Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Trieste e Trst amministrativa. Un uomo potrebbe andare liberamente da Trieste a Ljubljana o da Fiume a Zagreb, e viceversa, cosi come un cittadino americano, di origine inglese, irlandese, italiana, o slava, va dal New Jersey al Connecticut attraverso lo Stato di New York senza accorgersi di aver traversato due frontiere. (What To Do With Italy, pp. 210-211.) Mr. Taylor ha ragione di nuovo quando afferma che Trieste non : può essere costituita come "città libera. 11 V na città libera non è possibile dove le rivalità nazionali dividono la popolazione. Una forza esterna deve intervenire a mantenere la pace. Ma Mr. Taylor si sbaglia, quando dal fatto che Trieste non può essere una città libera, deduce che "Trieste dev'esser o italiana o jugoslava; non c'è altra alternativa," e quindi, dia– mola agli jugoslavi che sono la minoranza, ma che potranno diventare la maggioranza attraverso mezzi non chiaramente descritti. C'è una terza soluzione. La città di Trieste (e aggiungiamo l'Istria Occidentale) è e deve rimanere italiana e jugoslava. Non c'è bisogno di scegliere fra l'italiano "Trieste" e lo slavo "Trst." Gl'italiani hanno il di– ritto di chiamarla Trieste ç gli slavi Trst. E che Iddio li benedica tutti se sanno esser saggi. Nel raggiungere questa conclusione rammentiamo che gl'italiani non formano in Trieste una ·massa politicamente e socialmente omogenea. Capi– talisti e lavoratori appartengono a gruppi economici diversi e ad or– ganizzazioni politiche contrastanti. I socialisti italiani sempre predicarono giustizia per i lavoratori slavi come per i lavoratori italiani, e tentarono di creare relazioni cordiali fra le due sezioni nazionali della classe lavo– ratrice. Perciò, furono accusati di essere traditori dai nazionalisti fanatici italiani che, però, impiegavano crumiri slavi quando i lavoratori italiani scioperavano nel porto. Lasciamo che Papà Tempo faccia il suo lavoro di risanamento, e che nessun Fellow del Magdalene College di Oxford, s'in– frammetta in quel lavoro. Se gli jugoslavi e gl'italiani fossero uomini ragionevoli, si accorderebbero ·per affidare a una Commissione di arbitri il compito di tracciare il nuovo confine tra l'Italia e la Jugoslavia, escogitando le misure migliori per pro– teggere le minoranze nazionali con la garanzia di un intervento super.nazio– nale. Per conto mio so.µo sicuro che un arbitro il quale bilanciasse tutti gli elementi del problema, darebbe Trieste e l'Istria Occidentale all'Italia. Ma anchç se la desse agli slavi, gl'italiani dovrebbero accettare il verdetto, e gli slavi dovrebbero fare lo stesso se il loro desiderio rimanesse insoddi– sfatto. Gli italiani e gli slavi darebbero cosf uno splendido esempio a tutti i popoli accecati dall'odio e dall'avidità. 1 Mr. Taylor ci dice .che Trieste "può diventare il simbolo di un'al– leanza anglo-sovietica o dell'antagonismo anglo-sovietico." Dovrebbe chia– rire quest'affermazione ambigua. La Russia non ha nessun interesse diretto sia commerciale sia militare· in Trieste. Il problema nazionale· della città non è anglo-sovietico ma italo-slavo. E il problema economico non è né russo né britannico come non è né americano né cinese. Forse Mr. Taylor 659 B 45 eca Gino Bianco

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