Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

viene sempre coi morti, oggi che è sparito, sentiamo qual valore avesse e come si.t stato ucciso in lui il ganglio più vitale del partito. Ah I se hanno ben colpito I Noi uremo probabilmente risparmiati in virtù del nostro non valore, non voglio dire della nostra viltà. Non posso ancora prevedere quando torneremo. Per alcuni giOrni dovremo certo rimanere e slare in vedetta. Gonzales parte stasera, ma è disposto a tornare lunedì o martedì. Ma poi troveremo che non c'è nulla da fare, e anche lo stare in vedetta non conduce a nulla, e saremo ancora dei vinti, degli imbelli, quasi dei com- plici a nostro marcio dispetto. · Anna a Filippo. Mio carissimo, 15-6-924, Mila.o ort 18 1/2 Se fossi meno depressa alla mattina, sarebbe I' unico momento di scrivere al mio caro veggiotti, altrimenti si arriva a quest'ora senza avere avuto un quarto d'ora almeno di riposo. Qualunque cosa succede di meno triste, o di molto grave nel Partito o nel paese, tutti affluiscono qui. La processione delle condoglianze non mi lascia, da tre giorni in qua, un sol minuto per distendere i nervi tesi e stanchis– simi, e per raccogliermi un po', vicino al mio Filippotto. Tutta gente buona, a noi affezionata, alla quale sono grata della devota amicizia, ma in fine della giornata divento esasperata e piangerei dalla stanchezza, se non fosse superata dal dolore dalla tragedia, che incombe sull'animo nostro come un incubo continuo. Due volte scrissi alla desolata Velia, e stracciai le lettere, perch-è mi parvero tutt'altro che adeguate al suo strazio dell'immane sciagura. Le parole muoiono sulle labbra, sof– focate nella strozza, e quel che rimane scritto appare uno dei cordogli convenzionali. Se la conoscessi più che averla vista una volta, forse troverei un tasto per confor– tare la sua anima esulcerata, ma non la conosco e me ne duole, perchè non posso rendere neppure questa piccola espressione del mio dolore cosi atroce del quasi nostro figliolo; l'abbiamo conosciuto che aveva vent'anni ed io gli volevo veramen– te bene. Dille tu una parola sentita da parte mia, e te ne sarò gratissima. Vidi Gon– zalcs, che ti porterà le mie notizie martedì mattina. Anch'egli considera che non si poteva partecipare alla seduta di venerdi, per assistere alla ipocrisia della comme– morazione. Uno scatto da parte vostra avrebbe servito forse a qualche altra tragedia, e, quindi creerebbe un diversivo comodo per sviare la commozione pubblica dalla tragica fine del povero Matteotti. Tu devi tornare a casa insieme agli amici di Mì– lano, perchè temo che, rimanendo solo a Roma e fatto segno a dimostrazioni di simpatia, un qualche fanatico non abbia da farti qualche doloroso insulto. Si cominciano ad llrrestare i presunti esecutori del delitto, ma non basta, avverle la ~ Giustizia·'" {15): occorre arrestare anche "i mandanti •. Il • Mondo'" parla di Mano Nera: la scomparsa del/' On. Matteotti è sollanlo il sintomo più grave e piri impressionante della allivilà criminosa di una vera t propria • Mano Nera. che per venti mesi ha operato nell'ombra di alti, altissimi paraventi fascisti. E' c_onfroquesto "Mano nera,. che si svolge ora la legilfima indignazione della coscienza nazionale. E' contro di essa rhe si invoca da ogni parte un'azione risolutiva epurificante, la quale liberi finalmente la vita pubblica del nostro paesèdalla tenebrosa minaccia che grava su di essa per volontà dl una banda criminale che ha /9 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=