18 L s Gsanna >I< 20 D s Bernardino 19 M ss Gervasio e P. · o 21 L s Costantino o 20 M s Silverio 22 M s Rita 21 G : ~~!fiia~ 0 onzaga 23 M· s Eufelia 22 V 24 G s Robustiniano 23 s s Lanfranco 25 V s Urbano >B 24 D Nat. s Giov. Batt. 26 s s Filippo Neri 25 L s Eligio vescovo >I< 27 D PBNTBCOSTE 26 M s Rodolfo 28 L s Felicia 27 M s Ladislao :D 29 M s Massimiliano :ì') 28 G s Marcella 30 M s Ferdinando 29 V- ss Pietro e Paolo 31 G s Canziano 30 s s Lucina LUGLIO AGOSTO >B I D s Teobaldo l M s Alfonso L. 2 L Visitazione di ~I. V. 2 G s Pietro in V. 3 M s Eliodero 3 V s Stefano· (1:, 4 M s Ulderico ~ ~ s s Domenico 5 G s Zaccaria >!< 5 D s Virginio 6 V s Isaia profeta 6 L Trasfigur. N. s. 7 s s Clauttio 7 M s Gaetano >B 8 D s Ampell. 8 M s Erminia 9 L s Letizia v. 9 G s Fermo et IO M s Felicita 10 V s Lorenzo 11 M s Rachele et 11 s s Ersilia 12 G ss Erro. e F. >B 12 D $ Chiara vergine 13" V s Anacleto 13 L s Radegonda · 14 s s Bonaventura 14 M s Alfredo . >B 15 D s Enrico >i< 15 M Ass1mzio11eM. V. 16 L Beata Verg. del Carm. 16 G ss Simplic. e Rocco 17 M s Camillo 17 V s Emilia vergine O 18 M s Federico 18 s s Elena imperatr. 19 G s Vincenzo Paoli o >B 19 D s Giacinto 20 V s Margherita v. 20 L s Gioachino 21 s s Vittoria 21 M s Privato >B 22 D s 'Maria Maddalena 22 M s Timoteo 23 L s Liborio v. 23 G s Filippo B, 24 M s Cristina 24 V s Bartolomeo 25 M ss Giac. e Cristoforo 25 s s Lodovico :i) 26 G s Anna >,J 26 D s Alessandro , 27 V s Pantaleone :i) 2:7 L s Genesio 28 s ss Nazaro e Cel. 29 M s Agostino >!< 29 D s Marta vergine 29 M Dee. s. Giov. Batt. 30 L s Alessio' 30 G s Rosa t. 31 M s Calimero 31 V s Abbondio Biblioteca Gino Bianco·

8 PRO PACE ■ CJ ~- o GasdsaiRisparmdeilolPerovinbcoiembarde 0 VinmontdeiPieff8t., - M I LANO - ViaMondteiPiet&8 , La beneficenza della CASSA di RISPARMIO nell'anno 1915 ammontò alla somma di L. 5.568.962.40, suddivisa fra le numerose istituzioni di beneficenza della città di Milano e delle Provinci.e di Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Novara, Pavia, e Sondrio. La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde ha istituito l'Opera Pia Fondo della Beneficenza, la Fondazione Vittorio Emanuele Il per incoraggiamento di studi e l'Opera Pia di Soccorso per i Figli dei Lavoratori. Ha stanziato poi fondi)peciali per Borse di Studio presso l'Università Commerciale « Luigi Bocconi>> in Milano e per piazze grntuite di educazione a favore di sordo- O muti e ciechi poveri delle Provincie lombarde. O ■ ~===================Cl ■ r 6ranHd òtBI t dBMilan~ NIILANO Ca.sa di 1° ordine tn ~ran parte rirneasa a:nuovo Comfort moderno 1150 Bagni privati - Appartamenti Arenzla della Comp. Intero. del Ufficio blfliettl ferroviari 9 Q Q varoni letto e del rrandi Express Luce Elettrica - Riscaldamento Europei v v 9 v v o • v v Asceasore v Q v v v v 9 v )~s================_), HotCelo-mmercio tn. ~l Milnno CASADI 2° ORDINE]CON RISTORANTE Prezzi fissi e alla carta -_Ingrandito e completamente rimesso _a nuovo - Comfort moderno - Riscaldamento centrale Ba~ni privati e pubblici• Ascensore .,.- Omnibus automobili alla Stazione -., Soc. An. per Azioni Biblioteca Gino Bianco r

ALMANACCOILLUSTRATO 9 SETTEMBRE OTTOBRE • 1· S : ~li!~e~~ate &;, 1 L s Laurenzia ffi 2 D 2 M ss Angeli Custodi 3 L s Clelia v. 3 M s Remigio . 4 M s Rosalia 4 G s Francesco d'Ass. 5 M s Lorenzo G. 5 V s Placido 6 G s Zaccaria 6 s s Brunone 7 V ~A~~~!~f ~~r{J.nc ·~ 7 D ss Rosario (i. 8 s (i. 8 L s Pelagia martire >I< 9 D s Gioachino 9 M s Donnino 10 L s Nicola da T. ' 10 M s Casimiro 11 M ss Proto e Giacinto 11 G s Firmino 12 M Ss Nome di M. V. 12 V s Serafino 13 G s Maurilio· 13 s s Edoardo 14 V Esaltaz. S. Croce ffi 14 D s Calisto papa 15 s s Nicomede 15 L s Teresa vergine • i:B 16 D s Eufemia • 16 M s Gallo abate 17 L s Lazzaro 17 M s Edvige regina 18 M s Eustorgio I are. 18 G ! ~rect~oe~~1fce~~~ta 19 M s Gennaro 19 V >I< 20 G s Glicerio 20 s s Irene FESTANAZIONALE >E21 D s Orsola martire 21 V s Matteo evangel. 22 L s Donato vescovo 22 s s Maurizio 23 M s Severino vesc lì >i< 23 D s Lino ·1 papa 24 M s Raffaele arcangelo 24 L s Tecla v. m. ~ 2l> G s Daria m. 25 M s Anatalone 26 V s Evaristo 26 M s Cipriano 27 s s Fiorenzo 27 G s Adolfo >I< 28 D s Fedele 29 V s Venceslao 29 L s Ermelindo 29 s s Michele 30 M s Saturnino ® ffi 30 D s Girolamo © 31 M s Quintino NOVEMBRE DICEMBRE ffi l G TUTTI I SANTI I s s Eligio 2 V Comm. Defunti ffi 2 D Avvento Romano 3 s s Malachia 3 L s .Frane. S. ffi 4 D s Carlo Borromeo 4 M s Barbara 5 L s Magno arciv. 5 M s Dalmazio 6 M s Leonardo (i. 6 G. s Nicolò vescovo (i. 7 M s Ernesto 7 V s Ambrogio arciv.esc. 8 G s Goffredo 8 s htMAC. CONCEZIONE 9 V s Aurelio ffi 9 D s Siro vescovo 10 s s Andrea Avellino 10 L s Melchiade ffi 11 D s Martino 11 M s Damaso 12 L s Diego fran. 12 M s Amalia regina 13 M s Omobono 13 G s Lucia vergine 14 M s Veneranda • 14 V s Pompeo • 15 G s Leopoldo 15 s s Achille v. 16 V s Edmondo '3:l 16 D s Adelaide regina 17 s s Gregorio T. 17 L s Lazzaro ffi 18 D s Frigidano 18 M s Graziano Avvento Ambros. 19 M s Nemesio m. 19 L sf Elisabetta 20 G s Liberato 20 M s Benigno 21 V s Tomaso apostolo~ 21 M Presentaz. di M. V. ;i:) 22 s s Demetrio• 22 G s Cecilia vergine ffi 23 D s Vittoria 23 V s Clemente 24 L s Adele 24 s s Prospero ffi 25 M NATIVITÀ DI N. s. ffi 25 D s Caterina vergine 26 M s Stefano prot. 26 L s Delfina " 27 G s Giovanni evangel. 27 M s Massimo 28 V ss Innocenti © 28 M s Severino ® 29 s s Davide re 29 G s Lucio ffi 30 D s Eugenio vescovo so. V s Andrea apost. 31 L s Silvestro · Biblioteca Gino Bianco

