Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America di Papi. Troviamo Santa Caterina da Siena e troviamo Petrarca le cm lettere Sine Titulo wno una invettiva continua e spietata contro la Corte di Roma. Troviamo il pensiero libero del Rinascimento di Machiavelli, e la Controriforma ·di cui seppero qualcosa Giordano Bruno e Galileo Ga– lilei. Troviamo .non solo i Sanfedisti, ma anche i Carbonari, Gregorio XVI e Mazzini, Pio IX e Cavour, Manzoni e Garibaldi. La letteratura del se– colo XIX - quella che è viva e non solo quella che è morta - con la eccezione di Manzoni, è quasi tutta antipapale e anticlericale. Dobbiamo ricordare Alfieri e Leopardi, Gioacchino Belli e Cattaneo, De Sanctis e Carducci? Lo stesso Manzoni non sentiva nessun obbligo di obbedire ai divieti pontifici nelle questioni politiche, e nel 1861 andò a Torino a vo– tare nel Senato la fiducia a Cavour, tre volte scomunicato e affermante che Roma doveva essere la capitale d'Italia. La tradizione anticlericale e. antipapalina nella civiltà italiana, secon– do l'Osservatore Romano, è degna di abominio1. Ma e~iste, e non può essere ignorata, se non altro perché sopraffece la tradizione clericale e papalina nel secolo XIX e nel secolo XX, finché la Provvidenza fece in– contrare Pio XI con Mussolini. L'Osservatore Romano ha ragione quando dice che l'anticlericalismo è "sorpassato" (' outworn "), se intende l'anticlericalismo di Mussolini (191 O) e Podrecca (prima che si convertisse e venisse a morire di un acciden– te in America mentre cantava le lodi della Chiesa cattolica). Quell'an– ticlericalismo che bastonava i preti nelle strade e tagliava le teste al– le madonne, e di cui Pio XI ritornò a sentire le carezze nel 1931 quando per un momento accennò a non volere piu servire a Mussolini secondo i decreti della Provvidenza, speriamo sia morto, e sia morto per sempre, per la pace e per la dignità del popolo it~liano. Ma l'anticlericalismo di Cavour e di Mazzini, che non aveva nessun fatto p·ersonale né colle ma– donne né coi preti di regola, ma intendeva non essere comandato e sec– cato dai preti negli affari individuali e nelle questioni politiche, quell' an– ticlericalismo è sempre vivo. E i clericali faranno bene a tenerne conto, se non vorranno far rinascere quell'altro anticlericalismo che bastonava _i preti e decapitava le madonne. Uomo avvisato mezzo salvato. Parri e quei suoi colleghi che non si sono lasciati sopraffare dai mi– nistri clericali, appartengono alla tradizione anticlericale e anti-papalina, ma· non anti-cattolica, e meno che mai anti-religiosa italiana. Nel loro rifiuto di festeggiare ufficialmente la fine della guerra con un rito che affermerebbe un diritto politico del Vaticano nella vita pubblica italiana, D·io non c'entra affatto. Sono i clericali agli ordini del Vaticano che mettono Dio in tutte le salse a proposito e a sproposito, e lo degradano a loro agente elettorale e a carabiniere. Dio dovrebbe essere nelle coscienze il giudice delle azioni e intenzioni, e non nelle piazze e nelle strade il garante e lo strumento di interessi e ambizioni politiche. È solo quando i clericali degradano Dio in questo modo che Dio comincia, come dicono a Napoli, a passare dei guai. 708 BibliotecaGin·oBianco

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