Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America zione esiste. Ne fanno parte uomini dal passato illibato (insieme natu– ralmente a profittatori, che è del resto la regola di tutti i partiti in tutti i paesi del mondo). Quel che esso diventerà domani deve importare poco a chi deve risolvere i problemi immediati di oggi e non ha tempo di aspet– tare fino a domani. Quando la casa brucia, si prendono per spegnere l'in– cendio le secchie di cui si può disporre, e non si lascia che la casa vada in fiamme in attesa della pompa che dovrebbe arrivare e forse non arri– verà. Oggi in Italia bisogna raccogliere tutte le forze utili a costruire meglio che sia possibile una repubblica meno malferma che sia possibile. Gli uomini del Partito d'Azione intendono lavorare per la repubblica. Sulla sincerità della massima parte fra i suoi capi e gregari non c'è il minimo dubbio. Perché allora verso quel partito il P.R.I. sfoggia di preferenza la sua aggressività? Sissignori, anche il Partito d'Azione fa parte della non mai abbastanza deplorata esarchia. Ma ne fa parte anche il partito clerico-democratico-cristiano. Perché le spine sono dirette di preferenza contro il primo e scansano meglio che possono il secondo? Uomini di alto valore intellettuale e morale, che sono oggi nella piena maturità delle loro forze e che venticinque anni fa, quando erano giovani, militavano nel P.R.I., oggi, essendo repubblicani piu che mai, li troviamo nel Partito d'Azione. Perché? Invece di discutere col Partito d'Azione chi fu il primo a inventare in Italia la repubblica, e chi la repubblica la vuole con maggio– re o minore urgenza, non sarebbe meglio ricercare perché mai il P.R.I. non attira a sé tanti uomini che dovrebbero naturalmente trovarsi nelle sue file? Per quanto numerosi e gravi siano stati gli errori commes~i dal Partito Socialista e dal Partito d'Azione, o piuttosto dai loro capi, rimane indi– scutibile il fatto che il P.R.I. non può dare vita colle sue sole forze alla repubblica italiana. Deve associarsi colle forze affini. Queste forze affini non si trovano oggi che nel Partito Socialista e nel Partito d'Azione. Se questo è vero, è anche vero che, mentre le critiche amichevoli sono utili, la previsione del lavoro comune, che sarà necessario domani anche se non è possibile oggi, dovrebbe consigliare ad astenersi da polemiche le quali non preparano quel lavoro comune. La moltiplicazione dei giornali e delle pubblicazioni repubblicane è da salutare con gioia, perché dimostra che il P .R.I. è rientrato nella corrente viva della storia italiana. Ma queste nuove benvenute formazioni, debbono servire a promuovere una piu vasta concordia fra quelli che domani do– vranno lavorare insieme, anche se non lavorano insieme oggi. Se invece essi si dessero a promuovere piu larghe discordie, pretendendo un diritto di primogenitura o di premonizione su una repubblica non ancora nata, la loro moltiplicazione sarebbe un nuovo guaio da aggiungere agli altri di cui soffre l'Italia. Dopo tutto, chi fu repubblicano un secolo fa è morto da un pezzo, e chi è repubblicano oggi deve camminare sulle proprie gam– be e non su quelle di chi è morto da un pezzo. Non ci sono in me sentimenti ostili al P.R.I. Ho detto e ripeto che il suo movimento è necessario e benefico. Amor mi mosse che mi fa parlare. 728 BibliotecaGino Bianco

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