Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Federalismo, regionalismo, autonomismo nulla dal governo. Invece tutti domandano tutto al "governo." E il "go– verno" promette putaca.so 500 milioni di carta straccia a Napoli, 200 milioni a Messina, 1 O milioni al paese del sottosegretario Caio, 5 milioni ai possibili elettori del segretario Sempronio. Ho parlato delle autonomie locali. Non basterebbe abolire l'autorità dei prefetti sui comuni e sulle province. Bisognerebbe restituire ai comuni e alle province molte delle funzioni che sono state usurpate dalla buro– crazia accentrata, cominciando per esempio dalle scuole elementari e se– condarie, e dalle strade e ferrovie d'interesse locale. Naturalmente, insieme con questi servizi dovrebbero essere trasferite agli enti locali le sorgenti tributarie necessarie per alimentare quei servizi: la imposta fondiaria e la tassa sui fabbricati. Si risolverebbe cosf anche il problema della perequa– zione fondiaria, perché non ci sarebbe piu bisogno di perequare la im– posta fondiaria di Val d'Aosta alla imposta fondiaria di Siracusa: ognuno si terrebbe per sé la propria fondiaria. Si perequerebbe cosf anche la im– posta sui fabbricati. Nell'Italia settentrionale e centrale le abitazioni ru– rali, sparse per le campagne, sono esenti dalle imposte sui fabbricati. Nel– l'Italia meridionale i contadini abitano accentrati in mostruose borgate rurali, e tutte le loro case pagano la imposta sui fabbricati. Quando ogni comune e provincia si tenga per sé la imposta sui fabbricati, questa in– giustizia cesserebbe automaticamente. Questo è uno dei vantaggi del me– todo federalista: risolve molti problemi di giustizia distributiva fra le di– verse parti del paese abolendo le funzioni e le entrate del governo centrale. Questo non vuol dire che il governo centrale venga a sparire. Come ho già detto, vi sono funzioni che esso solo può e deve esercitare. Fra queste funzioni vi è anche quella di intervenire negli affari locali nell'in– teresse nazionale, quando gli enti locali si dimostrino inetti a eseguire le leggi rese necessarie dall'interesse e dal decoro nazionale. Per esempio, vi sono comuni i quali finora si sono dimostrati incapaci di estirpare l'anal– fabetismo. Quali che siano le cause di questo fatto, è chiaro che le scuole elementari non possono essere abbandonate a quei comuni diciamo cos1 minorenni e irresponsabili. Un provveditore inviato dal governo centrale deve prendersi cura delle scuole elementari nei comuni nei quali l' analfa– betismo della popolazione inferiore ai vent'anni supera putacaso, il 20%. Ma ogni comune deve conservare il proprio bilancio scolastico sotto la sorveglianza del provveditore. Da un esame dei bilanci locali apparirà im– mediatamente ai provveditori, che l'analfabetismo è cosf alto in quei co– muni perché questi sono cosf poveri da non poter pagare tutti i maestri necessari e costruirsi gli edifici scolastici. Ecco dove l'interesse e il decoro nazionale obbligherebbero il governo centrale a intervenire a spese dell'in– tera nazione, sussidiando i comuni poveri. Ma altro è intervenire ad aiutare, altro è intervenire a costringere tutti i comuni in una rete di regolamenti cucinati da un direttore generale a Roma ed eguali per tutta Italia dal Tren– tino alla Sicilia. C'è bisogno che tutte le scuole elementari si aprano e si chiudano lo stesso giorno in tutta Italia? Nello stesso comune, le semine e le 715 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=