Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Donati e Berneri tega di commestibili, e la vecchia madre aiutava la baracca con la penstone di maestra elementare. Come era naturale, gli agenti fascisti tesero subito le loro reti intorno a lui. Nel 1928 cercarono di implicarlo nell'affare della bomba scoppiata a Milano facendo una orribile strage, bomba destinata a spaventare il re, che andava a inaugurare una esposizione, rendendo cosi un servizio segnalato, non agli anarchici, ma a Mussolini. Nello stesso anno il console Barduzzi, a Marsiglia, tentò di compromettere Berneri in un altro affare di bombe. Denunciato pubblicamente come agente provocatore, Barduzzi fu trasferito a Tunisi, e qui subito scoppiarono quattro bombe. Fu richiamato a Roma, e non ci furono piu bombe a Tunisi. Mentre Donati cadeva nelle reti di Carlo Brazzi, Berneri cadde nelle reti di Ermanno Menapace. Furono ben pochi i fuorusciti che non incapparono prima o poi 1n qualche rete di spionaggio. [ ... ] Le conseguenze di quelle condanne furono per lui assai piu gravi del carcere. Espulso come anarchico pericoloso dal Belgio, dall'Olanda, dalla Francia, dal Lussemburgo, dalla Germania, dalla Svizzera, passò per cin- . d " 1 d . " "d " . . que anm a c an esano a etenuto, e viceversa, messo ovunque 1n prigione per aver violato il divieto di espulsione, e di nuovo espulso, e di nuovo messo in png1one nel paese verso il quale era stato espulso. Finalmente andò in Spagna nel 1936. [ ... ] Nella Spagna, Berneri fu assassinato la notte del 5 maggto 1937 da agenti comunisti. [ ... ] Ed ecco quanto lasciò scritto in un "credo" trovato nelle sue carte dopo la sua morte: "Fa che il mio cuore non si inaridisca mai; che possa sempre continuare ad amare gli uomini, cosf come sono, deboli e cattivi, come dei bimbi e dei malati, che vanno aiutati ad uscire dalla barbarie e a guarire; che possa sempre sentire la pioggia delle lagrime del mondo, anche nel tepore luminoso dei momenti di gioia: ché non c'è pozza fangosa dove non possano splendere l'oro del sole o i colori del tramonto. Fa che la lontananza della città solare non mi faccia dimenticare la città storica, sf che mi chiuda in una torre di avorio, che potrebbe permettermi di farmi operaio del pensiero e del sapere, ma che è soltanto per chi ha luce di genio [ ...] . Fa che il mio essere non sia orgoglioso delle sue bellezze, che la fantasia non si compiaccia di eroismi per me impossibili, che la volontà si tempri in piccoli ma continui sacrifici e sforzi [ ...] . Fa che le voglie della carne non intorbidiscano la fantasia [ ...] . Fa che mi liberi dalla eccessiva pietà, che fa soffrire il prossimo nello spirito per tema di far soffrire. Fa che perfezioni la mia disciplina di lavoro e di vita, sf da risparmiare energia, tempo e mezzi e dirigere la volontà verso le ambizioni. del missionario e non verso le vanità del letterato e del politico. Fa che non turbi, con i miei sconforti, il cuore 101 Bibloteca Gino Bianco

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