Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'eredità di Ferruccio Parri solo si mise al serv1z10degli inglesi, ma rimise in funzione l'intero logoro meccanismo costituzionale della Monarchia. Con una procedura di stile fascista, nominò per decreto reale un Presidente della Camera dei Deputati ed un Presidente del Senato, mentre nessuno di questi due organismi esisteva, e con questa nomina rese possibile alla Corona di riacquistare il diritto di scegliere il Primo Ministro dopo le consultazioni di rito con questi pseudopresidenti di corpi rappresentativi nazionali inesistenti. E cosf, grazie alla connivenza dei politici piovuti da New York e dei "liberali" napoletani, la situazione de f acta creata a Napoli diventò a Roma una situazione de jure. Il ritiro dal governo nel dicembre 1944 dei rappresentanti del Partito d'Azione e dei socialisti, fu un'ammissione che il compromesso del giugno 1944 era stato un fallimento. Con il loro rifiuto di continuare a tenere il sacco, gli azionisti e i socialisti speravano di provocare una crisi a fa– vore delle forze democratiche genuine. Ma era troppo tardi. Il com– promesso fatto nell'aprile del 1944 dal Conte Sforza e da Benedetto Croce spalleggiati dall'uomo di Mosca, Togliatti, fu come un macigno legato al collo dell'Italia; esso aveva fornito alla Monarchia una base giuridica per funzionare e aveva fatto dell'armistizio firmato da Badoglio un vincolo per i governi successivi. Il male fatto non poteva essere piu riparato. Col loro ritiro dal governo gli azionisti e i socialisti costrinsero per lo meno Bonomi a gettare la maschera ed a mostrarsi quale veramente era, uno strofinaccio nelle mani degli Alleati, della Monarchia e del Vaticano. Comunque, la guerra ancora continuava. L'Italia settentrionale era ancora nella morsa dei tedeschi. Il Conte Sforza, Croce, i clericali, i monarchici, gli pseudodemocratici e Togliatti collegati in un'alleanza inna– turale, potevano ancora continuare a proclamare che la questione istitu– zionale, e tutti i problemi di riforme interne economiche e sociali dove– vano essere differiti fino a quando la guerra continuava. Colla liberazione dell'Italia del Nord e l'afflusso di nuovo sangue caldo e vigoroso nell'organismo romano finf la tragicommedia del secondo ministero Bonomi. Agli inizi la Commissione Alleata fu scontenta. Dove mai essa poteva trovare un uomo piu arrendevole di Bonomi? E se Bonomi fosse stato tolto di mezzo essa avrebbe volentieri visto al governo come suo so– stituto l'agente del Vaticano De Gasperi. La lunghezza e difficoltà della crisi che si trascinò durante i mesi di maggio e giugno del 1945 non fu dovuta all'impossibilità di formare un governo di sinistra, come i compiacenti corrispondenti americani vol– lero farci credere. Il vero ostacolo fu la decisione del governo conserva– tore inglese che monarchici e clericali dovessero far parte della nuova combi– nazione per garentire gli interessi della Casa di Savoia e del Vaticano. Altro ostacolo fu la politica equivoca degli stalinisti, da una parte legati per ordine di Stalin alla politica di Londra, e dall'altra parte stanchi e 701 BibliotecaGino Bianco

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