Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America non avrà niente da decidere. Dovrà sottostare alla legge del piu forte. Gli amici it~liani domandino· a Londra, a Mosca, a Washington giustizia e non si trastullino con giuocherelli diplomatici. Giustizia, niente altro che giustizia qualunque cosa gli altri facciano oggi, domani, sempre. 3) Amici del Comitato Giuliano: non perdete tempo e serietà a invo– care la Carta Atlantica. Questa non fu mai una cosa seria. Essa con le famose quattro libertà rimarrà nella storia come una delle piu indecenti mistificazioni con cui fu ingannata la buona fede e la buona volontà dei popoli nel 1941 quando era necessario tener su le loro speranze e il loro coraggio nel resistere ad Hitler che sembrava destinato a vincere la guerra. 4) Rendetevi conto che i compromessi sono inevitabili e saggi quando si devono risolvere problemi di territori plurinazionali. Anche se si appar– tiene ai vincitori, non si deve mai pretendere di tirare a sé tutta la coltre e lasciare gli altri allo scoperto. Se voi domandate che un paio di centi– naia di migliaia di slavi rimangano sotto la bandiera italiana perché sono mescolati indissolubilmente con gli italiani, non potete pretendere che anche l'esiguo nucleo italiano vivente a Fiume e isolato in un mare slavo se ne venga invece con voi trascinandosi dietro la popolazione slava in cui è sommerso. Domandate garanzie di equo trattamento per quegli italiani e per quelli della Dalmazia se non sono stati già tutti distrutti), garanzie identiche a quelle che dovranno essere assicurate agli slavi che rimarranno entro la frontiera italiana. Vi mettereste cos1 su un terreno sicuro di diritto e di equità. Ma se vi intesterete a comportarvi come Or– lando e Sonnino si comportarono nel 1919, avrete il danno e le beffe, perché mentre non sarete giusti non avrete la forza per essere ingiusti. Churchill, Hitler e Mussolini1 L'8 dicembre 1944, mentre Churchill parlava alla Camera dei Comuni sulla situazione italiana, un deputato laburista gli ricordò che, nel 1928, egli aveva appoggiato Mussolini. Il resoconto ufficiale della seduta dice: CHURCHILL:Nel 1928? Certo che lo difesi, in quanto sostenni in alcuni discorsi che era stata un'ottima cosa che l'Italia non fosse divenuta preda del bolscevismo. 680 SmNWELL: Dove era allora la democrazia del mio autorevole interlocutore? CHURCHILL:Devo fare attenzione perché sto invadendo il campo della politica 1 "Free Italy," giugno 1945. BibliotecaGino Bianco

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