Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America cooperare con qualunque altro partito. Nessun governo si poteva formare e sostenere senza la cooperazione dei socialisti. Questi col loro rifiuto di cooperare, reser<?impossibile la vita a qualunque governo. Non seppero fare le riforme e non seppero fare una rivoluzione. Alla fine, il paese, stanco e scoraggiato dalla loro rumorosa improduttività, li abbandonò al loro de– stino, e la valanga fascista passò. Esiste nel Partito Socialista una visione realistica dei bisogni attuali? O il Partito Socialista continua ad essere deviato e paralizzato dalle in– transigenze del 1919-1922? Si dirà oggi che i Socialisti italiani come gli· emigrati francesi del 1814 non hanno imparato e non hanno dimenticato nulla? È necessario sperare nella loro saggezza se non s1 vuole disperare dell'avvenire d'Italia. Nodi al pettine1 1. Inghilterra e America in ltalt"a Tre nodi vennero al pettine durante la crisi italiana di queste ultime settimane: quello delle relazioni anglo-americane in Italia, quello delle re– lazioni fra il Governo inglese e il Conte Sforza, quello delle relazioni fra Il Luogotenente Generale del Regno, il Primo Ministro Bonomi e i gruppi politici italiani. Il primo nodo fu un nodo per modo di dire, quello che in inglese si dice, "un nodo nell'aria.,, Esso è nato dal fatto che nella dichiarazione del 5 dicembre, il nuovo Segretario di Stato americano, Stettinius, an– nunziò che secondo un costante "atteggiamento" del Governo americano "la composizione del Governo italiano è un affare puramente italiano," e che il Governo americano si aspetta "che gli italiani risolvano i loro problemi di governo lungo linee democratiche senza influenze esterne.,, Che cosa vogliono dire queste parole? Che il Presidente Roosevelt intende intervenire negli affari italiani per garantire agli italiani la possi– bilità di risolvere i loro problemi di governo senza influenze esterne? Se cos1 fosse, noi saluteremmo con gioia la dichiarazione del 5 dicem– bre. Sfortunatamente temiamo assai che essa significhi qualcosa di ben differente. Nel suo discorso del 25 luglio ai funzionari del Ministero degli Esteri, 1 "L'Italia Libera," 16 dicembre 1944. 630 BibliotecaGino Bianco

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