Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La frontiera italo-jugoslava compattamente ed esclusivamente slava che le circonda, benché i tre quinti e piu degli abitanti delle due città siano italian_i. Le proposte degli Stati Uniti presentano una grave lacuna: esse non indicano i sistemi ed i mezzi atti a garantire i diritti personali, po– litici e culturali della minoranza nazionale slava posta sotto la giurisdizione italiana, e della minoranza italiana posta sotto la giurisdizione slava. Le mi– noranze nazionali non possono essere lasciate alla mercè delle maggioranze, né in questo, né in alcun altro territorio plurinazionale europeo. Uno dei peg– giori crimini commessi da coloro che furono a capo della Lega delle Nazioni, fu quello di considerare gli impegni di rispettare i diritti delle minoranze come semplici pezzi di carta. Se nei territori a popolazione mi~ sta viene applicato un efficace sistema di garanzie per proteggere le mino– ranze, neppure un'imperfetta linea di confine potrà produrre guai seri; ma senza tali garanzie, anche la migliore frontiera politica rimarrà sempre una piaga aperta. Forse il Presidente Truman ed il Ministro Byrnes pensano che a risolvere la questione basti la Carta dei Diritti, che l'Italia dovrebbe impegnarsi ad osservare. Ma una Carta dei Diritti può contenere soltanto dei princi p1 gene– rali, mentre per proteggere le minoranze nazionali, c'è bisogno di disposi– zioni particolareggiate e di organi appositi per farle applicare. Nel caso in questione, le garanzie concordate un tempo fra Roma e Belgrado per pro– teggere la minoranza nazionale italiana in Dalmazia, sarebbero sufficienti. Esse dovrebbero essere ripristinate, sia per proteggere gli italiani in Dalmazia, che gli jugoslavi in Italia, e dovrebbe essere istituita una commissione perma– nente di arbitrato col compito di fare rispettare i diritti e le prerogative delle minoranze contro qualsiasi tentativo di evasione o annullamento. In attesa di una precisa e, speriamo, saggia soluzione, le esigenze della situazione hanno prodotto un'utile innovazione. Al fìne di mantenere l'ordine nella zona anglo-americana, i funzionari dell'A.M.G. hanno adde– strato un corpo di polizia. In qualsiasi territorio a popolazione mista, nessuna autorità arbitrale riuscirebbe a difendere i diritti delle minoranze nazionali, senza avere a disposizione delle forze di polizia. Non occorre che il numero di tali forze sia grande, tenuto conto dei moderni mezzi di comunicazione. Se la suddetta soluzione non venisse adottata, non rimarrebbe da ap– plicare altro che il metodo di Hitler e di Stalin: quello, cioè, di cac– ciare o sopprimere le minoranze (o maggioranze), dovunque esse interfe– riscano con i programmi nazionalistici. La formula adottata nel memorandum americano a proposito del porto di Trieste, è buona. "Una cospicua parte del porto" dovrebbe es• sere dichiarata "franca," e amministrata da "una commissione composta di rappresentanti delle nazioni che si serviranno del porto." Tutti i com– mercianti e gli operai di Trieste, qualunque sia il loro sentimento "nazionale," sarebbero contenti di vedere gran parte - anzi tutto il porto - dichiarato 731 BibliotecaGino Bianco

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