Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America in America. Neanche il Partito Popolare Italiano, nel 1919 e anni suc– cessivi, domandò mai un concordato. La Chiesa Cattolica può vivere senza concordati. Si può benissimo essere cattolici autentici, e conservare il diritto di pensare su questo punto con la testa propria e non con quella del Vaticano. È la mentalità medioevale del Vaticano che vuole concordati do– vunque è possibile ottenerli. E i clericali stanno per il principio del Concor– dato perché sono ovunque gli strumenti politici del Vaticano. Che i monarchici conservatori accettino il Concordato del 1929 e magari s'impegnino a renderlo piu favorevole al Vaticano, e cosi'.vengano a ripudiare la stessa tradizione cavouriana negatrice di ogni concordato, è naturale, dato lo sfacelo delle loro forze, e data. la necessità in cui si trovano di elemosinare la protezione del Vaticano per i loro interessi so– ciali e per la loro dinastia garante di quegli interessi. Ma non è possibile che i repubblicani, nei quali dovrebbe continuarsi nella forma piu coerente il pensiero anticlericale (non antireligioso) del Risorgimento, si mettano sotto i piedi il principio della separazione dello Stato dalla Chiesa, e si dichia– rino pronti a negoziare col Vaticano un nuovo concordato. Come potreb– bero i repubblicani italiani rimanere intransigenti colla·monarchia, mentre de– porrebbero .le armi· dinanzi a. pretese di privilegi clericali che fanno a pugni coi principt essenziali della democrazia? Una Assemblea Costituente Italiana che nel 1946, dopo avere proclamata la Repubblica, non abolisse immediata– mente e senza negoziati il concordato, creerebbe una repubblica papalina e non una repubblica democratica. Se vi sono oggi in Italia dei democratici cristiani che differiscono sul serio e non a chiacchiere dai clericali-conservatori, le linee di frattura dovrebbero essere due: 1) monarchia o repubblica, 2) concordato o non concordato. · Se quei democratici-cristiani che si professano repubblicani, mettono il concordato col Vaticano come prezzo della loro adesione alla repub– blica, e per giunta rimangono associati coi clericali nello stesso par– tito, bisogna dir loro francamente che quel prezzo il P .R.I. non può in nessun modo pagarlo. Se ne restino a discutere coi clericali - se ne hanno veramente voglia e se il Vaticano lo permette - e non s'in– trufolino fra i partiti di sinistra a funzionare da quinta colonna vaticana. Né si meraviglino se il clericalismo del loro partito provocherà reazioni anticlericali in cui il clero cattolico avrebbe poco da guadagnare. Anche verso gli stalinisti l'atteggiamento del P.R.I. sembra a me equi– voco e pericoloso. Repubblica stalinista e repubblica democratica sono agli antipodi. Se gl'insegnamenti federalisti di Carlo Cattaneo e di Alberto Mario non sono stati dimenticati, come è mai possibile conciliare que– gli insegnamenti con la teoria e con la pratica metodicamente accentra– trice del comunismo staliniano? Qui nessun compromesso è lecito. Ognuno se ne vada per la propria strada. Né ci si venga a dire che quando la Co– stituzione sovietica del 1936 sarà passata dalla carta stampata nella pratica giornaliera, non vi sarà piu dissidio fra stalinismo e democrazia. Quando 726 BibliotecaGino Bianco

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