Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni Ogni secolo ha i suoi grandi problemi da risolvere. Il XIX ebbe quello di dar forma determinata alle nazionalità, e di sollevare a dignità nuova le classi lavoratrici, riconoscendo il rispetto dovuto al lavoro manuale. Il ~ecolo XX deve non solo condurre a compimento quest'opera, ma deve ancora, accanto al concetto di nazionalità, promuovere quello di solidarietà internazionale. 17 Sorpreso dal rapido scatenarsi della fanatica e atroce rapina. tedesca, quel vecchio di 87 anni non esitò a scegliere la sua via: non indugiò mai, in quella aspettazione, mezzo pavida e mezzo ricattatrice, che gli abili e i saggi chiamavano neutralità; non pensò mai, neanche per ipotesi, che l'Italia potesse rimanere indifferente fra aggrediti e aggressori. Nella Germania egli aveva sempre ammirato assai il potente sentimento nazionale, la tenacia nel lavoro, la salda disciplina, la serietà di ogni iniziativa, la risolutezza maschia e conseguente di ogni attività, la perfetta organizzazione scientifica. Ma aveva sempre sospettato e temuto lo spirito d'ingiustizia e di prepotenza nazionale. Insieme col sentimento patriottico della unità e della grandezza nazionale - cos1 egli descriveva lo stato d'animo dei tedeschi nel 1865, dopo il primo viaggio in Germania - ne è cresciuto un altro,. assai singolare, per cui si son persuasi che tutto il mondo moderno, come essi dicono, sarà germanico. L'umanità ha percorso il suo lungo cammino attraverso l'India, la Grecia e Roma per divenire finalmente tedesca. L'uomo moderno -deve germanizzarsi. Ecco tutto. Le Nazioni piu civili, essi vi dicono, assorbono sempre le meno civili. Ed a: ciò bisogna poi aggiungere, quel che non osano dire apertamente, ma che pure pensano, cioè che nulla può seguire di meglio ad una nazione, che d'essere quanto prima germanizzata. Uno dei piu illustri scienziati tedeschi mi diceva: - Sf, l'Austria dovrebbe persuadersi a lasciare la Venezia. Però se la Germania fosse unita, la cosa sarebbe diversa; allora potrebbe forse discutersi, se la Venezia non le sia necessaria e far valere gli antichi diritti dell'impero. - Bisogna andare a sentire il processo dei polacchi; mi diceva a Berlino un giovane dottore: era istruito, educato e gentile. - Vedrete piu di 100 gentiluomini in giubba e guanti bianchi sedere al banco degli accusati. Il Pubblico ministero domanda la morte; forse ne eseguiranno solo una ventina. - E vi par poco, venti condanne a morte, per causa politica? - Ah I ma badate, non sono tedeschi! - Il non sono tedeschi ha un grande significato in Germania. La Francia è mal veduta, la Polonia anche, la Danimarca, ognuno sa che ne dicono, e l'Italia? I tedeschi sono quasi meravigliati, quando non possono disprezzarci. Vi è sempre qualcosa di acre e di acido, quando parlano di noi. Sembrano cos1 persuasi della impossibilità assoluta, che in Italia si possa fare qualche cosa di grande per la scienza, che quando non lo dicono apertamente, dimostrano di fare un cos1 grande sforzo per credere alla nostra capacità, che è anche peggio.18 E nel 1870, quando la Francia era prostrata: La Germania - scriveva - non s'illuda e non c'illuda troppo sul suo spmto di pace, _di giustizia e di libertà, mentre ora il demone della guerra la invade tutta, e la stona del suo passato è piena di lunghe guerre, di conquiste crudeli. Non dica: - Signore, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri. - I mali della guerra ricadono spesso sul vinto e sul vincitore, e la Germania potrebbe sentir piu grave il peso di quella aristocrazia, che ora combatte con tanto 17 Dove andiamo?, in "Nuova Antologia," del 1° novembre 1893. 18 L'istruzione secondaria in Germania e in Italia, in Scritti pedagogici, 1868, pp. 338-342. 78 BiblotecaGino Bianco

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