Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni esempio, la legge per il risanamento della città di Napoli, se fu il resultato immediato del terrore, che nacque in tutta .Italia dopo il colera del 1884, non si sarebbe probabilmente avuta, se da tanti anni il Villari non avesse insistito nel denunciare le spaventevoli condizioni igieniche della città: e si deve a quella legge, se Napoli, pur non essendo ancora una città tale da non farci arrossire, non è piu quell'insulto obbrobrioso alla civ.iltà e alla umanità, che era cinquant'anni or sono. E le Lettere meridionali sono state il capostipite di tutta una nobile tradizione di studi e di ricerche sociali, da quelle del Franchetti e del Sonnino sulla Sicilia del 1876, a quelle del Taruffi, del De Nobili e del Lori sulla Calabria del 1906. Ma sta il fatto che le nostre classi dirigenti sono state terreno troppo ingrato a un cosf buon seminatore. Gli scritti di questo conservatore hanno servito piu spesso come miniera di argomenti autorevoli alla propaganda socialista, che come aculeo alla inerzia plumbea dei partiti del cosf detto . ordine. Molte volte è avvenuto al maestro di vedere i suoi discepoli, condotti proprio dai suoi scritti, perdere ogni speranza in una riforma spontanea, che parta dalla borghesia, e passare al socialismo. "Seminiamo malva, e nascono rosolacci" - soleva dire. Ma rosolacci o malve che siano, contribuiranno tutti, per diverse vie, al progresso del paese, finché rimanga nella loro coscienza un'eco di quella voce a tener desto il sentimento della giustizia, il bisogno della bontà. 6. La guerra europea Leggendo i suoi piu antichi scritti, storici o politici che siano, noi dobbiamo fare uno sforzo curioso per renderci conto che appartengono proprio al 1875, al 1867, al 1860, sono cioè vecchi di quaranta, di cinquanta, di circa sessant'anni. I primi lavori e gli ultimi sembrano sgorgati tutti, oggi, senza differenza di tempo, sotto i nostri occhi, dalla stessa vena di pensiero limpido e spontaneo, che si riflette nella semplicità cristallina della forma. Dagli anni della adolescenza, quando il buon marchese Puoti lo rimproverava sdegnatissimo di violare le regole della retorica, perché descriveva un giovane in modo "che gli pareva di vederlo, gli pareva di avergli proprio parlato, "15 fino all'ultimo della sua vita quasi centenaria, ebbe il privilegio di una perenne freschezza dello spirito, di una vivacità inquieta e arguta, che faceva di lui, nato nel 1827, contemporaneo dei nostri nonni, un coetaneo nostro, partecipe di tutte le nostre idee, di tutti i nostri dolori, di tutte le nostre speranze. Proprio nel giugno del 1914 notava, con la solita chiarezza di idee, i prodromi della grande tragedia, che sovrastava al mondo. Il maraviglioso progresso dell'industria e del commercio ha profondamente trasformato la società moderna. Essa sembra divenuta come una grande officina indu15 Luigi La Vista, in Scritti varii, Zanichelli, Bologna 1912, p. 205. 76 BiblotecaGino Bianco

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