10 PIO PACE ANONIMA GENERALE DI ASSICURAZIONE •CAPITALllSOCIAL!lL. 1,308,000• VBRSATOTRBDBCIMI ------ Autorizzata. da.l R. Trib1<11ale di Mila110 _____ _ Via S. Tomaso, 3 • MILANO - Telefono 99-25 INrENDIO e BRANDINE Premiata con gran diploma d'onore all'Esposizione Internazionale di Torino 1911 Accreditata presso: l'Istituto Italiano di Crcditò Fondiario - Roma - la Cassa Depositi e Prestiti - Roma - il Monte dei Paschi di Siena - la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde . Milano - le Casse di Risparmlo in Bologna, Parma, Padova, Forlì, Ferrara, Reggio E., Modena, Lugo, Verona e Rimini -- le Banche Popolari di Cremona, Mantova e Ancona. Presidente· Oo. Coìom. Dott. PIETRO NCICCOL,INI Direttore Generale: Cav. Rag. ERNESTO_ROVATTI ■J====================;::=I■ S.PELLEGRINO ,. FerroviEalettrica.. BERGAMO- S. PELLEGRINO Stazione balnearia e climatica di primo ordine (m. 425sul niare). - Concorso di oltre 50.000 forestieri all'anno. - Grandiosi saloni per bibita. • Nuovo stabilimento balneare con sale per doccie, inalazioni, massaggi, bagni a vapore, idroelettrici, all'acido car-· bonico, di luce, elettroterapia, ginnastica medica, tremuloterapia, ecc. - Servizio medico. - Vasto parco, viali e portici per passeggio. - Grande Casino con Teatro, sale per concerti, di lettura, di conversazione; di giuoco, ecc. - Numerosi alberghi di ogni ordine (Grand Hòtel, 250 camere; Hòtel Terme &. Milano, 120 camere). - Oltre 3000 camere in allog~ privati. Il " Gio1--nale di' S. PellegriD.o,, vie11e spedito gratis a chiunque ne fa.ccia. richiesta alla. Dil•ezione dl!llla. Società, Anonima. delle Te1•me di S. P,elleg1•ino - S. Pelleg1•ino. L'Aoq'1&.•:M:i:o.er0.1e A1oe.1i,a.a. él.i s. Pe~ 1egri:r.1.o. batterlcamente pura, è lnd1spensablie per combattere: la DIATESI URICA (gotta, renella, calcoli renali, vescicali, epatici); I CATARRI VESCICALI, GASTRICI, INTESTINALI; gli INGORGHI e INGRANDIMENTI EPATICI, consecutivi ad Infiammazioni, malaria ed alcoolismo; il DIABETE, la NEFRITE e la POLISARCIA. -,--- È OTTIMA PER TAVOLA --- [!]i======:::;===========·f ■il Estttattie.d ·Essenzepetthiquottie Seittoppi della. premia.ta. Ditta SottBri & ProspBdrioPROSPERO . TTORE MlLANO - Via Marco d!Oggiono, 3 - MILANO SPECIA.L,ITA& Erbe concentrate per Vermouth - Fernet - Amaro Felslna, ecc. - Prodotti enologici per la cura e conservazione dei vini. - A richiesta Catalogo /lra.tis. ------~--- Biblioteca Gino Bianco

). . C'HA!\l>LEK CHRISTY disegnò. , ALMANACCOILLUSTRATO Il O Letto_ri, Certamente anche voi, quando udite ragionar di pace, rivolgete con 'più intensa ammirazione e gratitudine il vostro pensiero a coloro che per la causa del diritto e della civiltà sono caduti, a coloro che ancora oggi sulle nostre frontiere tengono testa alla pressione dell'iniqiw nemico. Quel ricordo _chiàrisce se1tz'ombra di esitazioni il dovere dell'ora presente. La pace è bella e desìderabile cosa: noi sempre lo soste11e111molo, sostenemmo quando ancora non era all'orizzonte _ l'immensa bufera, che da tre anni imperversa sopra l'Europa. Ma il sangue versato dai generosi, che sventarono la tentata sopra.ffazio11edel mondo, non deve essere stato invano. Noi non desideriamo la morte o la distruzione di aleimo: ci_siamo opposti a un tentativo di egemonia mondiale ç non niiYiamo a crearne, favorirne o consolida1r11uen altro qualsiasi: noi combatti'amo per la libertà e per la giustizia, che sono i due fari luminosi della civiltà moderna, e vogliamo che chi contro quei due supremi principi ha 1nancalo riconosca il sno errore e dia 1riparazio11e. Biblioteca Gino Bianco

12 PROPACE La proposta, che il Cancelliere tedesco ha messo innanzi . cli discuterr direttamenJe cogli altri belligerauti le condizioni di pace, potrebbe considerarsi quasi 1m implicito riconoscimento di qitell'errore. ~ Nessun fatto mflitare veramente decisivo è intervenuto in qJ,t,estiulti1ni tempi. L'entrata in campo della Romania non è stata fortunata. Il siio esercito non seppe contrastare l'invasione. Ancora ·wna volta le Potenze Ce,itrali, gettandosi stil piinto più debole, seppero conq1tistar territorì seuza riuscire per altro a distruggere le forze avverse. _ Vittorie cli Pirro. La Germania, nonostante fatti i reali o vantati sitccessi 1nititari, va sempre più addentrandosi in un labirinto politico, del quale. è difficile scorgere l'uscita. Così, 1:14entr9eapprincipio osò sfrontata11,1ente-proclamare clze i jrattati sono pezzi di carta e che necessità non conosce legge, 111,entrneella condotta della guerra mostrò la più grande ferocia e il disprezzo più assoluto di ciò che erasi pur convenuto chiMnare. il diritto delle genti, oggigiorno, a