Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La concordia e la verità dizioni, e che ha trovato il n1ezzo di farla finita una buona volta colla egemonia tirolese." E insinuava che Battisti colle sue belle trovate rendesse "servizi" al Governo austriaco. E una delle trovate era l'ostruzionismo contro i tedeschi alla Dieta di Innsbruck, che Battisti volle fortissimamente e riusd a imporre ai deputati del partito liberale recalcitranti; e quando avvenne fu raccontato in Italia come una gloria del partito liberale, mentre dell'azione di Battisti tutti ebbero cura di non parlare affatto! Si veda l'opuscolo di Battisti, Una campagna autonomistica (Società tipografica editrice trentina, Trento 1901). Abbiamo forse "svalutato ingiustamente l'opera del partito liberale trentino," quando abbiamo scritto che fra il 1895 e il 1900 la borghesia italiana andava perdendo nella tattica della resistenza passiva ogni energia e ogni fede, e Battisti ruppe il torpore nazionale del Trentino, e vi democratizzò l'idea nazionale, che era prima di lui privilegio di ristrette minoranze proprietarie e intellettuali? - Certo in queste affermazioni c'è una svaluta- . '' . . . . z10ne; ma non c e nessuna 1ngmst1zia. La borghesia liberale trentina ha molte pagine gloriose di storia dal 1848 al 1885 circa. Dal 1885 al 1900 ha poche pagine gloriose, e ne ha qualcuna che è bene dimenticare. E se dal 1900 al 1914 una rinascita si ebbe della buona tradizione nazionale, adattata naturalmente ai nuovi tempi, il merito principale è di Battisti. Unicuique suum. Ne vogliamo qualche prova caratteristica? Eccone una, tratta dal Discorso elettorale pronunciato nel Teatro Verdi di Trento il 14 febbrai·o 1908 da Battùti (Soc. Tip. Ed. Trentina, Trento 1908), presentandosi candidato per la Dieta di Innsbruck. Ecco che cosa dice Battisti: "Le presenti elezioni dietali avvengono in modo veramente triste. I partiti borghesi·, ai· quali spetta esclust'vamente i"l privilegio del voto, mostrano di dùinteressarsi completamente della lotta. Vanno, è vero, alla caccia delle procure, si industriano con ogni mezzo a raggranellar voti, ma non sentono il dovere di affermare in pubblico i loro principi, e di cooperare all'educazione politica del paese. Tutto si riduce per essi alla conquista del seggio; il programma lo si fa tanto per corrispondere all'uso, ma non si pensa né a divulgarlo, né a commentarlo. "Tale apatia è ben deplorevole, se si rammenta come i·n altri tempi le elezioni dietali abbt"anoavuto signt'-ficatodt"lotta veramente seri·aper la autonomia del Trentino. "Il Partito socialista, fra i cui aderenti ben pochi sono quelli che hanno il diritto di voto, ha creduto di dover battere una via affatto opposta a quella della borghesia trentina. "Esso ha deliberato di scendere in lotta in quattro collegi; ha scelto, fra i collegi dei comuni rurali e delle borgate, quelli ove maggi·or essendo i"l predominio cleri·cale,piu difficile è la lotta, ma anche piu necessaria; ed ha aggiunto ad essi il collegio di Trento, perché l'affermazione del proletariato in difesa della civiltà nuova potesse echeggiare nella capitale del Trentino, quale monito non ad un solo, ma a tutti i partiti della borghesia trentina. 87 BiblotecaGino Bianco

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