Canzonette del senator Lodovico Savioli bolognese tradotte in latini versi

\ \ ( 71t ) Forse parrà l' esempio Da' .casi tuoi distFtnte ; Sposa a soffrir condannasi Quel, che non soffre amante; N~ tu, s' io sfugga insania, - Sq_ffrir , mia vi t a , il dei , Nè tu dovrai dividere, Non ch'altro, i guardi miei. Per Giove· nò, ch' ·ei ridesi Di un amator spergiuro; Per te , per l' ira insolita, Che sola io temo , il giuro ~ fur benchè tanto siami · Lo sdegno tuo. discaro , Mai non celarlo , ei piacemi PiLt d' un silenzio amaro • Al Domator Tirintio Vergin Meonia piacque, N' ebbe l' ingrato annunzio Deianira , e tacq'ue . Quai frutti infausti uscissero Di gelosfa s~creta , l doni, e il rogo il di cano , Ch'arse funesto in Eta. Ecco

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