guerra non decisa, fa ricorso ai finora dimenticati sensi di ·umanità per tentare nna composizione del conflitto. A q1-tanto ci risulta, per la prima volta in un discorso 1ilficiale tedesco si parla di umanità. E per la prima volta c~rtamente, nei commenti dei giornali · tedeschi più aitlorevoli, si leggçmo aspre rampogne aUe prepotenti massinze espresse dal Cancelliere nella famosa seduta del Reichstag clel 4 agosto 19.14. Son però vane è tard-ive le critiche ai principi, quando gia se ne approvarono con entusiasmo le applicazioni. La Germania ha stracciato, non a parole, ma a fatti, e con piena consapevolezza, il trattato che la faceva garante della neutralità del Belffio.. La Germania ha con meditati propositi calpesta/o fatte le piit elementari ed accettate leggi di ffuerra. Soltanto oggi che a im trattato di pace e a nuove convenzioni di reciprocanza sente di dover arrivare, chè nessun popolo_può vivere oramai isolato dagli altri e in istato di BibliotecaGino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 13 g11,errapere1111es,oltanto oggi s'accorge dell'aura di disistima e di diffidenza, che per le sue gesta s'è creata, e della conseguente difficoltà che incontrerà a riallacciare nel mondo le antiche normali relazioni. Il disagio-in ciii si trova il governo tedesco è palese. Esso deve giustificarsi d(lvanti al suo popolo pel fatto che più gli si magnificano le vittorie dell'esercito e più cresce la fame; e deve scagionarsi presso i neutri per t1-itti i danni che a loro derivano dal prolt1,ngarsi di una ,guerra clie gli Imperi Centrali hanno inizialo . e a cui sentono di non poter più determinare essi stessi la fine. Ecco perchè Betlimann Hollweg uella sua nota insiste nell'attrib11,i~eai nemici la responsabilità iniziale della guerra e iiel dichiarare che, se" la proposta di pace, avanzata dagli Imperi Centrali venisse dagli avversari respinta,· sn costoro e su costoro soltanto dovrebbe ricadere la colpa di tutto il sangue che ancora ·sarà versato.· , La prùna affermazione è 1ma patente offesa alla verità storica: e ne fa giustizia la stessa affermazione che seg-ne. Infatti il voler mettere in chiaro che d'oggi i1111a11zi spella alla Quadruplice, pel s1io rifiido a trattare, la responsabilità della giierra~ non è nn mnmettere che sin qni la responsabilità della guerra è toccata alla Germania.'J Ad og•ni 1-nodo è assiwdo pretendere• di scindere in due· distinti periodi di tempo la colpa di un delitto conti11nalivo così mostruoso quale è la guerra attuale. La colpa è di chi lo ha ideato e lo ha messo per il priwio in ese,c1tzione.E, se,chi è stato i1nprovvisa111,entaeg;tfredito, passato il pri1no periodo di stordimento e di fisica inf criorità, si sente in forze per opporsi all'aggressore e disarmarlo, ben fa. a non -._cederee a rid1wlo in condizioni di 110npiù ritentare il colpo. Questo è lo scopo che si propongo11,otutti coloro che conlro la Germania si sono coali1:,zati.Essi 1101m1irano alla s11adistruzione o al suo 1111nimla11u11p!o0litico (ché soltanto Biblioteca Gino Bianco

lii · 14 PRO PACE i tedeschi, per attizzare l'odio contro l'inimico, possono avergli attribuito una siffatta enormità): essi mirano a ristabilire un principio generale, che i tedeschi hanno violato e sul qiiale invece è basato tiitto l'edificio del!'odierna vita internazio-: naffe: il principio che Ittite le nazionalità, siano grandi che piccole, hanno diritto ad esistere e ad essere reciprocamente, nel modo più assoluto, rispetfate. Gli Alleati, colla loro perfetta nnione, ispirata da pure idealità civili, !tanno dato così 1tn esempio di quel che dovrebbe essere in avven;ire una Lega di nazioni per la tutela · della pace e della giustizia nel mot1do. Se la loro azione è stata piuttosto lenta, a causa della novità della; preparazione e delle difficoltà di coordinamento, è però assolitta- · mente certo che ad essi spetterà il vanto di ricondurre alla ragione un popolo, che si era lasciato trasportare dalle piiì forsennate teorie di sopraffazione violenta. Purtroppo contro la forza brutale occorre . ancora la forza. Ma non vi è dubbio, ripetiamo, sulla 'vittorie,,decisiva. Chi ha voluto la guerra, credendola sic11,ro str1,1,mento della sita 'grandezza, dovrà ricoi1oscerne tutta la spaventosa inutilità. n suo rimorso pei fiumi di sangiie fatto versare dovrà essere tanto più J,;ande, quanto più, lardo sarà staio il suo ravvedimento. · E per. secoli ne avrà osciwata quella Jama che colle pacifiche arti dello studio e del lavoro s'era coiiqttislala. I COMPILATORI. BibliotecaGino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 15 L'UNIONESACRA LJ Molto, e a ragione, si parla .dell'unione sacra: questa guerra crudele avrà avuto almeno· il vantaggio di raggruppare, in ciascun paese, gli uomini animati da intenzioni generose, quand'anche diverse, e di non esigere da· essi, per questa unione, se no_nuna virtù: !