Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

quota tlndacale, I-mpiego a!J.la cooper ativa, ·t utto drlzza una barriera ch'egli non può oltr~p.assare, pel'Ché -gll si oppongono dlffid-enza o tolleranza, egua'lmcnte Jnsopportabl li. I capi socialisti italiani non capirono gli ex combattenti del' 1919-22 più di quanto 1 capi del slnda:catl tedeschi capiranno ·1 disoccupati del 1929-32. Persino Turati, il cui umanlsmo è ~:ssceos~~~~~~~~f~ · ·us~~e~~~:teu~o~o·t;~~e p"a~feg~~o~cl:;~~~ uccell1 da preda. Per lui 11 so:lalismo era tutto fatto di coscienza e di educazione ; nel che non s'Ingannava ; ma non erano ·più tempi di pedagoghl, per nobili che qu-esti fossero, bensì di !profeti e di missionari. Bisognava lasciare un po' da parte U gregge raccolto nel partito e nei sindacati, e andare in cerea delle « pecore smarrite :. ohe a cent:nala di migliaia brulicavano nelle terre jncolte, e salvarle -e sa•lvar.e noi con esse. Occorreva un po' dello spli"ito Invocato da SClplo Slataper in una taverna della v-zçchia città di Trieste . « Sono tra ladri e assassini, ma se io balzo su l tavolo e Cristo m·infonde la parola, lo con essi distruggo Il mondo e lo rledlfl.co. ~uesta è ·la mia città. Qui sto bene » ( l J Grazie alle magnifiche realizzazioni delle loro cooperative,. delle loro Camere del Lavoro, del loro Comuni, 1 socialisti della Valle Padana si proponevano di incorporare l'cantico regime :. per saturazione. Le nuove istituzioni che si moltiplicavano ogni giorno riftettevano ln una certa misura l'anima di una società liberata dall'asslllo del profitto. Ma il legittimo orgo- -glio del risultati già raggiunti ne celava spesso i limiti, ·~ il socialismo, rimasto locale e provinciale, -diveniva prigion!ero del suoi stessi successi, anzi fini va col farsi « una virtù dei suoi difettJ , , Non più la vecchia Italia sola, ma anche il socia1lsmo, il so- -c:ausmo di Reggio EmUla, farà da sé. Inutile porsi il problema dello Stato, cui basta chieder-e crediti, sussidi, lavori. « Da 'lloi, spiegavano i capi socialisti, siamo già al potere. Che tutta Italia diventi Regg!o Emil ia e la « •rivoluzione , è fatta • · Questo « soolaUsmo in una sola provincia , pe-rd-eva in estensione ciò che guadagnava in profondi-bà. E l'estensione non è per H socialismo una questione · di dimensioni, bensì partecipa della · sua stessa essenza. La scala su cui misura i suoi progr-essi decide della sua natura e del suo destino. Dacché il socialismo della Valle Padana ignora o tra!cura i c cafoni » dell-e Pugile o i ·pastori della sa~degna, si mette fuori della nazione e dello Stato e, In pari tempo, del socialismo, perdendo la nozione salutare ch-e nulla è acquisito d-ella sua opera slnché le « oasi socialiste » restano i~olate in un « deserto » le cui sUbie possono· quando che sia sommergerle. In tal modo non sòlo questo socla.Ilsmo non fa la « rivoluzione :., ma rl!.òchla di compromettere, come le ha compromesse in !talla, tutte le sqe conquiste. Quel che dà realbà all'azione locale e graduale è n suo lc~;ame con Io Stato e, Inoltre, con lo .:scopo fi nale del socialismo. Senza ques~o duplice rapporto, le « capaclbà politiche , - per usa re la. ( l ) " Il mio Carso ~. -5Biblioteca Gino Bianco

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