Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Come il New York Times del 6 dicembre ha spiegato, la dichiara– zione Stettinius non ebbe altro scopo che di esprimere "il risentimento" del Governo americano perché il Governo inglese aveva "omesso di con– sultare e finanche d'informarci in precedenza della sua iniziativa contro Sforza," "come parte della Commissione Alleata con la Gran Bretagna e la Russia, questo paese aveva diritto a quella cortèsia e a quella con– siderazione." Affare, dunque, di cortesia e niente altro. Alla mancan– za di cortesia inglese, il Governo americano rispose con un'altra mancan– za di cortesia: invece di comunicare privatamente e amichevolmente la sua protesta, l'annunziò pubblicamente. Niente altro. Se il Governo inglese avesse consultato in precedenza il Governo ame– ricano sulla intenzione di mettere un veto contro Sforza, avrebbe il Go– verno americano fatto obiezione contro quel veto? E in caso di obiezioni, si sarebbe il Governo inglese astenuto dal mettere il veto, oppure sarebbe andato avanti egualmente per la sua strada, facendo uso del suo diritto di decisione definitiva nella propria sfera d'influenza? A queste domande ,, . . non c e risposta sicura. Ma c'è risposta sicura per quanto riguarda la Grecia. Anche la Gre– cia è sfera d'influenza inglese. Nella dichiarazione del 5 dicembre si legge che l'atteggiamento del Governo americano di non interferenza negli affari interni degli altri paesi "si applicherebbe in un grado anche piu energico ai territori liberati dalle Nazioni Unite.'' Dunque "non interferenza" mentre il governo inglese interferisce. Ecco perché il 7 dicembre, un'altra dichia– razione ufficiale del Segretario Stettinius, ci fece sapere che era sua "fer– vida speranza che il popolo e le autorità della Grecia e i nostri alleati britannici lavoreranno d'accordo nel ricostruire quel paese rovinato." Un'altra speranza, e niente piu. Come il New Yor,k Times dell'8 dicembre ha spiegato, "il Segretario di Stato Stettinius ha di nuovo affermato la nostra posizione di asten– sione ("hands-off-policy") dalla politica interna dei paesi liberati, ed ha ap– poggiato la posizione presa del Primo Ministro Cht{-rchill nel senso che il popolo greco ha il diritto di decidere quale forma di governo dovrebbe ,, avere. Le ultime parole che attribuiscono a Churchill l'idea che il popolo greco ha il diritto di scegliersi la sua forma di governo, furono messe li dal giornale di New York per canzonatura. Quel che fu detto sul serio e che perciò rimane, è che il Governo americano si disinteressa di quanto avviene in Grecia, cioè lascia mano libera a Churchill. Anche il New York Herald Tribune dell'8 dicembre ha spiegato che la seconda dichiara– zione Stettinius non è che una estensione alla Grecia della dichiarazione di "non intervento" già fatta per gli affari italiani. Dunque, i soldati inglesi ammazzano nella "sfera d'influenza" inglese quei cittadini greci che non vogliono saperne della monarchia - il che sembra essere una maniera piuttosto energica d'intervenire per la mo– narchia - e il Sottosegretario americano si disinteressa ma esprime la spe- 632 BibliotecaGino Bianco

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