Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

I L'Italia v'ista dall'America lepre. Rivoluzionari sul serio in Italia nel 1919-1920 non ce n'erano. Rivo– luzionari a parole, oh, di quelli ce n'erano anche troppi. La respons~bilità diretta dei socialisti consisté nel loro cieco tenace rifiuto di cooperare con qualunque altro partito in un'-opera di riforme ra,. dicali mentre essi non avevano nessuna voglia di fare la rivoluzione sociale, o - quel che è la stessa cosa - aspettavano che la facesse un prole– tariato rivoluzionario che non esisteva affatto. Il Partito Socialista Ita– liano, ipnotizzato dalla tradizionale aspettazione marxista di una rivoluzione totale proletaria, mandò al parlamento 157 deputati su 508, né a fare la rivoluzione né a riformare, ma a funzionare da scimmie urlatrici e sabo– tatrici. L'edificio delle libertà italiane era vecchio, incomodo, in molti punti tarlato, in altri anti-igienico, pieno di difetti e insufficienze a iosa. Ma i socialisti potevano viverci dentro. Invece di migliorarlo si dettero ad abbatterlo dalla sinistra mentre generali, reazionari e fascisti, acquistato coraggio perché nessuna rivoluzione avveniva, si riorganizzavano e assali– vano l'edificio dalla destra. Quando quell'edificio pieno di difetti si sfasciò sotto il duplice assalto, esso cadde sulla testa del "proletariato" e non su quella del "capitalismo." E i socialisti rimasero · senza la casa vecchia e senza la _casanuova. Intendete ripetere oggi quell'errore? 3. Cooperare a che scopo? A questo punto voi mi direte: "Veniamo al sodo; a quali scopi e con chi dovremmo cooperare, se rinunziassimo alla tattica intransigente? Gli scopi mi paiono chiari. Il piu urgente, il piu immediato di tutti, quello intorno a cui si do– vrebbe raccogliere il massimo possibile di forze, è la Repubblica Democra– tica Italiana. Fino a quando Churchill, Roosevelt e Stalin pretendono da voi che cooperiate con una Casa Reale, che fu complice necessaria di tutte le vostre sventure, voi dovete rispondere "no, no e no." Prima ancora di essere una questione politica, questa è una questione morale. Se l'I– talia mostrasse di non sentirla, sarebbe la fine dell'Italia. Voi non potete partecipare all'inganno grossolano di rinviare ogni di– scussione alla futura Costituente, e intanto tenere il sacco a chi organizza un esercito regio, una polizia regia e un clericalismo regio pronti a scendere in campo per la monarchia. Nessuno di voi può pretendere che gli Al– leati instaurino la repubblica in Italia. Una repubblica importata da armi straniere nascerebbe morta. Quel che avete il diritto di esigere e dovete esigere, è che le armi straniere cessino di sostenere la monarchia e di aiu– tarla a crearsi un nuovo esercito invece dell'antico che si era disfatto nel- 1'estate del 1943. I poteri della Casa Savoia debbono essere sospesi in Italia, come furono sospesi e purtroppo reintegrati in Sicilia. Sarebbe inu– tile far questioni bizantine sulle formule dei giuramenti. Voi potreste 610 BibliotecaGino Bianco

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