~ore della patria. Ma l'idea della patria non è la sol~. Benchè possa parere strano, in questi tempi barbari, di farne cenno, vi è anche l'idea dell'umanità. E umanità vuol dire pace! ' . Noi vogliamo l'unione sacra per l'umanità: noi che fummo pacifisti, noi che ancora siamo pacifisti. , Giusto cielo! Non sarà lo spettacolo di tante stragi, di tanti dolori, di tanti crimini a farci dire che la guerra è un bene. E, se contro gli austro-tedeschi la nostra indignazione è così profonda, è precisamente, perchè abbiamo compreso essere costoro i nemici della pace, e i veri amici della guerra. Ora io vorrei che vi fosse in tutti i paesi, e specialmente nei paesi latini, intorno a quel Mediterraneo luminoso che fu la culla di ogni civiltà, una vera unione sacra per la pace, pe1• la vera pace: la pace con l'indipendenza di tutte le nazioni e la libertà' di tutti i cittadini, poichè la pace con nazioni .domate e con sudditi sottomessi a· despoti non è che una schiavitù; mentre la pace cori la libertà è il diritto. Ecco in che cosa ·consiste il nostro ideale comune. Per codesta pace cadono i nostri cari soldati: ed essi, ne siam derti, non cesseranno di combattere che quando l'avranno conquistata. Dopo la vittoria dovremo unirci tutti, sì, tutti, ·tutti j cittadini di ogni libero paese, per impedire che nuovi massacri non disonorino l'umanità. Carlo Richet.· Biblioteca Gino Bianco - ...

16 PROPACE TRl\ Ll\ Pl\CE E Ll\ GUERRl1 ----- o----- VESTA. guerra, la più spaventevole che dalla invasione dei barbari in poi il mondo abbia mai veduto, ha fatto tante vittime che non vi è quasi più famiglia nei paesi belligeranti che non pianga qualcuno de' suoi cari; e la distruzione di ricchezze, che salgono ad oltre un centinaio cli miliardi, farà sentire i suoi tristi effetti per parecchie generazioni. Si comprende perciò come v1 sia anche in Italia una certa parte della popolazione che ne desideri ardentemente la fine; e di essa si sono fatti naturalmente caldi patrocinatori quei socialisti, che la guerra hanno osteggiato ogni giorno, anche dopo che il Governo, obbedendo al potente grido detla gran massa del popolo italiano, t'aveva diqhiarata. Ma non mancarono e non mancano ancora oggi buoni patriotti, che si lasciano influenzare dalle grida di coloro i quali della guerra non vedono che gli orrori e dipingono l'avvenire con· le più fosche tinte. Fra questi vi è stato un tale, inscrittosi parecchi anni addietro in una società pacifista della sua città nativa, alla qùale appartenevano e appartengono uomini di diversi partiti. Era il tempo in cui il movimento pacifista era favorito da molti govern\, specialmente da quello inglese, e in cui, dopo le due conferenze dell'Aja, molti speravano che si sarebbe arrivati a risolvere pacificamente i conflitti di carattere internazionale, a . cominciare dalle questioni meno gravi. Fra essi il nostro pacifista; ne,ssuno perciò più indignato cli lui contro i due Imperi Centrali, quando scatenarono la tremenda· guerra. Biblioteca Gino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 17 Lieto dell'entrata in guerra contro i due Imperi aggressori delle due Pote;ize occidentali e della Russia, augurava loro non lontana una completa vittoria, e si sentiva felice che il nostro governo, nonostante fosse legato alla· Triplice da una alleanza più che trentenne, avesse dichiarato apertamente la neutralità élell'Italia. A questa egli rimase fedele anche quando la gran maggioranza dei patri.otti si agitava e tumultuava per l'immediata entrata dell'Italia in guerra; ma, quando la vide dichiarata ali' Austria, senza entusiasmo vi aderì, e giubilò immensamente alle notizie, a mano a mano più splendide, delle gesta di valore e di eroismo dei nostri soldati. Vedendo però gli immensi sacrificì che essa costava e la poca probabilità di una prossima fine, egli fu poi ben lieto di apprendere dalla famosa mozione socialista alla Camera, che ormai l'occasione di trattative per la conclusione della pace si era offerta dal momento che_gli stessi Imperi Centrali vi erano favorevoli. E allora avrebbe voluto che anche la società, della quale egli faceva parte, appoggiasse quella proposta, e ne parlò ad un amico. Con molta calma l'amico gli disse: Set primo aUiJO di guerra un. nome restò a simbolo delle stimmate della }uria tedesca: Lo"anìo. Sd secondo anno vi possiamo aggiungere: Yprés, della quale città ecco ,g11obi/, meute du 1astata la marar.:i• gliosa torre 1111micipale. « In questo momento la pace che tu desideri non potrebbe essere_che la pace tedesca, poichè \a fortuna delle armi ora, più che. alla Quadruplice, è fav@revoleai nostri nemici. E per intendere cosa sarebbe una pace tedesca basta ricordare come il Kaiser e il suo esercito hanno trattato il BeliÌO e la Francia ll BibliotetdGi'lo Bianco

