Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Pasquale Villari renne del passato; e si sia reso conto in questo modo della complessità della struttura sociale, della relatività delle istituzioni e delle idee, dei rapporti di interdipendenza e di causalità, che stringono fra loro i fenomeni sociali consecutivi e contemporanei; - quell'alunno, quale che sia il suo grado sociale, quali che siano le sue idee politiche e religiose, qualunque posto di combattimento gli avranno assegnato le tradizioni di famiglia, gl'interessi, la suggestione dell'ambiente, il temperamento individuale; - quell'alunno non sarà né un semplicista, né un intollerante, né un cieco; non crederà che il mondo non debba piu mutare o possa mutare ad un tratto; saprà osservare, criticare, valutare i fatti con pensiero, se non assolutamente sereno, certo meno esclusivo e meno nebbioso di chi sia privo di ogni punto di vista storico, di chi non abbia mai esercitato e raffinato il suo pensiero nella osservazione dei fatti del passato. Ed è appunto questa maggiore agilità intellettuale, questo pensiero piu spregiudicato, piu plastico, piu largo, il frutto prezioso di una buona coltura storica, che l'alunno porterà seco nella vita, dopo la scuola, anche se col passare degli anni dimenticherà tutti i singoli fatti storici, che avrà imparato nella scuola. Di questa propria specifica funzione educativa l'insegnante deve sentire la coscienza, e i doveri, e l'orgoglio, nella moderna società. Ora questa funzione non si può compiere senza la guida di idee generali sui problemi della vita presente e sulla evoluzione della vita passata. Il valore del professore di storia - Egli insegnava - si misura non tanto da ciò che dice quanto da ciò che sa tacere; traspare dall'arte, con cui, nel cumulo dei dati e delle notizie, sa discernere e mettere in rilievo il fatto essenziale e il concetto semplice, sacrificando alla chiarezza e al fine educativo ogni erudizione superflua: idee poche, ma chiare. Ma senza idee generali, voi sarete incapaci di adattarvi alle necessità dell'insegnamento: il vostro occhio non avrà il senso della prospettiva e della misura: voi non saprete isolare dalle altre la nozione, che merita l'attenzione dello spirito, e presentarla in maniera che l'intelligenza dell'alunno nel cogliere il dato nuovo percepisca le relazioni, che l'uniscono ai dati antichi, e componga con esso un tutto. Lo studio si ridurrà per i vostri alunni ad ·uno sforzo di memoria inutile e disperato. Le idee generali, il maestro non ce le dava belle e fatte, perché le ripetessimo a pappagallo ai nostri alunni, e le usassimo come guanciali alla nostra pigrizia mentale. Ne suscitava in noi il bisogno, esponendoci le principali teorie storiche, elaborate via via dai grandi spiriti dell'umanità. E poiché sentiva che a noi, appena venuti dal liceo, mancava la preparazione necessaria per seguire una vera e propria analisi di sistemi, spesso eccessivamente astrusi, aveva l'abilità istintiva di rappresentare volentieri la idea centrale di ciascun sistema con una immagine plastica, magari umoristica. - Per esempio, spiegandoci la teoria di S. Agostino e di Bossuet, dopo averci detto che base di essa è un Dio creatore e guidatore del mondo, che conduce l'Umanità verso un fine che le è ignoto, e che questa concezione, facendo dell'uomo uno strumento di una mente superiore, è la negazione di 65 Bibloteca. Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==