Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America questione della responsabilità della monarchia; 5) il ritorno dei prigionieri di guerra entro il 1945; se Parri avesse ottenuto questi impegni, avrebbe fatto bene ad andare al governo. Se gli impegni non fossero mantenuti, avrebbe il diritto di dimettersi sbat– tendo le porte nella faccia della Commissione Alleata. Ma se non ha ottenuto impegni espliciti di questo genere ... Spero che se la cavi. Ma chi ama teme. E io temo assai, assai, assai. Anche se non se la cava, io non gli getterò addosso le pietre di cui sono stato cosf liberale con Sforza e Bonomi. Sono convinto che è uomo di grande altezza morale; che se ha errato, ha errato a fin di bene; e che non dobbiamo indebolirlo con i nostri assalti, mentre inglesi, monarchici e clericali lo demoliranno dalla destra e stalinisti e socialisti lo tradiranno dalla sinistra. Le lettere per arrivare dall'America alla Svizzera prendono su per giu tre settimane, e ne prenderanno su p~r giu altrettante per arrivare dalla Svizzera in Italia. Perciò la mia lettera del 4 giugno deve essere arrivata a Roma nella seconda metà di luglio mentre la lettera del 3 luglio deve essere arrivata nella seconda metà di agosto ... se pure è arrivata. L~amica a cui la mia lettera del 4 giugno fu scritta, e suo marito, e l'altra persona a cui scrissi la lettera del 3 luglio, non possono essere in alcun modo sospettate nella loro buona fede. È evidente che essi non det– tero la importanza che dovevano alla data in cui avevo scritto e alla si– tuazione politica che esisteva il 4 giugno, e non esisteva piu nella seconda metà di luglio. Avrebbero fatto bene, ad ogrii modo, e mi duole che non l'abbiano fatto, - a non pubblicare una mia lettera privata senza il mio consenso. Chi scrive in privato ad amici intimi, dai quali è sicuro che non sarà inteso alla rovescia, sotto la impressione di un dato momento, non è tenuto a quelle cautele, sfumature e riserve che sono necessarie quando si scrive per un pubblico nel quale le persone interessate ad intendere di traverso non mancano mai. Una lettera isolata da quelle che precedono e seguono, può facilmente dare una impressione che non era nel pensiero dello scrittore. Questo è avvenuto delle parole da me scritte il 4 giugno. Pubblicate il 19 luglio nude e crude, in un giornale di Roma, acquistarono un si– gnificato per me inaspettato, cioè cessarono di essere un atto di speranza e un'offerta assai ipotetica di cooperazione a quel Ferruccio Parri che ave– va detto di no sui primi di giugno, per diventare un atto di fede incon– dizionata nel Ferruccio Parri che aveva detto di s{ alcune settimane dopo. Ne è conseguito che gli scrittori di Nazioni Unite quando quelle parole stampate a Roma il 19 luglio sono arrivate con un mese di ritardo a New York, si sono buttati su di esse come la miseria sul mondo, e hanno fatto un viaggio e due servizi: 1) vi hanno visto la prova che gli uomini piovuti da New York a Napoli via Londra fecero bene a fucinare quella tregua istituzionale dell'aprile e del giugno 1944, che i partigiani dell'Italia settentrionale nell'autunno del 1944 dovettero accettare appunto perché era stata fucinata in condizioni ben diverse a Napoli e Roma; 2) vi hanno visto la prova che gli strofinacci lasciati a New York dagli uomini partiti per Napoli avevano avuto mille ragioni nell'aprile 1944 di glorificare il pateracchio Badoglio-Sforza come un eroico olocausto degno 720 BibliotecaGino Bianco

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