Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Prefazione lo sto1·ico Salvemini senti l'impulso della passione politica; nel secondo, quando le battaglie del suo tempo lo travolsero, il politico Salvemini non dimenticò mai l'abito, il metodo, lo stile dello storico. E lo si vede bene in questa terza sezione della presente raccolta, nella quale sono compresi scritti minori - anche brevi recensioni e note polemiche -, sospesi come sono tra l'assillo della attualità politica e il sicuro istinto della piu rigorosa esattezza storiografica. Tutte pagine nelle quali non si sa se piu ammirare la probità dello studioso o l'impegno del cittadino; anche se piu di una volta accadde che Salvemini trovasse qualche difficoltà a padroneggiare l'impeto della passione che tendeva a soverchiare la serenità dello storico. Si veda lo scritto del gennaio 1900 sulle carte di· Carlo Cattaneo, in apertura del capitolo. L'argomento è puramente filologico, erudito: si vuole ri'costruire, documenti alla mano, la tormentata vicenda delle carte che Cattaneo aveva raccolto, e solo in parte utilizzato, per l'Archivio Triennale. Ma si direbbe che Salvemini, in quel momento, sia ancor tutto preso dalla veemenza delle battaglie che, all'indomani delle vicende quarantottesche, il grande scrittore lombardo aveva impegnato contro i moderati e Carlo Alberto. Salvemim· aveva appena pubblicato ,: Partiti politici milanesi, scaturiti dalla sua volontà di scendere i·n campo contro la reazione di fine secolo, e largamente utilizzanti l'Insurrezione di Milano e l'Archivio Triennale di Cattaneo, i cui giudizi arroventati erano da lui' tolti di" peso come armi di combattimento per l'attualità. In queste pagine - come bene ci ha ricordato Luigi Ambrosoli - Cattaneo aveva voluto denuncz'are i gravi errori dei· moderati e del Governo pz·emontese, ma anche quelli di Mazzini; per i"l quale aveva indubbia stima morale, ma nessuna consider'lzione politica. La sua posizi'one fortemente critica muoveva "dalla stori·a per arrivare alla politica." E per questo non aveva avuto scrupoli nell'utilt'zzare i"l materi"ale che gli era giunto tra le mani: materi'ale certamente "pericoloso" per i suoi avversari che, con Gabrio Casati alla testa, fecero di tutto, ma i·nvano, per recuperarlo, prima che Cattaneo potesse disporne. Salvemim', come dicevamo, si colloca, al princz'pio del Novecento, nella stessa posizi'one polemi·ca assunta da Cattaneo mezzo secolo prima. Dopo aver ricordato la rabbia (" la bava e z"l fiele") dei moderati di un tempo per quelle carte finite nelle mani di Cattaneo, deplora che esse, passate da Bertani alla Whùe-Mario, siano approdate al Museo del Risorgimento di Milano, ossi·aalla mercè dei moderati del suo tempo, gli eredi dei "peggiori nemici'" di· Cattaneo. (Evidentemente nel 1900 Salvemi"ni i'gnorava ancora che una parte di tali documenti·, e doè quelli ut1:lizzati per i primi tre volumi dell'Archivio Triennale, e quelli destinati al quarto volume non mai pubblicato, erano stati lasciati da Cattaneo a Crispi, e poi finiti all'Archivio di Stato di Palermo.) E facendo proprio tutto il furore polem1:codelt ammiratissi·mo Cattaneo, lamenta che la pubblicazione dell'Archivio si· fosse arenata nel 1855, boi·cottata come fu non solo dalle "birbonate" dei moderati, ma anche dai mazzim·ani, "che vi vedevano criticati spi"etatamente e 19 Bibloteca Gino Bianco

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