Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

52 PRO PACE Le .lettere dei nostri soldati ·---0-- ss1 scrivono cosi, come il cuore delta, nell'entusiasmo dell'ora o della battaglia, e nulla - osserva il Berlacchi -. è più alto e più sacro di quella parola stillata·da mani arse e callose, di quella penna da cui fioriscono, puri e selvatici, nomi di madri e di spose, di figli, di fratelli, di amanti. E sopra tutt' i nomi, si ripete incessante, come eco perpetua, quello della Patria, l'Italia. Per essa caddero, e vivono in eterno, Giacomo Venez1an, il Fauro, Corridoni, Battisti, Brandolin, Giosuè Borsi e tant'altri di vi1a intensa e feconda, fiorita in una giovinezza perenne. Scrive ai suoi genitori un semplice soldato, sorretto da questa fede, che la~Patria lo chiama, e non può resistere all'invito, pur sapendo di non corrispondere ai sacrifici da · ess{ durati- per lui. Ed ~eco la sua preghiera fiduciosa: « Con tutta la forza che il mio amor di figlio buono, rispettoso e fiero !n'impone, io vi prego di rimanere calmi e sereni. Pregate il buon Dio che mi faccia ritornar presto al vostro santo affetto .... e pieno di gloria! » L'esortazione pietosa parli a tanti padri addolorati, a ~nte madri piangenti! C'è un ferito nella corsia d'un ospedale; il chirurgo, che l'osserva, dice che bisogna amputargli l'arto, perché il braccio non finisca in cangrena. Il sofferente si ricusa al martirio dell'amputazione. Ma un altro soldato ferito, giacente nella stessa corsia, pietosamente, gli seri, e: « Io vengo a te, come sarebbe venuta in questo momento tua madre, per consolarli dell'amara sventura che ti ha colpito. Perdere un braccio non è cosa bella, né gradita -per nessuno, ma per te, che lo perdi per la Patria, dev'essere un orgoglio .... Pensa a tuo padre, a tua madre. La morte, che certo ti raggiungerebbe inesorabile, se ti rifiutassi di subire l'operazione, cagionerebbe ai tuoi amati genitori il più terribile de1 dolori, una pena immensa». · Il coraggio non. manca, ce n'è ad esuberanza. Sentite che dice un soldafo dei combattenti sotto il"fuoco nemico:« Con ~he fischio rabbioso. arrivano questi shrapnels ! Senti una specie di forte ronzio che avanza. avanza, e si fa più forte. Stai col cuore sospeso e gli occhi sbarrati a vedere, o meglio, a cercar d'indovinarne là direzione, e rimani, cosi, ansioso, nel dubbio che questa volta ti colga, finché uno s,pem e una nuvoletta giallognola t'indicano il punto dov'è scoppiato. Allora tutti parlano, ridono e commentano; ma 9uando s'avver-te il famoso ronzio, si Biblioteca Gino Bianco

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