Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Che cos'è la coltura? Se essi dovessero riuscire a convincerci che ci sbagliamo, dobbiamo diventare intellettualmente o moralmente intolleranti del nostro errore ed elimi• narlo istantaneamente. Ci si dice spesso che noi dobbiamo "comprendere" il nostro avversario. Senza dubbio lo dobbiamo, ma questo allo scopo di sapere il modo piu efficace per combattere il suo errore e non allo scopo di fare un miscuglio composto per metà del suo errore e per metà della nostra verità o di rinunciare alla nostra verità e ingoiare il suo errore. In conclusione, faremo bene a "comprendere chi ottiene, che cosa, quando e come." Ma non dobbiamo mancare di tener presente che chiunque ottiene ciò che non gli è dovuto è un ladro e un furfante e che la nostra civiltà andrà in rovina se la scuola verrà meno al compito d'insegnare alle future generazioni che ci sono delle cose che non si fanno. Appendice Che cos'è la coltura? 1. C altura prof essi'onale e coltura generale C'è molto di vero in quella definizione della coltura secondo cui la coltura consiste nel sapere qualche cosa di ogni cosa e ogni cosa di qualche cosa. L'uomo che sa tutto su un dato argomento senza saper niente di tutto il resto restringe le sue attività intellettuali. Egli estingue in se stesso ogni curiosità all'infuori del ristretto cerchio della sua specialità. Egli si segrega dal mondo. Egli è l'uomo di un solo libro, come dicevano i nostri antenati. Egli non può in alcun modo essere considerato un uomo colto. Lo specialista ha ucciso l'uomo. I nostri antenati solevano dire: "Mathematicus purus asinus purus." La specializzazione è considerata di solito una malattia professionale propria di quelli che si dedicano alla scienza e specialmente dei pro• fessori universitari. Ma anche il banchiere soffre della stessa deformità psicologica quando vive assorbito dall'unica preoccupazione di diventare ricco, senza guardare né a destra né a sinistra accumulando affari su affari e ricchezza su ricchezza e soffocando completamente la sua vita interiore. Cosf pure il giudice, che inquadra tutto lo spirito umano nel codice di procedura, e rivolge uno sguardo freddo alle infinite miserie umane che la vita gli porta dinanzi, intento solo a classificarle secondo lo schema della legge. Cos1 pure l'ingegnere che non cerca intorno a sé altro che macchine da costruire, formule da applicare e materie nascoste da conquistare e dimentica che dietro alle macchine ci sono uomini che sentono e pensano e soffrono e che gli uomini non sono fatti per servire le macchine, 185 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==