Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

In tal guisa la crts1 economica, sulla qua·Ie i socialisti ave - "Vano puntato, si dtorce contro di loro. Gli è che ogni crisi economica è un'arma a doppio taglio; essa introduce nel corpo so~ial.e un processo di dis:ntegrazione di cui nulla determina a priori lo sbocco. La crisi opera sopratutto attraverso le reazioni umane che scatena, r-eazioni spesso contradditorie e che possono mutarsi da capo a fondo strada tacendo. L'esasperazione e la vol'ontà di «finirla ~ possono sp.ingere ali() scoraggiamento e al panico se non sono indirizzate verso un -obbiettivo concreto che lasci scorgere i lineamenti salienti del·la nuova costruzione. La crisi opera come una selezione che sacrifica quelli che si lasciano sorprendere senza plani, os... .s ia senza speranza; vale insomma come fattore rivoluziona4 rio per le forze d ì ordine che mette in movimento; e se t lll forze non sono que'lle dell'ordine nuovo, la crLse opera al consolidamen tOdel vecchio. . La crisi economica ha proceduto in I talia di pari passo con la crisi dello Stato. Gli Organi statali periferici : polizia, amministrazione, maglstra;tura, forza pubblica, esercito, recavano ai fascisti un appoggio che andava dalla tolleranza a·na .complicità diretta. P.reparavano loro il terreno, l1 rifornivano d'armi e di mezzi di trasporto, li gara ntivano dell'impunità. Le circolari e i decre ti governativi dormivano negli scaffa:li o erano applicati esC'lusivamente contro i socialisti. Lo stesso potere centrale, d'al tronde, non voleva impegnare la lotta a fondo. n vero è che tutti speravano d i utilizzare il fascismo: Giolitti per spingere ì socia listi a lla collaborazone, i conservatori per impedirla, gli industriali e gli agrari per liquidare il sindacalismo operaio, la monarchia ed il Vaticano per consolidare le 4" istituzioni ~ . Clascuno puntava sul fascismo come .su un alleato provvisorio di cui sarebbe stato facile sbaraz- 'Zarsi più tardi. (l) In siffatta situazione lo Stato non poteva se non vivacchiare alla giornata scendendo d i compromesso in compromesso, di abdicazione in a"bdicaz~one. E dove mai avrebbe potuto trovare la forza per agire ? Le masse poi>olart gll erano estranee ed ostili, le crisi parla-mentari si susseguivano e si prolungavano senza lasciar scorgere vie d'uscita. Scompiglio, stanchezza, disgusto abilmente ingranditi dalla polemica, e una specie di « disfattismo comandato ~ preparavano nell'opinione pubblica la giustificazione deUa dittatura. La libertà a cui nessuno - individui o gruppi - voleva sacrificare alcunchè delle sue ambizioni e dei suoi egoismi, ·rimaneva senza difensori. La crisi dello Stato si tramu tava in crisi delJa democrazia. • Alla latitanza socialista, all'offensiva capitalista e fascista , (1 ) E' nolo come .q uesto ca~co l o venne del uso . GioW tl, nelle e·J e~ :lioni d el 192 1 faceva i-ne"lud cre i f3s cis l.j nelle lkste ciel ,, blocco na ~ zionale " · Al conte Sfor 1.a. elle gli pa rlava del pericolo d i una ta le combinazione . rispond eva ~ Qu esle candidature fascis te non s ono che fuochi d'artificio ; fara nn o m01J to r umore . ma non ne resterà nicntè ». Pari illus ione nel re. ct1c ancora nel dicc.Jn bre J 921, d icev 'l. ~t Briand a prop osi to de l fas cismo « Non \: nna cosa ser ia , non •d urer.!l » . -9Biblioteca Gino Bianco

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