Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

l'altro ed il t'bnt.enuto concreto ed uma:no della c rivoluzione • ne risulta anche più sacrlflcato. • Il movimento opera~o e soclal.lsta è dunque stato IJ:attute> ~ Jn Italia anzitutlto perché s'era ridotto, secondo l'espressione: • di Filippo Turati, c a imboscarsi mentre si ponevano dava:nti al paese 1 problemi più urgenti ed assillanti :.. s~ volessim()> _ rappresentare con due curve i1 -cammino del due movimenti, . socialista e fascista, vedremmo c-he esse sono in oerto senso complemenari. La cuna del movimento sOOialista sale fin o.- ~ alla primavera del 1920, è soggetta allora a qualche osc:nazìone (sconfitta dello sciopero generale di Torino ), esi;ta, _ indi s'eleva d'un tratto con l'occupazione delle fabbriche. Poi. è la caduta ininLenrotta fino alla marc!a su Roma. Il movimento fascista, 1mpotente fino ai primi mesi del 1920, si ria- - nlma un po' agli inizi dell'offens-Iva padrona.le: che provoco' l'occupazione delle fabb riche, -ingrossa bruscamente negai ultimi tre mesi del 1920 e prosegue la sua rapida progressione nel 1921. Il declino del movimento operaio e sociallsta ìn • Italia, dovuto a cause affatto interne al movimento stesso, h a. preceduto l'irruzione vi ttori-osa del fascismo e l'ha resa possibile. In un articolo scritto verso la. fine d-el 1920, Mussolini constata che c da tre mesi la psicologia della massa ope- - raia italiana s'è profondamente modificata~ e il 2 luglio 1921 ._ sedici mesi prima della ~marcia su Roma, lo stesso Mussolini precisa : c Dire Ch-e un pericolo boLscevi-co esista ancora in I talia, significa. scambiare .pet realtà certe oblique paure. n. bolscevismo è vin.to >. Bolton King, un inglese a .cui si deve la migliore storia del Risovgimento italiano, ha dunque con ragione potuto formulare la seguente conclusione: « Il fascismo non ·ba avuto alCuna parte nella d isfatta del bolscevismo ; esso non era ancora abbastanza forte per esercita.re un'azione sensibile qualunque; al contrario Musso'lini approvò allegramento l 'ocçu-p.azlone de1le fabbriche. Non ha nessuna consistenza il mito che -egli abbia. salvato l'I·talia dal bolscevismo ; ma è un mito che al fascismo conviene e che vive ancora negli angoli morti dell'opinion<e pubblica >. In I tal!a questo mito è diventato oggetto di un culto uffici ale per uso della politica !ntema ed estera del · regime, ma tuttavia resta questa veribà: non il fa·scismo ha vinto in I talia la « rivoluzione~. ma la disfatta della «rivoluzion-e > ·ha reso possibi'le lo. sviluppo e la vittoria del fascismo. Perché il fascismo l1a preso piede mentre la sua necessità. storica - quella almeno alla quale si r lchiama.va - era. scomparsa? G1i è che 11 fascismo non è stato un movimenta difensivo, che potesse contentarsi di un certo :raddrizzamento della situazione ; ma un'offensiva destinata, secondo il bennoto principio, a distruggere l'esercito e le posizioni avversarie. Solo con tal mezzo le caste privilegiate e specialmente gli agrari potevano conseguire il loro scopo, che non era quello di restaurare un determinato equilibrio, bensl d i rovesclarlo a loro profitto. Il fatto che l'esercito avversarlo battesse 1n ritirata e cedesse terreno, non faceva che lrrigict~re la loro -7Biblioteca Gino Bianco

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