Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Rifiuterete di allearvi coi repubblicani sol perché questi non portano sul loro cappello il vostro stesso pennacchio? Siccome non scrivo per accattar voti e per diventare ministro senza portafoglio, vi dirò che secondo me la insistenza a conservare le due organizzazioni indipendenti coi loro vecchi nomi ha le sue origini in una tendenza che non è chiara nello spirito dei piu, ma che pure esiste e può produrre effetti disastrosi se non è costretta a venir fuori all'aperto e a liquidarsi venendo fuori all'aperto. È la tendenza a rivendicare per il Partito Repubblicano o per il Partito Socialista un diritto di precedenza, qualcosa di simile a un monopolio per i propri uomini nell'Italia di domani. Gli stalinisti mirano allo stesso scopo. Se repubblicani e socialisti si bistic– ciano per una cosi miserabile ragione, voi correte verso un disastro sicuro. Ricordatevi che in Italia c'è un popolo da liberare e non una bandita da conquistare. Io mi considererei fortunato se potessi prevedere che anche gli anar– chici uffrirebbero il loro concorso agli altri partiti democratici... sul serio. Essi importerebbero fra voi una preoccupazione delle libertà indivi– duali che troppo spesso socialisti e comunisti anche se indipendenti met– tono in soffitta. Essi avrebbero da impartirvi molti insegnamenti preziosi dedotti dalla dottrina federalista che non è esclusiva né di Proudhon né di Bakounine, ma fu insegnata invano ai nostri padri da Carlo Cattaneo, da Giuseppe Ferrari, da Carlo Pisacane, da Alberto Mario. Essi - pare un paradosso ma non è - avrebbero molto da insegnarvi sui metodi di costruire le organizzazioni che salgono dal basso. Essi importerebbero fra voi uno spirito di sacrificio e di audacia che una malintesa educazione soffocò nel movimento socialista dei primi venti anni di questo secolo. Sfortunata– mente, gli anarchici rimangono ancorati alla aspettazione messianica di una rivoluzione sociale totale imminente. Tutte le illusioni che mi pare di ve– dere vive in voi, si ritrovano fra gli anarchici organizzate in un sistema logico, rigido, ferreo, che non ammette compromessi con la realtà imme– diata. Potrebbero essere una stupenda forza motrice nell'interno di una coalizione democratica. Agiscono come forza demolitrice rimanendone fuori. È un gran peccato. Ma non c'è rimedio. 5.. Stalinisti' e comunisti indi.pendenti Ho lasciato per ultimi i comunisti. Il Partito Comunista-Stalinista è stato anch'esso bollato col marchio del "riconoscimento" anglo-sassone. Dal 1918 al 1934, in tutti i paesi d'Europa, gli agenti della Internazionale sovietica lavorarono ferocemente a demolire dalla sinistra qualunque movimento democratico, mentre reaziona– ri e fascisti lo assalivano dalla destra. I Comunisti vivevano nella illusione che quando due soli protagonisti fossero rimasti in campo, "capitalismo" e "comunismo," la vit_toria comunista sarebbe stata inevitabile. Quando 616 BibliotecaGino Bianco

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