Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni "Nel proclamare le proprie candidature il partito socialista non si è proposto di dar la caccia a qualche seggio; soprattutto {ed abbiam la coscienza di averlo già dimostrato nel limite delle nosi-re forze) è la proclarn~zione dei nostri principi, onde scuotere le masse, o asservite al dominio clericale o addormentate dal liberalismo. "Valgano queste dichiarazioni a darvi ragione, o cittadini, della mia candidatura nel collegio di Trento. "Ho avuto la tentazione di venir qui a leggervi, come mio programma, il programma dei liberali del 1848. Dalla riforma elettorale all'autonomia, dalla abolizione delle tasse indirette ai provvedimenti di indole economica e sociale, c'è nel programma dei liberali d'allora, - quei liberali si chiamavano Gazzole,tti,2 Esterle,3 Marsilli4 - tutto quello che noi oggi chiediamo. E non sono io a far la figura del codino, se devo attenermi ad un programma vecchio di sessanta anni e di un partito che è conservatore di fronte al socialismo: la colpa è della borghesia nostra, che molta parte di quel programma ha trascurato e dimenticato. Ma ciò che non si poté conseguire in passato, deve pur essere raggiunto nell'avvenire. La vita politica di un popolo non può procedere a sbalzi; e quelle rivendicazioni, che non furono ottenute o da una classe o da una generazione, devono esser conquistate dalle sue- . ,, cess1ve. Questi precedenti è naturale che non possano essere ricordati da noi senza che qualcuno se ne dolga. Il mondo ha pochi seminatori e molti mietitori: e ai mietitori non piace che sieno ricordati i seminatori. Nel caso che ci occupa, non è solo un desiderio purissimo di concordia il motivo per cui si cerca di avere organizzato un completo oblio del passato; è anche e soprattutto una preoccupazione, sia pure indistinta e inconsapevole del dopo guerra: i mietitori si preparano al lavoro, e non vogliono essere disturbati né da certi ricordi né da certi obblighi di giustizia o magari di semplice... discrezione, a cui nessuno potrà mai sottrarsi del tutto, finché quei ricordi restino vivaci. Finanche i clericali del Trentino si preparano a mutare le vecchie tonache austriacanti e a presentarsi sotto nuova veste nazionale, vantando il loro passato. Non abbiamo visto forse, i giornali del trust clericale, magnificare l'opera patriottica del deputato Don Gentili,5 perché è andato al Reichsrat di Vienna a rniagolre una lamentazione contro i cattivi trattamenti, a cui sono assoggettati oggi gl'Italiani dell'Austria? Se lasciamo fare quei signori, don Gentili, a guerra finita, o qualche nuovo arrivato, ce lo vedremo al Parlamento di Roma ad aumentare la falange clerico-camorristica coll'aureola del patriottismo, poiché, invece di 2 Gazzoletti Antonio (1813-1886), avvocato e poeta, una delle maggiori personalità del patriottismo liberale trentino, al cui pensiero politico Battisti dedicò uno scritto giovanile. [N.d.C.] 3 Esterle Carlo (1818-1862), medico, deputato liberale nel 1848 al parlamento di Franco~ forte. [N.d.C.] 4 Marsilli Francesco Antonio (1804-1863), letterato. [N.d.C.] 5 Gentili don Guido {1870-1945), deputato clericale,, presidente del Club popolare italiano alla Dieta di Innsbruck. [N.d.C.] 88 BiblotecaGino Bianco

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