Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Trieste e Trst sotto nomi di persone che s1 sentono italiane anche se portano nomi di autentica origine slava. Mr. Taylo! ci dice che se non si mette Trieste tra le province marit– time dell'Austria, gli slavi meridionali (sloveni e croati) formano in quel territorio i due terzi della popolazione; perciò, se quelle province non fossero state annesse all'Italia nel 1919, l'Istria ben presto sarebbe stata completamente ripulita degli italiani, dopo di che "Trieste avrebbe avuto una maggioranza slava." Mettendo Trieste ora dentro e ora fuori delle stati– stiche, si può raggiungere ·qualsiasi conclusione. Il giuoco delle statistiche è sempre stato divertente. Inoltre, un mio amico diceva che se sua suo– cera avesse avuto quattro ruote sarebbe stata un camion, e se avesse avuto due ali, sarebbe stata un angelo. Chiunque ha studiato le lotte nazionali in Austria dal 1850 in poi, deve arrivare alla conclusione che tutte quelle contese non cambiarono le posizioni di nessuna nazionalità. Mentre tutti perdevano il tempo nel tentativo di opprimersi a vicenda, ciascuno rima– neva dove stava. Probabilmente le posizioni nazionali sarebbero rimaste le stesse anche nell'Istria occidentale se il paese fosse stato dato alla Jugoslavia e se Trieste fosse stata messa fuori e poi dentro le statistiche di Mr. Taylor. ' Tutte le affermazioni storiche inesatte e le ipotesi di Mr. Taylor mi– rano a preparare la via all'idea che Trieste dev'essere data alla Jugoslavia. Difatti, se Trieste fu una creazione tedesca, quella creazione tedesca dev'es– sere sfasciata. Se Trieste fu la creazione dell'età delle ferrovie e del va– pore, il carattere nazionale del suo popolo può essere alterato manipolando tariffe ferroviarie e portuali. Se la popolazione di Trieste che parla l'italiano è in fondo una popolazione slovena che non ha nessun sentimento na– zionale italiano, e ha bisogno soltanto di un po' di aiuto per riscoprire. il suo vero sustrato nazionale, perché non dare Trieste alla Jugoslavia? Essa seguirebbe l'esempio di tutti gli altri porti della Dalmazia che una volta parlavano l'italiano e che ora hanno lingua e sentimento nazionale slavo. Facciamo succedere in Trieste quello che sarebbe avvenuto sicura– mente se le cose fossero andate diversamente. II Mr. Taylor è preoccupatissimo dell'imperialismo italiano. "Chiunque controlla Trieste deve cercare di controllare il suo hinterland." Togliamo Trieste all'Italia e l'Italia sarà guarita dalla malattia dell'imperialismo. Seguendo lo stesso ragionamento, Mr. Taylor potrebbe affermare che chiunqm~ controlla il porto di Genova deve cercare di controllare la Svizzera. Nello stesso modo, potrebbe oss~rvare come qualmente non piu che l'angolo nord-est della Jugoslavia (Slovenia) rientra nel retroterra eco– nomico di Trieste. Quel retroterra si estende all'Austria, alla Boemia, alla Moravia e alla Galizia. Di conseguenza, se la Jugoslavia controllasse Tri~ste, 655 BibliotecaGino Bianco

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