Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni 11a sta il fatto che i giornali di tutti i partiti non mancano mai di glorificare i seguaci che ciascun partito perde in guerra, non solo per il sacrificio da essi fatto alla patria senza partiti, ma anche per il prestigio che le idee politiche acquistano dall'essere state attestate da tali uomini. E non ci sembra che ci sia nulla di male in questo lavoro spontaneo dello spirito, che attinge fede nel sacrificio, e cerca di far servire il sacrificio stesso al trionfo di quelle idee, per cui il sacrificio è stato sopportato. Ora se questo è fatto da tutti gli altri per le loro idee, perché noi soli non dobbiamo farlo per le nostre idee? e perché Battisti solo deve essere staccato dalle sue idee, e deve diventar l'uomo di tutti? Forse perché, di tutti i n1artiri di questa guerra, è il piu grande e il piu caratteristico? O forse perché molte persone avrebbero preferito che il Battisti fosse stato non socialista, ma un liberale; e in questo caso, sf, che avrebbero glorificato non solo l'uomo, ma anche le idee; e non potendo glorificarne le idee, trovano piu conveniente farle dimenticare? S1, è vero: Battisti appartiene all'Italia, e la sua memoria deve essere cara in egual grado a tutti gl'italiani di tutti i partiti; - ma appartiene piu specialmente a noi, all'ideale nostro; e noi, onorandolo come testimone dell' ideale nostro, sentiamo di interpretarne la volontà e di continuarne, per quanto le nostre forze ce lo consentano, l'opera. Certe forme di concordia, in cui gli uni abbiano il diritto di sventolare al sole a diritto e a rovescio le loro idee, e gli altri debbano tenerle nascoste per non fare dispiacere ai primi e per non esser accusati di seminar discordie, quelle forme di concordia noi le rifiutiamo con tutta l'energia dell'anima nostra. Le accetti chi non ha nessuna fede chiara e risoluta, e perciò può senza difficoltà rinunziare ad attestare ciò che non ha. Per conto nostro, quel diritto di affermarsi, che riconosciamo ad ogni fede, lo rivendichiamo anche per la nostra. E quel dovere di verità, che ci obbliga a vedere gli uomini quali realmente furono, e a non mutilarli secondo può convenire agl'interessi politici di Tizio o di Caio, intendiamo sia rispettato nel caso di Battisti, com'è giusto che in tutti i casi sia rispettato da tutti .. Questo dovere di verità lo abbiamo noi forse violato in quel che abbiam detto dell'azione politica di Battisti? In un breve articolo sintetico non ci era possibile diffonderci in prove. Ma siamo convinti che da una discussione critica a base di documenti, la immagine, che noi abbiamo data di Battisti, non uscirebbe in alcun modo alterata. Di che cosa si lamenta il "Liberale trentino" che ci scrive? - Forse dell'aver noi accennato alle ostilità, che Battisti incontrò nel partito liberale, specialmente nei primi tempi della sua azione, perché era socialista? Il fatto può dispiacere ai liberali trentini, oggi: e tal dispiacere è tutto a loro onore. Ma il fatto è vero. "E ponza, e ponza," scrivev3. l'Alto Adi'ge del 1011 maggio 1900, "il bollatore del Popolo (cioè Cesare Battisti) finalmente l'ha trovata. E nel numero dell'8 maggio 1900 del Popolo, il Trentino, curvato sotto il giogo dei suoi sfruttatori, i borghesi nazionali, ha potuto apprendere che c'è ancora un genio politico, che si occupa delle sue tristi con86 BiblotecaGino Bianco

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