Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'attività fascista negli Stati Uniti d'America Ministero degli Interni inglese. Quando Mussolini dichiarò la guerra, in tut– ta l'Inghilterra furono compiuti arresti in massa di antifascisti, fascisti e italiani senza alcun colore politico. Molti furono ammassati insieme ai te– deschi nazisti e antinazisti su una nave che fu poi silurata da un sottoma– rino tedesco. Forse un Ministero degli Interni, che era stato diretto fino a qualche mese prima da un intimo amico di Hitler e di Mussolini, Sir Samuel Hoare, non poteva agire altro che cosf. Ma tutta questa faccenda ha fatto il gioco degli agenti della propaganda fascista. Un'ondata cieca di persecuzione antitaliana isterica e indiscriminata non colpirebbe quel pugno di uomini realmente pericolosi, che già sono pronti a esibire tutte le testimonianze e i documenti atti a provare la loro eterna fedeltà all'America, ma la gran massa di uomini e donne inno– centi la cui unica colpa consiste nel portare un nome italiano. Si do– vrebbe evitare questo tragico errore. Senza dubbio le attività fasciste devono essere stroncate. Gli organici delle ambasciate e dei consolati italiani dovrebbero es– sere ridotti a quelli del 1922, dovrebbero limitare le loro attività ai 700.000 immigrati italiani che hanno conservato la cittadinanza italiana, e astener– si da attività "culturali" tra quelli che hanno ottenuto la cittadinanza americana. L'educazione di questi nuovi cittadini dovrebbe essere curata dal paese di adozione e non dal paese di origine. Si dovrebbe compiere un'inchiesta sull'origine dei fondi che sosten– gono la propaganda fascista per radio e nella stampa di lingua italiana. Una altra inchiesta si dovrebbe condurre circa i modi ed i mezzi con i quali nelle scuole americane si svolge la propaganda fascista. Non è difficile elencare gli insegnanti di italiano nei dopo scuola, nelle scuole medie e nelle università ed esaminare i libri di testo che usano. Radiocommentatori, giornalisti, parroci e conferenzieri di origine ita– liana chè hanno svolto propaganda fascista tra gli italiani e la popola– zione di lingua inglese durante gli ultimi anni dovrebbero essere privati della loro cittadinanza, se sono divenuti cittadini americani, e deportati in Italia. I diritti e i privilegi americani appartengono a coloro che sono nati in America e agli immigrati che hanno prestato in piena sincerità il giuramento di fedeltà alle istituzioni americane. Un fascista di origine italiana che vive in America è uno straniero che odia le istituzioni ame– ricane. Se ha giurato fedeltà ad esse, è divenuto spergiuro, non ha di– ritto di invocare la protezione assicurata da quelle stesse istituzioni che cerca di distruggere. A nessun cittadino americano sarebbe permesso di vivere in Italia se tentasse di organizzarvi attività democratiche e an– tifasciste. L'America democratica dovrebbe applicare ai fascisti italiani lo stesso trattamento che Mussolini applicherebbe in Italia agli antifascisti protetti dalla cittadinanza americana anche se nati in America. Un fasci– sta italiano deportato in Italia non sarebbe privato di nessuna libertà ec– cetto quella di condurre una infelice esistenza all'ombra della marcia e odiata costituzione democratica degli Stati Uniti. Potrebbe quindi vivere 33 BibliotecaGino Bianco

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