Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Pasquale Villari striale, con l'unico scopo di moltiplicare sempre piu la sua produzione [ ... ]. Si tratta di una società, che non è mai esistita e nella quale, per mezzo del suffragio universale, il quarto Stato deve salire al potere. L'operaio, che principalmente costituisce questo quarto Stato, s'apparecchia a prendere in mano il timone, senza ancora avere ricevuta la necessaria educazione e coltura. Tutte le antiche democrazie, a confronto di questa, furono vere e proprie oligarchie. Il passato non può quindi servirci di guida, la sua esperienza non può riuscirci di alcun pratico ammaestramento. Noi infatti restiamo assai spesso come al buio, dinanzi ai nuovi pericoli che si presentano [ .•.] . Ed intanto ai pericoli interni si aggiungono i pericoli esterni, che sono conseguenza anche essi del grande rivolgimento economico industriale delle Nazioni moderne [ ... ]. Dichiarando di voler solo difendere i propri interessi, l'Inghilterra e la Germania procedono da una parte e dall'altra ad armamenti, sempre piu formidabili di terra e di mare, obbligando tutte le altre Nazioni a fare altrettanto. L'Europa si è cosi trasformata in un vero campo militare, nel quale si profondono miliardi, per esser pronti ad una prossima· guerra, che per ora è solo ipotetica, ma che, col continuo pensarci e continuo apparecchiarvisi, può divenire una realtà. È inutile farsi illusioni. Noi stiamo creando uno stato di cose, sempre piu anormale, che non può durare a lungo. Sotto questa continua pressione di armi, di armati e d'imposte, per apparecchiarsi alla lotta, che dovrà decidere chi è il piu forte, potrà venire un giorno, in cui la guerra apparirà come un sollievo, perché, una volta deciso chi avrà la vittoria, sarà possibile aver per qualche tempo tregua e riposo. E non c'illuda la tranquilla serenità, con cui i piu sembrano guardare lo stato presente delle cose senza temere la piu lontana possibilità di una catastrofe, persuasi che il progresso crescente della civiltà rende impossibili i fatti sanguinari di altri tempi. Nessun avvenimento, piu grande, e meglio da lungo tempo preparato, fu meno preveduto della Rivoluzione francese. - In mezzo a questo grande tumulto di avvenimenti, in quali condizioni si trova l'Italia? Essa è venuta ultima fra le grandi Nazioni, improvvisamente. Tutti i piu difficili problemi, che agitano le piu civili Nazioni, le si son presentati a un tratto, quando essa era meno delle altre preparata a risolverli. La nostra rivoluzione è stata fatta, si può dire, dalla sola borghesia, senza che il popolo delle città e delle campagne vi prendesse m~a parte veramente efficace, oltre di che venne affrettata e condotta con grande rapidità al suo compimento dall'aiuto straniero. E cosi l'Italia si trovò costituita prima che il suo nuovo spirito fosse interamente, definitivamente formato, e si trovò fra le grandi Potenze, dominata da un alto e grande sentimento nazionale, ma senza avere ancora una chiara e precisa coscienza della sua vera missione nella storia e nella civiltà generale del mondo. In questa situazione pericolosa, Egli avrebbe voluto che l'Italia facesse la parte di conciliatrice e di paciera. Nessuna Nazione meglio dell'Italia può comprendere e far comprendere che la civiltà delle une è necessaria a quella delle altre, che la disfatta e la demolizione di una di esse sarebbe un danno universale per tutte. E potrebbe del pari capire e far capire, che i pericoli da cui è minacciata la società moderna, sono pur tali che a combatterli efficacemente, le forze riunite di tutte le Nazioni civili non sarebbero troppe. In questo modo, l'Italia riuscirebbe un nuovo elemento di pace e di progresso nella civiltà del mondo. 16 Gli anni non lo avevano sbiadito; non lo avevano reso né scettico, né "realista," come si sogliono chiamare coloro che ritengono sole forze reali della storia essere i sentimenti cinici e brutali. La fede liberale e umanitaria della prima giovinezza lo accompagnò durante tutta la vita. 16 Leggendo un libro di H. G. Wells, in "Nuova Antologia," del 1° giugno 1914. 77 BiblotecaGino Bianco

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