Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

-:formula d i Proudhon - che la classe op.er.aia sv.iluppa nelle sue Jstituzioni sono perdute 1per 1a coll-ettività. ed anehe per essa. · Fra l'idealismo dei socialisti italiani ed i compiti che la si- ""tuazione loro imponeva c'è stata un'irreparabile discordanza -d'orizzonfl. Per difetto di prospettiva, un prodigio di devozione, un « material.e umano > superiore a quello onde potettero valersi molti movimenti politici o religiosi, larghe avan·guardie già arrivate ~ 3.1 limitare della cittlà nuova sono stati condannati all'impoten- - za e alla disfatta. All'estrema sinlstra, per contro, si invoca a ogni pié sospinto - lo scopo finale, la « :rivoluzione proletaria ». I n linea di prin- :o. clpio tutto le è subordinato; ma la coincidenza di questo scopo -con l'«. interesse generale » non ha bisogno di essere cercata e salvaguardata : essa è un dato, quasi una categoria deHa storia. L'emancipazione umana è ormai l'opera del pro1etariato ., a sopratutto del proletariato industriale, che agisee per mez?o della sua ava.nguardia e d~l suo partito politico. A loro volta i : --dirigenti del « partit-o del pro1etarìato » diventano i deposit~· ri <lei)'« interesse generale » e si ideptificano col suo sviluppo e -con le sue esigenz.e. Inutile dunque rtifare il cammino per ve- :rificare se l'identità persiste, se l'investitura è sempre valida, Ge il filo conduttore non si è spezzato nel corso d,elle successive ·-delegazioni. Si forma allora uno 'stato d'animo settario, domi- ·nato da un odio teologico contro tutti quelli che ricusano di ri- -conoscere la natura divina del mandato. Così, nei momenti -decisivi della crisi italiana, i comun.lsti sono stati avversari feroci del <t fronte unico ;), che essi non han mai voluto seriamente nè lealmente. La stessa deformazione ed il medesimo gioco sì ritrovano nella concezione e nella pratica comunista dell'aHeanza del Proletariato con le altre categorie sociali. Qu-este non sono utilizzate che com-e truppe di •rincalzo, secon'do una strat.egia che J,aro sfugge e c:he le so!'passa. L'a1lea.nZa non è concepita in bas-e a un princi-pio comune cui tanto il proletariato quanto i sUoi « alleati :. sl sappiano soggetti con lo stesso rigore e al ril.•2·deslmo t;tolo ; si parla, al contrario, "di « rivenj.icazioni parziali » che possono determinare un incontro provvisorio, una c onvergenza che non impegna né la sostanza hé l'avvenire. Fintantoché la corrente ingrossa, questo slivello può essere mas cherato ; ma non appena si affievolisce o si arresta, le altre categorie sociali si ribellano e tentano di riguadagnare la loro ~utonomia. E' appunto ciò che è avvenuto in Italia. Fondata su interessi transitori-i, disgiunta da quella ·« ema:nc'ipazione umana» che sola -può giustificarla e consolidarla, l'« alleanza » me-t te ca'PO alla rottura ·e ma:gari al .Wnflitto. A questo punto le o~:: classi medi~» Ul'bane e rurali 11Iv-entano facilmente preda delle manovre tendenti ad op- .porle al prole tariato. Il fascismo somministra loro un'ideolo - g ia c:he ne lusinga i peggiori istinti e provoca l'illusione di esercitat·e una funzione indipendente e decisiva. L'« arbitrato » de1le classi medie fra capitalisti ed operai si oppone al- . l ora all'« egemonia» del proletariato; uno schema sostituisce - 6 - Biblioteca Gino Bianco

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