Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ancora: ché non si possono chiamar partiti quei "comitati" che hanno usurpato la funzione dei "partiti." Strade, ponti, porti, ferrovie, impianti elettrici, acquedotti, tutto da rifare. Centinaia di città e villaggi, due terzi di Milano, di Torino, di Genova in rovina. Secoli di lavoro di– strutti. E il men:ato nero imperversa ovunque con l'inflazione italiana e forestiera. Come potete voi credere possibile in queste condizioni oggi una rivoluzione proletaria intransigente contro tutte le altre classi? Un uomo che esce di casa la mattina, senza sapere come sfamare i figli, ha altro per il capo che la rivoluzione proletaria. Non ha per il capo niente. Avete mai avuto figli voi? Le rivoluzioni le fanno gli uomini che hanno idee nella testa. Gli uomini a stomaco vuoto hanno anche la testa vuota. La grande maggioranza oggi in Italia non ha modo di pensare poiché non ha modo di mangiare - e, non illudetevi, per molti anni .I_l.On avrà modo di mangiare abbastanza. Gli uomini che non hanno da mangiare non fanno rivoluzioni. Possono solo fare tumulti di cui altri, quelli che sanno quello che vogliono, approfitteranno: la borghesia francese nel 1789, Lenin e Trotzky nel 1918, gli stalinisti, forse, in Italia domani (e sentireste allora la musica!) lo nqn discuto se sarebbe desiderabile oggi in Italia una rivoluzione proletaria dato che esistesse in Italia un proletariato rivoluzionario. Io dico che quel proletariato rivoluzionario non esiste, e che su questo dato di fatto dovreste operare e non sulla aspettazione di una apocalissi rivolu– zionaria, di cui mancano tutti i sintomi premonitori. Sf, lo so. Altri, e molti fra voi, mi diranno che oggi le condizioni sono assai piu propizie a una rivoluzione sociale totale che nel 1919- 1920. Dal marzo del 1943, cioè dai grandi scioperi che segnarono in quel mese il principio della fine per il regime fascista, alla presente lotta degli insorti italiani contro nazisti e fascisti nell'Italia settentrionale e centrale, il popolo italiano sta dando prova di una vitalità meravigliosa che nessuno si aspettava dopo piu che venti anni di soffocazione fa– scista. Sei divisioni tedesche nel giugno 1944 erano immobilizzate nel– l'Italia settentrionale dai lottatori per la libertà d'Italia. Questi uomini sono male armati, sparpagliati qua e là, senza direzione centrale, con sçarsi o nulli mezzi di trasporto. Almeno mezzo milione di uomini debbono essere stati in campo per tenere occupati non meno di 60 mila tede– schi, perfettamente equipaggiati e forniti di una organizzazione accentrata e di rapidi mezzi di trasporto. Quel mezzo milione di uomini non po– trebbe operare se la immensa maggioranza del popolo italiano, specialmente i contadini, non li secondasse. È questo veramente uno spettacoloso mo– vimento di masse. Per la prima volta nella storia d'Italia il popolo italiano nella sua quasi totalità è entrato in azione come forza non irreggimentata, non costretta, ma libera, autonoma. E non si tratta di andare a mettere una scheda in un'urna ogni quattro o cinque anni. Si tratta di sfidare la morte per mesi e mesi durante tutte le 24 ore del giorno. Chi s'il– lude in America, in Inghilterra e in Italia che quel popolo, vivo e vigo- 624 I ' BibliotecaGino Bianco

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