1& invasa, la Serbia devastata, la sorte toccata ai prigionieri inglesi. ?arebbe troppo lungo nai-rare tutte le orrende scelleratezze commesse dai nuovi barbari in terra ed in mare con ogni sorta d'insidie e di tradimenti. Ma voglio leggerti una pagina della Rivista Popolare del Colajanni, nella quale l'insigne patriotta e pubblicista volle fare un riassunto dei misfatti" più caratteristici dei nuovi Unni: .... , . hanno violato la neutralità da loro garantita; hanno lacerato i trattati, mettendolj in burletta come- ridicoli stracci di carta; hanno dnnegato tutte "le regole accettate e sottoscritte da loro a Ginevra o all'.Aja, che miravano a rendere meno ,triste la guerra; hanno distrutto i capolavori di Yprés, rispetta ti in cinque secòli di guerra: hanno distrutto Loos, la cattedrale di Reims e tutto ciò che hanno potuto distruggere; hanno distrutto e incendiato e se ne vantano e qualche loro scrittore e qualche loro generale non esita a dichiarare che dev'essere còmpito di distruggere tutto ciò ch'è glòria della civiltìt dei Latini; hanno saccheggiato dovunque c'era da saccheggiare; hanno rimesso in uso tutte le raffinatezze più medioevali per t!'storcere milioni dai paesi conquistati; hanno deportato dalla Francia in Germania, come in ischiavitù, le mogli e le figlie- dei francesi dei paesi occupati; hanno costretto i prigionieri a lavorare contro i loro fratelli e contro la loro patria, pena la fucilazione ai re/W1enti; hanno silurat<Jreplicat;mente le navi-ospedali; hanno bombardato ~itta indifese incendiando, mutilando, colpendo· a morte gl'innocenti; hanno violaio i monasteri e stuprato le monache; hanno ricorso ai mezzi pit1 insidiosi e più micidiali - dalle-bombe a gaz velenosi, ai sottomarini, agli Zeppelins che lanciano dal cielo la_strage - per rendere sempre piL1terribile ed orribile la guerra; hanno organizzato, sistematizzato , la mqda degli inglesi prigionieri; han.no assassinato le donne, i vecchi, i fanciulli, e spesso con una raffinata crudeltà, cui non arrivarono i barbari più feroci; hanno concesso due giorni di festa· ai fanciulli delle scuole di Francoforte per celebrare come un ~austo avvenimento il siluramento del L1isitanici e, perchè la memoria di esso non vada sperd_uta, hanno coniato un'apposita medaglia• commemorativa; hanno voluta, preni.editata, organizzata la piL1gigantesca guerra che ricordi a storia e che da,rà una .decina di milioni di morti, venti milioni di BibliotecaGino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO mutilati, da trenta a quaranta milioni di vedove e di orfani, trecento, forse quattrocento miliardi di spese e di beni distrutti; hanno assassinato Miss Cavell ed hanno assassinato il capitano Fryatt, codificando la massima infame che a loro è lecito affondare le navi, ma non è lecito alle navi di difendersi ». A questo punto il pacifista umanitario si mostrò persuaso che una pace nel momento attuale, tornando a tutto vantaggio degli Imperi Centrali, non sarebbe desiderabile; si disse tuttavia impensierito degli immensi sacri.fic1 e delle molte migliaia di vittime che costerà il prolungamento della guerra. l.;' amico allora riprese: « Quali si siano i sacrifici e il tempo che occorreranno agli .-\lleati per giungere alla vittoria, saranno BLù che compensati dall'aver messo la Germania e la sua alleata Austria-Ungheria nella impossibilità di imporre a buona parte d'Europa la loro egemonia, nè ·d_ifare più ~ardi una nuova guerra. Chè, se dalla: guerra attuale esse uscissero vittoriose, il regime, che imporrebbero alle nazioni dell'In_tesa, sarebbe per queste una perpetua schiavitù; il trattamento fatto al Belgio ne è la prova più chiara. E non parlo' delle indennità che sarebbero da tali vincitori imposte ai vinti. La vittoria degli Alleati assicurerebbe invece un lungo avvenire di pace e di prosperità e darebbe nuova ele-vazione e nuovo splendore alla civiltà ». Il pacifista umanitario rimase talmente persuaso della differenza enorme, che corre fra la pace tedesca, pace instauratrice di una nuova barbarie, e la pace dei combattenti per il diritto, che, d'allora in poi, si mostra fra i più ferventi fautori di ~ma guerra contro gli •~mperi Centrali continuata senza tregua sino alla più completa vittoria. · E. T. Moneta. r :,lz:,tur1·r1·c1·0 . i DPESE GrandiosiMagazzinidi 'vendita Uu u. ' dt V . "" Piazza Scala (CasinoRicordi) •• SARDI T.ROLL,,I e C. (Co:n.cessio:n.a.ri) Corso Buenos Ayrés · Via Torino, ZI · Corso P. Vittoria, 53 · Viale Oarlbaldl, 2 WALK·OYERSHOll · Via Carlo Alberto, I · Milane. Biblioteca Gino Bianco

20 PRO PACE Quandoverrà il regno deila Pace -~~-- ome nella leggenòa ellenicélErcole liberava ia Grecia òalle belve, che insiòiavano ~la vita umana, ora l'Europa coalizzata è in guerra per liberare le nazioni òa un altro mostro e òa altre belve: il militarismo prussiano e i Teutoni eò alleati, belve in forme umane. Soltanto allora ritornerà il regno òella Pace. Ricostruite le città òistrutte, ritornati i contaòini ai ca,;,,pi e gli operai alle officine, liberati i mari òalle insiòie òei sottomarini, le città riòivenute sicure òai mostri aerei, ricomincerà l'attività umana sotto ogni forma e per ogni òirezione. La scienza riprenòerà il corso òei suoi progressi, non per nuove macchine òi òistruzione o veleni òi morte, ma per aumentare il benessere e la salute universalè. Le inòustrie rifioriranno, i commerci òiverranno più facili, gli scambi òelle proòuzioni più celéri; la fratellanza umana sarà reale e fiòuciosa. Saranno limitate al necessario le spese per gli armamenti, e tutte lé entrate òegli Stati serviranno all'aumento òelle attività utili agli uomini: