Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

stlltaliani essa non era una tattica, ma u<o stato d'animoJ, fa.tto dl demagogia e di passività. Ni-ente della passione dei profeti d'Israele, invocante l'eccesso d~l male affinché la vittoria del bene ne esca clamorosa c defì.O:tiva. Nlent-z di quell'anelito creatore che per la sua alta tensione e 'per la stessa su:~. forza dl propulsione può garantir-e H passaggio dal « peggio :t al « meglio ». Simili m-ancamentl esprimono é~mpr-e anche Ull difetto d'umanità : la categoria, li partito, la clasee restano prigionieri dei propri confini, e lnv.zee di sentirll com-2 limiti , giungono persino ad idealizzarli, rinunciando così a supcrarli , benché in c!ò consistano l'esigenza supr.ema e lo spirito vital-e del socialismo. Lo iato che finì per stabilirsi tra h organizzazioni operai-e, politiche e sindacali, e le masse iLallane non ha altra origine. Troppi capi socialisti non .hanno scorto che una « pslcosi di guerra :t nel ·pens!ero amorfo delle masse popolari dopo l'ar - mistizio. Indubbla.mente e'era anche questo ; ma non c'.;;ra solo qu-esto. Quelli che avevano fatto o vissuto la guerra erano -entrati a contatto col « sistema :. che li aveva presi ;nel suo 1ngranaggio e trascinati giorno per g.'orno durante quattro anni. La guerra li aveva strappati brutalmente al loro parti- <'Olarismo locale e gettati in un turbine n-el quale si operava - !uori d-ell 'andazzo abituale - la loro inlziazlone poltica. Tutta una g-enerazione, tutto un popolo si -concentravano intorno ad un 'esperi-enza grandiosa e comune. Dopo tale espe.rienza la massa degli ex combattenti sì sentiva dappertutto alle soglie di una vita nuova. Ognuno agitava nel suo sp~ rlto formule generai!, appena a·bbozzate, che lo spingevano a -cercar contatto con gll altri uomini, a lntrave:lere la .necessità di uno sforzo e dl nna talvezza conettlvi. Le sue reaz'oni non erano sempre « normali >, il che si spiega dopo una tale scossa e un tale salasso ; ma c'era, in sostanza, un bisogno di non ricominciar più. mai più. al quale si sarebbe dovuto appoggiarsi, pure rischiarandolo ed inctlr:zzandolo verso scopi concreti. Viceversa, quello che era nobile presentimento, umanità in potenza, in qu-esto sla.n-cio torbido e ingenuo, rimase lnespresso, abbandonato a sé e infine fu utlllzzato per salvare e!ò che del passato meno m-eritava di sopravvivere. Il movimento socialista non s'è reso conto che la guerra Qveva spinto suHa scen3. le masse, i fuori classe. Non era più possibile interpretare questa esper:enza smisurata colle ant.ic'he misure conservate nelle cantine del vecchi sindacati e Qei vec- -chi partiti. 1 Ritornando dal fronte l'ex combattente t rova una società a un tempo troppo lnsta·blle e troppo oNilnata. Anche 1a c rivoluzione :t è troppo ordinata per lui : tessera del partito, abbandonare i Paesi Baltici e l 'UC!'alna. c l n Russia .Sovietica s'è non di meno salvata. Srnonché questo !'i'Sultato ò :~vven"Uto non In vlrtil -dC'll:l par:llisi miHtnre d cll:l nlvoluzlone :lll'lnizlo del t ~18, bensl' suo #lalgrodo e grazie ad un gioco di cire06tanzc impre,·iste e non tenute l'l conto. Noi ritorneremo !IU questo tema in un llb!'O, che sU:~mo pre- .Jitlranclo, sulla storia politica del dopogucrt':l.. del quale quest'opera 1Ull'lt-alla degli anni :1 919-22 non è che un s:1.gglo monogr:~fico. - 4 - Biblioteca Gino Bianco

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