Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America uno che dica: "Sono un ebreo, una vittima del fascismo, ma la verità è una sola e non la posso cambiare; devo superare il mio rancore perso– nale e riconoscere che Mussolini ha fatto per l'Italia miracoli." E qui fa un elenco di queste meraviglie e non si ferma piu. Chi potrebbe mettere in dubbio la testimonianza di una persona cosf eroicamente imparziale? Dopo qualche anno di testimonianze imparziali come queste l'ebreo può sperare di essere riammesso in Italia come ariano di sangue purissimo. Uno di questi ebrei, accolto negli Stati Uniti come vittima di Mussolini, è già diventato il redattore capo di un settimanale fascista. Un altro, un rab– bino, trae assai abilmente il massimo profitto dal suo ufficio. Cosi Mus– solini ha saputo trasformare in complici molte delle sue vittime: un ri– sultato senza dubbio, degno di ammirazione. E in questo modo si è aperta una nuova sorgente di informazioni menzognere per avvelenare i cervelli del popolo degli Stati Uniti. IV La propaganda fascista negli Stati Uniti può a lungo andare influen– zare efficacemente le piu giovani generazioni, solo se esse saranno lasciate a se stesse e senza guida. So il caso di un giovane condotto all'età di due anni in America dai suoi genitori. Piu tardi frequentò a New York la scuola parrocchiale. Quando fu nella scuola media, la sua classe ebbe la visita di un Console italiano che chiese ai ragazzi di fare un tema descri– vendo l'Italia fascista e Mussolini, avvertendoli che chi avesse scritto il tema migliore avrebbe potuto compiere in premio un viaggio gratuito in Italia. "Naturalmente esagerai," ammette il giovane, "ed ebbi il premio." Il Console italiano tornò in quella scuola quando furono assegnati i pre– mi, e fece un discorso sull'Italia e su Mussolini. Il vincitore del premio e altri 300 ragazzi italo-americani, condussero per due mesi una vita da si– gnori, ospiti del governo italiano. Prima di tornare in America quel ragazzo e i suoi compagni furono ricevuti da Mussolini, che appuntò sul petto di ciascuno di loro una medaglia dicendo che dovevano ricordare l'Italia,- una volta tornati a casa. Oggi, quello stesso ragazzo guadagna una magra paga come fattorino in un magazzino d'ortaggi. L'Italia è la terra dei suoi so– gni. Ha nostalgia della patria, non gliene importa nulla dell'America. Quando gli si dice di andare all'Esposizione mondiale o al Metropo,litan Museum, rifiuta: "Cos'è tutto questo in confronto all'Italia?" Il giorno in cui Mussolini avrà bisogno di uomini a New York per raccoglierli in– torno alla sua bandiera, quel ragazzo non esiterà un momento a rispondere all'appello, e se qualcuno allora gli porgesse un fucile potreste star certi che lo userebbe senza un pensiero e uno scrupolo al mondo contro chiun– que gli fosse additato come nemico di Mussolini. Nelle generazioni piu anziane, non si è avuto un successo altrettanto 30 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=