alla coltivazione òei campi con metoòi razionali; alle inòustrie òei proòott( agricoli; alt' istruzione òel popolo e alla scienza più elevata. con lo sviluppo òelle arti; al risanamento òelle città e òelle campagne per mezzo òi cure igieniche razionali eò intense; alla conservazione òelle generazioni nuove con applicazioni scientifiche eugeniche; all'istituzione òi pubblici teatri gratuiti e ò'altri luoghi òi ricreazione a benefizio òei lavoratori; aò aiutare la vecchiaia òegli uomini che hanno òato la loro· en;rgia a .beneficio comune e sociale; a òiminuire la miseria e le malattie. Ma a raggiungere questi scopi bisogna anzitutto abbattere il mostro e le belve, che infestano l'umanità; e per questo sono necessar1 i sagrifiz1 presenti fino alla vittoria completa. Dopo seguirà il regno òelté! Pace. O. Sergi. Biblioteca Gino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 21 ----o---- Eroe tedesco ed eroe italiano. ARMil'.10. Invano l'EU;_ropasi scatena, insojfe1·ente, con,tro la superiorità fisica e intellettuale della mia Germania; questa può a ragione prendere per motto i versi di un noto poeta latino: Si fractus illabatur 01•bis, Jnteepidum fcrient ruina<·. Questo vi dico io, Arminio, che non solo mi glorio d'essere stato• il vincitore di Varo, ma mi vanto.ancora d'essere i1 tipo nazionale degli Alemanni e di quella oirtit germanica, che con l'aècortezza e con la forza giunse a spezzare il ferreo giogo di Roma. Io sono Hermanrt, ovvero l'uomo signore di se e libero, e ben mi onoro, che i Germani tutti sian chiamati miei figli! FERRUCCIO. Non vi esaltate di troppo, o Arminio; voi mi sembrale atteggiarvi a quel tipo di miles gloriosus, cosi comicamente dipinto da un altro ben notopoeta latino. Se volete essere schietto e franco, dovete confessare, che foste soltanto un abile simulatore, e che solo con l'inganno riesciste a vincere Varo e le sue legioni. Senza complimenti, vi dico che non fu una bella scelta quella che vi chiamò a de.§ignare l'Eroe· nazionale di una nobile razza. Vi recaste in Roma, vi .fingeste a lungo amico dei Romani, carpiste la loro .fiducia, -e, di questa profittando, riesciste a trarre in luoghi insidiosi l'incanto e troppo fidente Varo; onde la vostra vittoria più all'inganno che alla bravura è dovuta. Bel tipo, invero, d'eroe! Nè vi serva di scusa l'amore di libertà, per la quale può esser lecita talvol[a adoperare il pugnale di Bruto e di Armadio o la spada di Giuditta! A quanto si dice, l'amore di libertà non fu 'in voi di buona lega, che voleste farvi tiranno dei Cherusci e questi vi trucidarono. ARM1N10. Caro mercatante.fiorentino, vedo che siete andato cercando il pelo nell' ovo della storia; ma non potrete pertanto negare alla ,mia nazione il merito d'aver rovesciato l'odioso impero dei Romani, che tenevano soggetti i popoli tutti dell' etli antica, ai (1) DA1 - Dialoghi dei il'Iorti - di prossima pubblicazione. BibliotecaGino Bianco

22 PRO PACE quali p1·edava~ole cosepiù belle e le dovizie, per soddisfare gli 0.1.ie le insaziabili loro cupidigie. Ad una generazione logora e disfatta dai vizi e dalle mollezze i miei 'compatriotti sostituirono genti più robuste e meno guaste. Un nuovo sangue, il gerChi è questo .soldato in"~così fiera e sicura attitudine di assalto? i.; un austriaco manovrante la nuova \"ilissima arma del lanciafiamme. manico, fu infuso nelle venedella tua ~tirpe, e, mercè nostra, sorse un nuovo mondo in Europa. FERRUCCH?, La gloria, che vantate, o Arminio, è simile a quella che potrebbero vantare l'uragano e la tempesta. Voi distruggeste le al'ti, le lettere, le scienze. Una notte millena,·ia cadde, per cagion vostra, sul mondo; la violenza regnò sutla terra; l' ign_oranzainvase .le genti, e l'Europa divenne una {er- . ra desolata e barbara. Alla greca e latina squisitezza ed elegan-za successero la rozzezza e la miseria, che poco dissimili resèro gli uomini dalle belve. Ecco la vostra gloria, o figli d'Arminio. ARM1:-;10. Siete troppo ingiusto contro di noi, o guerriero-mercadante, di cui onoro il valore e la splendida morte, che trovaste a Gavinana. Ma ditemi:- è vero, che i vostri si vantano di ch'iamarsi figli di Dante? l7ERRUCCIO. Si certo; è Dante il genio maggiore della nostra nazione e ci gloriamo di chiamarci suoi figli. In cenio città italiane sorgono Je immagini del grande Poeta, e, malgrado la burbanza straniera, anche in Trento gli venne eretta una statua, che i nostri nemici e 'J ratelli vostri, vandali impenitenti, lordarono e ruppero,. quelli stess~ che a Trieste s.fregiariJnola statua di un altro grande italiano, Giuseppe Verdi. ARMINIO. Voi on~rate l'Alighieri, e nòn oi aceor,qete,che il suo grande poema non riassume affatto il genio, il carattere e la bellena, che furono il patrimonio di vostra stirpe..Non le leggiadrie greche o latine si ammirano nel suo poema. Benchè egli diea a· Virgilio: « Tu sei lo mio Maest.ro e lo mio Autore»,_ BibliotecaGino Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO ~ fu piuttosto un grande p1·imitivo1 un vero barbaro, nel senso nobile della parola, non ~erto una derivazione dei greci e dei romani. Quel