Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America 2. Potreste domandare che gl'insorti nell'Italia Settentrionale, via via che procede la "liberazione," non siano trattati come limoni spremuti, ma siano organizzati in gruppi di volontari sotto ufficiali italiani scelti fra quelli di sicura fede democratica, e inquadrati per la guerra negli eserciti alleati. Niente esercito regio, ma un esercito nazionale, mantenuto finché dura la guerra, con ufficiali di sicura fede democratica e non sotto generali fascisti. · 3. Potreste domandare che le autorità occupanti, mentre fanno la guerra in Italia, non si occupino di affari che non le riguardano. La smet– tano colla commedia dei partiti artificiali autorizzati, e si tengano estra– nee a tutti quegli affari che non hanno nulla da vedere con la guerra e la cui decisione spetta al popolo italiano e non a governi esteri, come l'e– purazione dei fascisti, la rieducazione del popolo italiano, le relazioni fra Stato e Chiesa, e simili. I capi delle forze militari occupanti hanno il diritto di esercitare nel paese occupato tutti i poteri necessari alla prose– cuzione: della guerra e al mantenimento dell'ordine nel territorio occupato. Il popolo italiano, salvo i fascisti, accetta questo principio chiaro ed evi– dente per se stesso, ed è disposto a cooperare meglio che può allo sforzo militare alleato, e coopera di fatto eroicamente nella zona tuttora soggetta al dominio nazifascista. Ma dal momento che la sovranità spetta ai rappre– sentanti delle forze militari occupanti, bisogna che queste accettino anche tutta la responsabilità di governare, e smettano con la commedia di met– tere avanti un Re o un Luogotenente e ministri che non hanno nessuna autorità di fatto, e debbono solamente servire come gerenti responsabili per una politica che altri definisce e mette in pratica. 4. Potreste domandare che elezioni amministrative siano indette imme– diatamente nelle isole e nell'Italia meridionale da Napoli in giu, e siano indette nelle città al nord di Napoli entro sei mesi dalla liberazione di ciascuna città. I sindaci di ciascuna provincia siano invitati a scegliere un "Consigliere Nazionale Provvisorio" via via che le elezioni nelle pro– vince siano al completo. Il "Consiglio Nazionale Provvisorio" in Roma scelga un Governo Provvisorio di non piu che tre o cinque persone, e la faccia finita con la moltiplicazione di ministri a dozzine, con portafoglio e senza portafoglio, con cervello e senza cervello. Le Autorità Militari Alleate scelgano, se credono, o non scelgano nel Consiglio Nazionale Prov– visorio quei "consultori" che meglio possano facilitare la loro opera. Mettano, se lo credono necessario, il loro veto a uomini di cui non saprebbero fidarsi nel Governo Provvisorio. Ma lo facciano alla luce del sole, e senza la gherminella dei "sei partiti autorizzati" i quali debbono assumersi la responsabilità di proporre solamente quei nomi che riescano graditi alla Commissione di Controllo Alleata. Le Autorità militari Alleate, libere di sorvegliare le autorità amministrative italiane perché non creino diffi– coltà alla loro opera, mantengano l'ordine pubblico alle loro spalle, garen– tiscano la regolarità delle elezioni e non si occupino d'altro. Il beneficio da esse largito al popolo italiano con la loro vittoria• militare e con la 612 BibliotecaGino Bianco

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