Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America felicemente nel paese dei suoi sogni sotto il governo dell'uomo che egli adora come "inviato dalla divina Provvidenza" per dirla con Pio XI. Non avrebbe motivo di lamentarsi. Per i ricchi la deportazione sarebbe soltan– to un titolo di onore che li aiuterebbe a raggiungere la meta agognata: diventare senatori del Regno. Inoltre il loro nome verrebbe aggiunto al "libro· dei martiri fascisti." Non sarebbe difficile compilare, ricavandolo dalla stampa di lingua italiana, un elenco di queste persone e trovare in esso ampie prove della loro attività. Ma le misure repressive non sarebbero sufficienti a porre rimedio al male che già è stato fatto, o a prevenire il ripetersi dell'antico male, non appena gli agenti fascisti abbiano superato la crisi attuale. Quando le atti– vità fasciste saranno state stroncate, l'educazione democratica dovrà col– mare il vuoto che si sarà formato. Si dovranno rieducare milioni di esseri umani. Non dovranno essere abbandonati alla inedia intellettuale e morale proprio nel momento in cui le istituzioni democratiche sono crollate in Europa e sono sulla difensiva in America. La democrazia dev'essere costruttiva e aggressiva, se non vorrà finire per essere sconfitta. Nuovi programmi radio dovranno sostituire quelli contenenti propa– ganda fascista. I radio-commentatori in lingua italiana dovranno adeguarsi agli interessi dei loro ascoltatori, usando alcuni dei metodi adottati con successo dagli agenti fascisti. Dovrebbero inserire notizie e commenti nel corso dei programmi musicali e drammatici, dovrebbero sforzarsi di in– formare il loro pubblico sulle leggi americane, che mirano a proteggere i loro diritti come lavoratori e a promuovere il loro benessere come esseri umani. C'è estrema urgenza di compiere questo lavoro, che darebbe ottimi risultati. [ Si dovrebbero preparare nuovi libri di testo per le varie scuole, e si do– vrebbero mettere in guardia gli insegnanti contro i testi infetti da ipen– zogne fasciste. Si dovrebbe incoraggiare la diffusione dei pochi settimanali degni di esser letti. Si dovrebbe fondare un'altra mezza dozzina di questi settimanali nei piu importanti centri degli Stati Uniti. Dovrebbe essere istituito un ufficio informazioni, col compito di ve– rificare le informazioni messe in circolazione dalle agenzie di stampa e dai giornali americani e di confutare, sulla base di prove documentate, le notizie ingannevoli. Non si dovrebbe nemmeno prendere in considerazione l'idea di sop– primere l'insegnamento dell'italiano nelle scuole e di fare dimenticare agli americani di origine italiana la terra dei loro avi e la sua lingua. Dopo l'en– trata in guerra di Mussolini, alcuni radioannunciatori di New York furono esonerati e fu posto il bando alla lingua italiana alle stazioni di New York e di Boston. Mentre scrivo, non so cosa stia accadendo nelle altri parti degli Stati Uniti. Sostengo che il bando alla lingua italiana è una sciocchezza grossolana. Gente avvezza alla sua dose quotidiana di pro- 34 BibliotecaGino Bianco

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