poema, a eui egli deve la sua gloria, è un edificio gotico s"blime, ehe nulla ricorda nè del Partenone, né del Panteon, ma piuttosto rammenta t nostri tempf di Colonia e Strasburgo. L' architettur•a di quel suo sognato mondo ultra:terreno ei riehiamu eon le sue linee taglienti, eoifrastagli, le angolosità, i pinnaeòli, le guglie, le cuspidi, il gusto e l'idealità oermaniea e non quella dei tempi di Pericle e di Augusto. FERRUCClO, Di grazia, è forse scritta in lingua sassone la Divina Commedia? Non sareste il primo a pretendere, che Dante e JVIiehelangelo,e Leonardo, e tanti nostri spiriti magni sono di scaturigine ge,·,,ianiea. È semp1·e il vostro pe1isiero di predominio e di spogliazione, che vi spinge ad approp,·iarvi, ad ogni modo, delle cose altrui. ARM1NrÒ. Spero, .ehe non vorrete negar.fede almeno alle parole sue. Non· invocava egli l'impe,·o, e ,ion chiamava ad alta voee Alberto tedesco, supplieandolo perché vemsse a in{orcat' gli arc10111 eletta sua patria, nave senza nocchiero 1 Fui1wccro. Alia larga dat vostri [JÙUlizct ritici! Voi oorreste oiuclfra,· Dante clistogliendolo dai tempi in eui visse. ì'oi dimenticate. ehe t'impero invoeato da Dante doveva esAhi quanto indegnamente furono contrassegnati con un sacro simbolo questi tedeschi, adibiti al lancio di bombe éon gas asfissianti! sere romano e in Roma avrebbe dovuto stabilirsi l'imperatore, e ehe era una pura aeeidentalità, se questi era tedesco. • rlRMINIO. Ebbene, se non volete consentirei gloria, per quantofacemmo, quando rovesciammo l'impero romano, non vorrete negarci almeno ehe fummo benemeriti dell'Europa allorehè, per opera nostra, fu dato un assetto stabile alle scompigliate genti, eon la restaurazione dell'impero romano-germanico. Quella fu opera di Carlomagno e questi, è vano negarlo, fu un vero germano, BibliotecaGino Bianco

PRO PAC~ eh, died~ al germanesimo, che egli incarnaoa, due ausilii potenti, la vecchia tradizione romana e la Chiesa. Né basta; anche un'altra volta la Germania salvò il mondo dalla carie e dall'immmonde~za della Curia romana; intendo dire, quandoper opera di Lutero, col grande movimento rivoluzionario della Riforma, furono sottratte, una volta ancom, al ferreo giogo dell'intolleranza e delta ferocia dogmatica le genti d'Europa, adoperandovi la ragione e il libero esame. Fu quella della Riforma una Rivoluzione non minore, nell'essenza e negli effetti, dellci stessa Rivoluzione francese; e la Riforma la precedette di quasi tre secoli. FERRUCCIO. lo non voglio essere ingiusto con ooi, come tanti dei vostri sono e furono con noi. Potrei dirvi, che quel gran moto della Riforma fu causato, più che da zelo religioso, dal vostro desiderio df speuare anche una volta la supremazia di Roma, dal vostro odio e dispregio della grandezza. latina; potrei dirvi, che il vostro nome, o Arminio, come poi quello di Lutero, e più tardi quelli di Bismarck e di Moltke, significano guerra del germanesimo alla latinità; potrei dirvi, che i vostri principi favorirono la Riforma per impadronirsi dei cospicui dominii ecclesiastici; potrei dirvi ancora, come già fu detto, che al giogo di legno della Chiesa romana sostituiste un gio{Jo di /erro; ma non voglio negare che nella storia sono debitamente registrati, a caratteri d'oro, molti titoli delta Germania alla pubblica estimazione del mondo. Del resto non mi piace turbare questa pace degli elisi, in. cui ora viviamo con gli spi:iti più eletti delle centonazioni, con troppo minute dispute.· Ma questi vostri titoli, che io riconosco di buon grado, sono tutti oscurratie resi nulli dal vostro orgoglio smisurato e luciferino, dalla vostra folle pretesa di credervi di una razza superiore.e nata a dominare la terra; dalla vostra pretesa di tener soggetti gli altri popoli alta oostra giurisdizione. Né basta questo vostro orgoglio, che vi rende universalmente disamati e sgradevoli; ma più ancora vi macchia il superbo dispregio che nutrite per le più grandi e nobili idealità, quando_·questecredete rechino nocumento agli interessi vostri. Non avete dichiarato per bocca dei vostri uomini dirigenti, Biblioteca l5irio Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 25 che è lecito violare i trattati e che è una balòrdaggine pre~ tendere il rispetto alla santità dei patti giurati? Chi vi supera poi nella efferatezza, durante e dopo i combattimenti, violato,·i dei tempi, distruggitori dei monumenti, predatori delle dovizie pubbliche e private, profanatori dei ehiostri? Nè sacerdoti, nè donne, nè vecchi, nè fanciulli inermi risparmiate. Come potrete mai piit menar vanto dei vostri grandi uomini (eppure ne avète dei ,qrandissimi) quando le opere vostre vi /anno reputare essere piuttosto membri delle specie ferine, anziehè dell'umana .famiglia? Coi vostri gas asfissianti e lacrimogeni, le vostre diffusioni di bacilli micidiali, i vostri sommergibili, siluranti anche le inermi navi mercantili e con mille altri orribili mezzi Una fotografia che merita di passare alla storia. Una compagnia di chiodati prussiani ritratti sopra lo scalone del.. Palazzo di Giustizia di Bruxelles. di distruzione, voi dimostrate che l'ingegno e la scienza possono servire alle ptù orribili opere, talehè si dovrebbero, pe,· cagion vostra, odiare e maledire l'in,qegnoe la scienza. Ebbene, voi avete scatenato contro di voi il mondo, e questo,fatto accorto del pericolo in cui rimarrebbe se non portasse rimedio alla vostra violenza, non si arresterà, finchè non · ri abbia reso impotenti a nuocergli mai più nell'avvenire. Ciò detto, Ferruccio si allontanò, accompag//,andosi con Franklin, con Sòcrate, con l'Oratore d'Arpino e con l'Oratore del Contratto sociale, internandosi nelle verdi praterie e negli ameni boschetti dèll' Eliso, scorrendo 'te 01•efelici in ragionamenti amabili ed austeri, L. Tiberi. BibliotecaGinò Bianco

