Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

àLldÀ.tuccoItLUSÌ'II.I.Ì'O SULLE BALZE .... ---o--- Trentino, 9 giugno 1916. Strani ed angosci'o,a situazione è quella del mio reggimento in questi giorni terribili! Appena ricostituito, dopo Oslavia, l'hanno mandato qui nel Trentino, quasi in villeggiatura o a riposo; e si capisce perchè. Esso non è piì.1 il bel reggimento che nel 1915 peregrinò lungo l'Isonzo, dal Monte dei Sei Busi a Plava, da ✓Santa Lucia di Tolmin0 ad Oslavia: quei poveri ragazzi così allegri e svelti sono rimasti lungo il caQ1mino, morti, feriti, ammalati, coi piedi congelati, nessuno o quasi nessuno si trova ora a Mathausen, perchè · essi sapevano fare di tutto, ma non avevano appreso l'arte di divenire prig:onieri. Quando la mia compagnia, la famosa dodicesima, occupò la trincea del saliente alla Selletta d'Oslavia contava centosettantasette fucili: q.uando ce né andammo definitivamente da quel pantano maledetto eravamo cinquantatrè ... Allora ci hanno « ricostituiti ll con delle reclute di 3• categoria delle classi 1886-87: gente poco ·istruita, militarmente· parlando, che ha visto un fucile da vicino per la prima volta poche settimane fa e pensa solo alla moglie ed ai figliuoli lasciati a casa, in Calabria ·o nelle Puglie arse dal sole. Si faiica per dirozzarli e far in modo di non perdere il buon nome conquistato a prezzo di tanto sangue é di tante sofferenze nella campagna dell'anno scorso; ma, chi può dire che conte.gno terranno questo « terze cartoline ll ( come li chiamano burlescamente i giovani veterani rimasH al reggimento) quando sentiranno fischiare le pallotLle per Ja_prima volta? Forse è per questo che ci tengono qui di riserva, a pochi chilometri dalla linea di fuoco, daU'inizio dell'offensiva austriaca. Da venticinque giorni udiamo il cannone notte e giorno, riconosciamo, sempre più vicini, il crepitìo delle fucilate e il martellamento delle mitragliatrici. Scaviamo trincee, tracciamo strade, trasciniamo cannoni e carri di munizioni in tutti i sensi ... Tre volte ci hanno svegliato la notte, e siamo stati coll'arma al piede per ore ed ore ad attendere l'« Avanti, mare J> che ci doveva gettare nella fornace: poi.. nulla. I velivoli nemici ci 1-ancianobombe sulla testa quotidianamente, la nostra artiglieria controaerei e' infiora di bossoli e di pallet te di shrapnell con uguale· assiduità e frequenza: noi non abbiamo mai l'occasione di sparare una fucilata sul grugno di quella gentaglia che parla d'arrivare presto a Milano. e a Bologna. C'è da morire di ra.bbia rimanendÒ inerti in un momento così ÌraiicO per l'Italia. Biblioteca Gino Bianco

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