Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

64 PRO PACE U11 p,·oiettile da 420 è alto come "" uomo di tagUa 11or111ale ne pesa quanto sr,: o sette. · · 15 giugno 1916. Stamattina me la son vista brutta assai. Ero solo col mio attendente sul sentiero che, scavato nella roccia a mezza costa del dirupo immane che ruina a piombo nel fiume, conduce ad una certa grotta stata utilizzata per la difesa di questa gola. Ad un tratto rimbomba un fragore indiavolato: sembrano dei 420 in azione e sono invece soltanto dei 75 che tirano ad una squadriglia di velivoli austriaci i quali volteggiano, altissimi, nel sole. Questa genìa viene a collocarsi, si direbbe, sulia nostra testa. e sembra si-libri per gettare delle bombe. « Che il diavolo se li porti!· Ora stiamo freschi davvero P, dice l'attendente. Mi sforzo di ridere, un po' per fargli coraggio, un po' per farne a me. Certamente la posizione non è troppo gaia qui, sospèsi, nel più assoluto «scoperto>), fra cielo e terra, non tanto per le bombe, le quali andranno a finire chissà dove, ma per i proiettili della nostra artiglieria che ricadranno tra poco qui attorno fitti come la gragnuola. Rintronano due bombe. Ecco la risposta: .. Dio, che sibili, che miagolii... bossoli e pallette fendono· l'aria, urtanò sulla roccia, rimbalzano, ruzzolano, preci- •pitano con sassi e frammenti d'ogni genere. Come tira bene la nostra artiglieria! Troppo, qualche volta! Ecco delle altre bombe ... Penso ad un miracolo del quale ho letto in «Costantinopoli» del De Amicis: un prete col Santissimo, mentre le orde di Maometto 11 entravano in Santa Sofia, trovò salvezza in una colonna del tempio che si aperse a dargli scampo e si richiuse subito su di lui. Che bella cosa se questa roccia si aprisse a nicchia, ma senza sepellirci vìvi, però, come il prete di Santa Sofi~. lo non ho il Santissimo con me, ma solo un moschetto e una boraccia piena.d'acqua. Be', pazienza. Avessimo almeno "!'elmetto: non servirebbe a nulla, ma l'illusione è sempre una buona cosa in questi momenti: rende l'agonia più corta. Queste meditazioni sono state il inio sollazzo per un quarto d'ora circa. Poi tutto è ritornato silenzio,o qui attorno: solo lontano si è riudito il brontolìo sordo del cannone dell'altopiano. Abbiamo ripreso la nostra strada verso la grotta, in silenzio: ma certamente anche il mio buon atten:ente deve essere stato contento come lo ero io, come lo soht> tutti dopo , lo scampato pericolo>. Biblioteca Gino Bianco

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