26 PROPAC! LA VERA _P_ACE Quanti sono veri pacifisti, e però per egòismo, quieto vivere o fini ignobili non trescano con il nemico all'ombra òell'umanitarismo, non possono òesiòerare che una pace òerivante òa una vittoria gloriosa òelle nostre armi e òi quelle òegli alleati. Soltanto una pacé così ottenuta, e òa tanti eroici sacrifici santificata, sarà òuratura e feconòa òi bene sociale. La vittoria nostra e òegli alleati significa _sconfitta òella barbarie, trionfo òel buon òiritto e òella civiltà, che gli imperi centrali offesero -con metoòi briganteschi, che òi gran lunga superarono quelli òei principotti feuòali. Desiòerare una pace òiversa sarebbe un rinvigorire le forze òe/ nemico, òare ·aò esso il moòo òi prepararsi per una nuova folle, criminosa aggressione e così ò'istruggere l'opera . grariòe che l'Italia compie C(ln il sangue òe' suoi figli cuf riscalòa la fiamma ·ae! patriottismo, che non conosce sacrificio. Lino Perriani. L'altra trincea . .Dìscino di FORAIK. (dal Fi~«r, di!Parii;-i). Biblioteca Gino Bianco

ALMANACCOILLU8t8AIO 27 i Lacrisriisolutdiv'uansanormfoEllia -----o,----- ER molti anni la guerra del 1870 fra la Francia ·e la Prussia parve aver segnato la massima intensità degli sforzi bellici, onde le nazioni erano capaci. Il ricordo della sua micidialità e delle ·sue rovine fece sì che i popoli giudicassero tùtto sopportabile fuorchè gli orrori d'un nuovo conflitto, che avrebbe necessariamente assunto anche più vaste proporzioni, e gli sforzi per conservare la pace furono grandi e sinceri per parte dei governi di quasi tutte le principali Potenze. Ma la politica orgo- · gliosa, provocante e minacciosa della Germania costrinse le nazioni ad una gara d'armamenti, che fu certo la più caratteristica e disastl'osa follia del tempo n'bstro. Di questa follia, alimentata dal disagio d'una vita politica subordinata alla falsa morale, su cui erasi elevato, dopo la Rivoluzione francese e l'assurdo- napoleonico, l'edificio della civiltà moderna, le guerre che dal '70 in poi divamparono a più rip1:ese nei !3alcani non furono altro che crisi abortite, che lasciarono · sempre più torbida e complicata la vita internazionale. Ma il fantastico sperpero non av.rebbe potuto durare indefinitamente senza spingere le masse popolari ad abbattere istituzioni qapaci solo di elargire al proletariato rettoriche Iustre' nazionaliste i 11 cambio dei sacrifici di libertà e di benessere che gli richiede- . vano. E i governanti della Germania, che di simili Iusi.re furono sempre i più prodighi, erano quelli ai quali più urgeva di dimostrare: con _la conquista d'una egemonia ·industriale e-commerciale, i vantaggi nazionali dell'imperialismo, Quando la Germania avesse preso a sfruttare senza concorrenza le intiere risorse del mondo,. non più un sovversivo avr.ebbe avuto ragione di essere· fra .i prolifici figli del moderno « popolo eletto ». La guerra ch'essa scatenò i§,tigando ,l'Austria all'ag-gréssione della Serbia era quindi destinata, con la immancabile vittoÌ'ia che si sarebbe ottenuta se il Beliio non avesse voluto Bibliòteca G)no Bianco

28 PRO PACE sac,·ifìcarsi per un sacrosanto principio di dignità so~iale, a sanzionare l'eccellenza del regime militarista e quella specie di religione della forza, che la supremazia degli armamenti e i Queslo ca.111101d1ae ,U?O 111 m. è pe,· 01·a il pezzo, più formidabi'.le che gli Alleati co11trappo11go1to ai 420 tedeschi. !ila sono in cosfrnzio11e obici da 480, da 520 eti oltre .. St"n do1•e dot'ni arril'are la scienza della distruzione! .. successi"politic:i a lei dovuti avevano l'utto 11!\Scerenel mistico e presuntuoso celo burghese tedesco. Spetta"' dunque al Belgio - e per ciò la sua liberazione è sacra al la gratitudine umana - la benemerenza d'aver fallo sl che una guerrn destinata a moltiplicare le vecchie cause di guerra siasi trasformata da guerra politica in una guerra le cui finalità . trascendono le aspirazioni nazionali d'ogni r-opolo._Perchè chi oggi lotta per il trionfo dei diritti del proprio paest e chi comunque sopporta i dolori e i sacrifici ài questo momento sente che il titanico sforzo tende a sfatare i fondamentali inganni che avvinsero l'Europa alla larvata sua barbarie contemporanea. Il preteso ideale della potenza e della ricchezza da concre- ~ tarsi mediante la guerra non è un'utopia, ma un assurdo. E51lo Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==