Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

potuto finora operare senza rischio, immobWzzando tutti i poteri dello Stato 11effa sua crociata sanguinosa per la soppressione degli avversari politici del fascismo. Persino l' on. Olivetti, segretario della Confederazione degli industriali, parlando a Torino ad una assemblea liberale, ha detto: "Noi dobbiamo affermare ehevogliamo la punizione di tutti i responsabili. L'episodio Matteotti è U culmine di una parabola, e non si sarebbe verificato se non ci fosse stata l'impunità per tutti i delitti precedenti.' "Noi vogliamo che la legge sia applicata per tutti, siano in alto o in basso. Troppe violenze impunite hanno generato questo atroce episodio. li Paese è maturo per tutte le libertà,,. (l) E l'Avanti! (/5•/6) 11011 può a meno di esallare quegli che Turati piangeva come " il più forte e il più degno,. con queste parole: "Noi non consideriamo oggi l' on. Giacomo Mafleofli alfa stregua delle nostre preferenze di frazione e delle nostre interne divisioni. Da morte.diegli non appartiene più alla mediocre cronaca dei nostri dissidi e tielle nostre lacerezioni; da martedì egli appartiene alla storia. E che posto vi occupa? li pili nobile dei posti: quello dei martiri di una idea. Ah! voi dite, pennaiuoli senza dignità, lanzichenecchi senza coscienza, che il socialismo è l'insegna di una bottega, dove si ha cura del ventre e si disprezza lo spirito! Ah! voi dife, chiaccherafori insulsi che il socialismo non ha acceso luci ideali nei cuori dei suoi fedeli! Ah! voi dite che non c' é coraggio, ardimento, fede, entusiasmo nelle nostre file! Eppure da quattro anni non riuscite né a dominarci, né ad abbatterci in una guerra senza quartiere, senza esclusione di colpi, senza zo11adi riposo e df pace!,. ·Filippo ad Anna. Mia carissima, Roma. do111enic1115 Gi11gno 2-1 al/e/11' 1 Ti prego e ti scongiuro di non affaticarti con le persone curiose e col telefono pcrchè se tu finissi per star male, io accorrerei subito, ma mi parrebbe di tradire un altro dovere: la mia presenza qui, in questo momento, riescirà o no a qualche rlsultato, ma mi sembra necessaria, e in ogni caso la sento come un bisogno della mia coscienza. Non prestarti dunque alle chiacchiere inutili, fai dire che sci. un pò indisposta e che non ricevi. Silvestri mi dice e Mondolfo mi scrive che ti han trovata abbastanza bene, ma è impossibile che tu regga a una lunga e ansiosa fatica. Abbiamo bi$Ogno di tesoreggiare le nostre povere forze. Dammi dunque retta sul serio: te lo chiedo per me e pe.r lo stesso Matteotti, la cui tragedia, piU si allontana nel tempo, e più sembra terribile. Non ti mando le notizie che rileverai dai giornali, tu che puoi leggere tanto più di me, e che d'altronde non farebbero che aggravare il nero del cervello. La Questura non fa nulla per mettere in chiaro le cose. Quei poveri niag~ strati che solo ora hanno in mano la pratica devono trovarsi sotto una pressione spaventosa. La cosa più diabolica è questo: si deve essere circuita la famiglia perché no■ si costituisca parte civile, o si, costituisca con un avvocato del governo. L' altre (I) Citato dall'Aranti I. 18giugno 1924. 20 Biblioteca Gino Bianco

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