Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ma che consiste di clericali-conservatori agenti del Vaticano e di democra– tici cristiani sinceri e indipendenti, dovrà rinunziare o prima o poi alla politica degli equivoci di cui oggi si compiace. Esso dovrà dividersi in due partiti diversi: entrambi ispirati da sentimenti religiosi, entrambi preoc– cupati di prevenire in Italia una ripresa del vecchio anticlericalismo irreli– gioso (marca Podrecca-Mussolini 1910); ma l'uno francamente conserva– tore e l'altro francamente democratico. Una chiarificazione di questo genere dovrebbe essere desiderata anzi promossa da tutti i partiti democratici. La vostra intransigenza assoluta non servirebbe affatto a promuoverla. Combattere in blocco clericali-conservatori e democratici-cristiani sinceri, è tenerli stretti insieme con vostro danno. Stendere una mano fraterna ai democratici-cristiani sinceri a patti chi.ari è facilitare la crisi nel cosf detto partito democratico-cristiano. Dico a patti chiari. Uno di questi patti chiari ed essenziali dovrebbe essere quello che i democratici sul serio si affermassero esplicitamente indipendenti dall'Azione Cattolica, dall'epi– scopato e dal Vaticano in tutte le questioni politiche e sociali, e si impe– gnassero pubblicamente ad obbedire solamente alla loro coscienza di liberi cittadini nel discutere e risolvere quelle questioni. Se i democratici-cristiani non intendono fare una dichiarazione esplicita di questo genere, se ne rimangano pure ·associati coi clericali-conservatori. I partiti di sinistra do– vrebbero negare ad essi e ai clericali quella funzione di centro che permetta loro un perenne giuoco di altalena fra destra e sinistra. O di qua o di là. Meglio che restino di là a disturbare i clericali che stare a mezza via a far confusione e pescare nel torbido. Ma lasciatemelo ripetere: se venissero di qua, andreste voi loro incontro sulla loro strada? Che cosa offrireste loro? Un rifiuto assoluto di cooperazione? O tutto o niente? Qualcuno di voi mi dirà: "Non verranno mai." Mai? Può darsi. E se non verranno mai, non avrete da disturbarvi a riceverli. Ma che cosa ci perdereste se li invitaste ad entrare? E che cosa ci guadagnate a dir loro che non si disturbino a venire? Coi monarchici non c'è nulla da fare. La divisione fra Bado– glisti e Sforziani presto svanirà. Si sono associati nei pateracchi ministeriali. Si assoceranno nella stampa, nelle associazioni, ovunque. La. fusione è ine– vitabile. Ed è bene che avvenga al piu presto. La confusione è oggi il maggior pericolo in Italia. La chiarezza è la prima necessità. · Coi fascisti non c'è nulla da fare. La intransigenza assoluta verso di loro è 'una necessità igienica prima di· essere un dovere politico. Da tutte le notizie che provengono dall'Italia appare chiaro che ·gli strati superiori di quello che fu una volta il partito fascista, passano armi e bagagli al movimento conservatore sia nella forma clericale sia nella forma monar– chica. I facinorosi degli strati inferiori passano ovunque armi e bagagli al movimento stalinista. Ma vi è un fatto, che non dovete trascurare se non volete rinunziare all'apporto di forze preziose. Vi sono, specialmente nella gioventu, molti, moltissimi elementi intelligenti e sinceri, i quali vanno vedendo la luce e ai quali occorre dar tempo perché si riorientino e im- 614 BibliotecaGino Bianco

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