Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Per una Concentrazione Repubblicana-Socialista in Italia roso, possa ritornarsene quatto a ruminarsi la sua miseria e servitu quando la guerra sarà finita, s'inganna a partito. Qui incomincia la nuova storia. D'accordo! D'accordo! D'accordo! Quante volte in quest'ultimo an– no tragico eppure ricco di speranze inaspettate, ho sentito rinascere nel vecchio cuore i canti della puerizia e della prima gioventu: "O giornate d l . " "F ili d'I 1· l'I 1· '' d " "s· e nostro riscatto ; rate ta ia, . ta 1a se esta ; 1 scopran le tombe, si levino i morti"; "Su fratelli, su compagni!'' D'accordo, d'accordo, d'accordo. Ma badate bene a non perdere· di vista le realtà quali esse sono oggi per· correre dietro al cavallo dell'entusiasmo sfrenato. Lasciatemi dire francamente che nessuno ha il diritto di sequestrare per il proprio partito e per la sola classe sociale di cui il suo partito pretende la rappresentanza, i meriti che gli insorti nella zona occupata si sono conquistati in quest'anno di fulgidi eroismi. Preti cattolici sono stati fucilati accanto ad anticlericali della stretta osservanza romagnola. Generali fedeli al Re comandano gruppi di repubblicani e di comunisti. Pare che finanche Cesare Maria De Vecchi, ìl conte di Valcismon, l'uomo di fiducia del Re, l'unico superstite quadrumviro della Marcia su Roma, l'uomo che prese pubblicamente la responsabilità della feroce strage di To– rino, pare che anche costui stia fra gli insorti. Questa non è una ra– gione per perdonare il passato né a lui né a chiunque altri fu complice nei delitti di Mussolini. Ma è una ragione per non illudersi che tutti gli insorti appartengano a quelli che voi chiamate "partiti proletari." Uomini di tutti i partiti e uomini di nessun partito versano insieme il loro sangue. Lasciat~mi aggiungere qualcos'altro. Da tutte le notizie piu attendibili che noi riesciamo a mettere insieme qui, risulta chiaro che la rivolta di massa si sviluppò in Italia solamente dopo che i tedeschi e i fascisti si dettero a reclutare su vasta scala i giovani di età militare e non mili– tare per il lavoro forzato in Germania. Fu solamente allora che i senti– menti elementari della personalità umana si ribellarono in tutti, madri, sorelle, spose, fidanzate, vecchi e giovani, e fecero miracoli. Ben pochi pensavano, andando verso il pericolo e la morte, a rendere testimonianza per i partiti "proletari" o per altri partiti. Può darsi che io m'inganni. Ma fino a quando qualcuno non mi convinca del contrario con altri ar– gomenti che il manganello fascista o il plotone d'esecuzione staliniano, io continuerò a ritenere che se vi rifiuterete di cooperare con chi non porta sulla propria fronte lo stampino di un partito "proletario," voi rert– derete inevitabile un nuovo disastro. Oggi nessun partito può pretendere di "essere il proletariato" senza mettersi fuori dalla realtà, specialmente se pensat~ che vi sono parecchi .partiti che pretendono di "essere il proletariato." Un partito politico può intelligentemente ed onestamente voler rappresentare le asp~razioni, i diritti, gli interessi di una determinata classe. sociale o di una determinata coalizione di gruppi sociali, e in conseguenza cercherà appoggio special– mente in quella classe o in quei gruppi. Ma un partito che pretenda, oggi in Italia di "essere il proletariato" (o qualunque altra classe sociale) 625 Biblioteca Gino Bianco

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