Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Aiutati che Dio ti aiuta... di Washington sa che non fanno sul serio. Sa che mirano solamente a sfruttare la buona fede di un elettorato che non ha ancora imparato a pen– sare colla propria testa. Amici d'Italia, non lasciatevi illudere da quel rumore. Come se queste condizioni disgraziate non fossero sufficienti, abbiamo avuto negli Stati Uniti una organi~zazione, La Mazzini Society, che creata da antifascisti sul serio, fu ben presto sequestrata dai tirapiedi del Governo americano e del Conte Sforza, e invece di rappresentare gli antifascisti di origine italiana di fronte al Governo americano, funziona da organo del Governo americano per paralizzare qualunque iniziativa indipendente fra gli antifascisti di origine italiana. Ufficio della Mazzini Society, se fosse stata un'organizzazione indipendente dal Governo americano, avrebbe dovuto essere quello di illustrare il problema delle frontiere italiane al pubblico americano fino dall'estate del 1941, quando apparve chiaro su quale falsa strada si era posta la diplomazia inglese. Il solo servizio che i residenti e i cittadini di origitJ.e italiana in questo paese potevano rendere a questo paese, era di metterlo in guardia contro i pericoli della politica di Churchill e di Eden nella questione italiana. Non fu mai possibile rompere su questo punto l'alto sonno nella testa di chi s'immaginava di fare politica "realista" sol -perché era ammesso di tanto in tanto a Washington, a strofinarsi con qualche ministro o sottosegretario, o magari con Roosevelt in persona. Cosi quattro anni, quattro preziosi anni, furono perduti. Oggi anche la Mazzini Society si permette qualche flebile rumore s:nlla questione di Trieste dimenticando quasi sempre Gorizia e l'Istria occidentale e con– fondendo quasi sempre il problema della città di Trieste col problema del porto di Trieste, per tenersi aperta la via a cantar vittoria se il porto di Trieste sarà internazionalizzato, mentre le città di Gorizia e di Trieste e dell'Istria occidentale saranno cedute alla Jugoslavia in cambio di un piccolo bocconcino nell'oasi di Tripoli. Questa, amici d'Italia, è la situazione negli Stati Uniti. Non lasciatevi ingannare dai venditori di fumo. Questo non vuol dire che la battaglia vostra sia perduta. No, no, no, a patto che voi speriate solamente in voi stessi, e non vi aspettiate nulla o ben poco dal di fuori. Aiutati che Dio ti aiuta. La salute è. in voi. Siccome io- non aspiro a diventare né ministro senza o con porta– foglio, né ambàsciatore del Luogotenente in America o ambasciatore del- 1' America presso il Luogotenente, né reggente per conto del bam– berottolo regio, e neanche bideìlo in una scuola elementare, posso parlarvi con la necessaria franchezza. 1 Anzitutto evitate di ripetere che l'Italia "ha bisogno" di Trieste. L'Italia non ha diritto di avere nessun bisogno, perché è stata vinta. Se vi mettete a discutere di bisogni, Tito vi dirà che la Jugoslavia ha biso– gno di Trieste, e chi ha il coltello per il manico farà prevalere il suo preteso bisogno. Non è l'Italia che deve rivendicare come un suo bisogno la città di Trieste,. sono gli italiani di Trieste, di Gorizia e dell'Istria ·occi- 677 Biblioteca Gino Bianco

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